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Analisi delle precipitazioni temporalesche del 20-21 luglio 2025 - parte 3
MeteoSvizzera-Blog | 04 agosto 2025

Il terzo e ultimo blog sull'analisi dell'evento di forti precipitazioni temporalesche avvenute tra la sera del 20 e la mattinata del 21 luglio 2025 è dedicato all'inquadramento climatologico dell'evento. Alcune stazioni hanno rilevato dei quantitativi di pioggia su vari intervalli temporali che rappresentano dei nuovi primati mensili.

(Pixabay)
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Accumuli pluviometrici  e livelli di allerta raggiunti

Nella serie di mappe proposte qui di seguito sono visualizzati gli accumuli pluviometrici. Vengono considerati i pluviometri della rete di MeteoSvizzera e delle reti partner. Per ogni pluviometro è visualizzato il quantitativo massimo sull’intervallo selezionato.

La scala di colori utilizzata sulla cartina degli accumuli sui 10 e 30 minuti mette in evidenza le forti precipitazioni convettive, rilevate solitamente al passaggio di forti temporali. La scala di colori utilizzata sulla cartina degli accumuli sui 60 minuti evidenzia gli accumuli che giustificano, a livello di quantitativi di pioggia, l’emissione di un’allerta per temporali violenti FlashOrage di livello 3 (arancione) o temporali molto violenti di livello 4 (rosso). Per gli intervalli più lunghi (uguali o superiori alle 12 ore), la scala di colori utilizzata mette in evidenza il superamento delle soglie di livello 2 (giallo), di livello 3 (arancione), di livello 4 (rosso) e di livello 5 (rosso scuro) per forti piogge.

Fig. 1. Accumuli pluviometrici massimi sui 10 minuti rilevati tra il 20 e il 21 luglio 2025. Valori in arancione evidenziano quantitativi superiori ai 10 mm in 10 minuti.
Fig. 1. Accumuli pluviometrici massimi sui 10 minuti rilevati tra il 20 e il 21 luglio 2025. Valori in arancione evidenziano quantitativi superiori ai 10 mm in 10 minuti. (MeteoSvizzera)

Diversi pluviometri hanno misurato accumuli superiori a 10 mm in un lasso di tempo di 10 min. Valori compresi tra 10 e 15 mm vengono misurati regolarmente in occasione di piogge temporalesche. L’accumulo di 17.8 mm misurato nel Luganese risulta degno di nota, anche se lontano dai valori da primato.

Fig. 2. Accumuli pluviometrici massimi sui 30 minuti rilevati tra il 20 e il 21 luglio 2025. Valori in arancione evidenziano quantitativi superiori ai 30 mm in 30 min.
Fig. 2. Accumuli pluviometrici massimi sui 30 minuti rilevati tra il 20 e il 21 luglio 2025. Valori in arancione evidenziano quantitativi superiori ai 30 mm in 30 min. (MeteoSvizzera)
Fig. 3. Accumuli pluviometrici massimi sui 60 minuti rilevati tra il 20 e il 21 luglio 2025. Valori in arancione evidenziano quantitativi superiori ai 30 mm in 60 minuti (soglia che definisce l’allerta FlashOrage di livello 3), valori in rosso evidenziano quantitativi superiori ai 50 mm in 60 minuti (soglia che definisce l’allerta FlashOrage di livello 4).
Fig. 3. Accumuli pluviometrici massimi sui 60 minuti rilevati tra il 20 e il 21 luglio 2025. Valori in arancione evidenziano quantitativi superiori ai 30 mm in 60 minuti (soglia che definisce l’allerta FlashOrage di livello 3), valori in rosso evidenziano quantitativi superiori ai 50 mm in 60 minuti (soglia che definisce l’allerta FlashOrage di livello 4). (MeteoSvizzera)

La rigenerazione delle cellule temporalesche lungo la linea di convergenza e il loro ripetuto passaggio sulle stesse regioni è reso evidente soprattutto dagli accumuli sui 30 e 60 minuti. La stazione di Locarno-Monti ha registrato una sequenza consecutiva di tre intervalli di 10 minuti con 9.4 mm, 11.3 mm e 12.0 mm. La stazione di Cadenazzo per tre intervalli consecutivi di 10 minuti i quantitativi sono risultati superiori a 10 mm: 13.2 mm, 12.3 mm e 13.3 mm. Considerando le banche dati di tutti i pluviometri a disposizione, si può notare come tali sequenze vengono rilevate piuttosto raramente, anche a sud delle Alpi. Tra gli accumuli sui 60 minuti si evidenziano i 51.9 mm registrati a Cadenazzo. Questo quantitativo giustificherebbe l’emissione di un’allerta per temporali molto violenti di livello 4. Sono valori che a livello locale vengono irregolarmente misurati durante la stagione estiva, ma non sono molto frequenti. Il primato svizzero per quest’intervallo è detenuto da Locarno-Monti con 91.2 mm, misurati il 28 agosto 1997 durante un violento temporale.

