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La neve c’è ancora

MeteoSvizzera-Blog | 07 aprile 2024
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Grazie ad un finale di marzo e inizio d'aprile ricchi di precipitazioni l’innevamento in montagna ha preso la sua rimonta. Ma è soprattutto rispetto alla stagione invernale 22/23 che l’inverno appena concluso si può ritenere soddisfacente, se non addirittura localmente brillante. Con il timing però non ci siamo.

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L’inverno 23/24 si credeva già finito durante le caldane di febbraio, ma poi ecco che in marzo il ricupero è stato netto. Naturalmente si intende per l’alta montagna, infatti le precipitazioni nevose sono restate a quote elevate.

Confrontando l’inverno appena trascorso con quello passato, 22/23, per le misurazioni di San Bernardino, ovvero la quota a partire da cui abbiamo quasi sempre avuto precipitazioni nevose, la differenza è netta.

Partito attorno alla norma l’innevamento ha subito un arresto in febbraio, mese tipicamente già poco generoso di precipitazioni e che quest’anno è stato particolarmente mite. Entrando sul mese di marzo il ricupero è stato netto e immediato, portando a valori ben oltre la media, pur non raggiungendo i massimi mai misurati.

L’inverno 22/23 si conferma invece desolatamente privo di un buon innevamento, con la neve al suolo che scendeva a zero cm già da metà marzo.

Oggi misuriamo a San Bernardino ancora 110cm di neve, l’anno scorso solo prati verdi, che però sono stati poi imbiancati tardivamente verso la fine del mese.

Anche in quota il confronto è impietoso, l’innevamento attuale è al di sopra di tutte le registrazioni della stazione automatica di SLF situata al Pian Grand e in servizio dal 2002. Mentre che l’inverno 22/23 si è mantenuto su tutto il periodo al di sotto della media.

La scelta per questa sommaria analisi è caduta sul comparto di San Bernardino in quanto ha beneficiato di maggiori apporti