Fig. 4. Accumuli pluviometrici massimi sulle 6 ore rilevati tra il 20 e il 21 luglio 2025.
Fig. 4. Accumuli pluviometrici massimi sulle 6 ore rilevati tra il 20 e il 21 luglio 2025. (MeteoSvizzera)
Fig. 5 e 6. Accumuli pluviometrici massimi sulle 12 e 18 ore rilevati tra il 20 e il 21 luglio 2025. La scala di colori evidenzia il corrispettivo livello d’allerta per forti piogge secondo le soglie di MeteoSvizzera.
Fig. 5 e 6. Accumuli pluviometrici massimi sulle 12 e 18 ore rilevati tra il 20 e il 21 luglio 2025. La scala di colori evidenzia il corrispettivo livello d’allerta per forti piogge secondo le soglie di MeteoSvizzera. (MeteoSvizzera)

Grandine e raffiche di vento

Durante l’evento non sono state segnalate grandinate degne di nota. In concomitanza dei temporali più intensi non si esclude la caduta di gragnuola mista a pioggia. Anche per quanto riguarda le raffiche di vento, le velocità raggiunte risultano poco significative: in pianura le raffiche più forti hanno raggiunto i 40-50 km/h, in montagna i 60-80 km/h.

Inquadramento climatologico delle precipitazioni

Dall’analisi dei dati sui massimi di precipitazione cumulata per diversi intervalli temporali, emergono alcuni valori con periodi di ritorno significativi. Per gli intervalli temporali più brevi spiccano i 51.5 mm rilevati a Cadenazzo e i 45.9 mm rilevati a Locarno-Monti in una sola ora. Entrambi i quantitativi hanno un periodo di ritorno compreso tra 5 e 10 anni per le rispettive stazioni. Sugli intervalli più lunghi, da evidenziare la stazione di Cimetta con un massimo di 135.6 mm in 12 ore, valore che ha un periodo di ritorno stimato tra 8 e 15 anni. I periodi di ritorno relativamente contenuti (massimo 1 – 3 anni) sull’intervallo più breve (10 minuti) indicano che le singole cellule temporalesche, seppur piuttosto forti, hanno mostrato un’intensità di pioggia consona per la stagione e le regioni. Ancora una volta possiamo quindi affermare che l’evento si è contraddistinto per la rigenerazione e il ripetuto passaggio di cellule temporalesche di moderata, a tratti di forte intensità, sulle stesse regioni.

Tab. 1. Periodo di ritorno (in anni) degli accumuli di precipitazione su diversi intervalli temporali per le stazioni a sud delle Alpi e in Engadina. Da considerare che non per tutte le stazioni di misura è a disposizione la statistica per tutti gli intervalli temporali inferiori alle 24 ore.
Tab. 1. Periodo di ritorno (in anni) degli accumuli di precipitazione su diversi intervalli temporali per le stazioni a sud delle Alpi e in Engadina. Da considerare che non per tutte le stazioni di misura è a disposizione la statistica per tutti gli intervalli temporali inferiori alle 24 ore. (MeteoSvizzera)

Diversi accumuli di precipitazione su vari intervalli temporali rientrano tra i primi tre valori più alti per il mese di luglio (Tab. 2).

  • A Cimetta, la somma giornaliera (6–6 UTC) ha raggiunto 136.6 mm che corrispondono al secondo valore più alto per il mese di luglio dall’inizio delle misure. I valori massimi per intervalli inferiori variano da 50.0 mm in 2 ore a 137.3 mm in 24 ore, con ranghi compresi tra il 2° e il 4°.
  • A Locarno-Monti, i valori massimi vanno da 64.7 mm in 2 ore a 157.5 mm in 24 ore, quantitativi che si collocano all’interno dei 2-3 valori più alti per il mese di luglio.
  • A Vira-Gambarogno la somma sulle 24 ore (6–6 UTC) è stata di 125.0 mm, che corrisponde al secondo valore più alto per il mese di luglio.
Tab. 2. Accumuli di pioggia significativi e corrispettivo rango mensile.
Tab. 2. Accumuli di pioggia significativi e corrispettivo rango mensile. (MeteoSvizzera)

Tutti i valori rilevati sui vari intervalli temporali sono significativamente inferiori ai primati assoluti per le varie stazioni.

Conseguenze sul territorio

Tutto sommato, nonostante l'intensità delle precipitazioni a livello locale-regionale, a nostra conoscenza le conseguenze sul territorio sono state limitate. Più di una ventina sono state le richieste d’intervento presso la centrale d’allarme 118 per le conseguenze del maltempo (fonte dati Federazione Pompieri Ticino). La totalità degli interventi si è concentrata sul Ticino centro-meridionale.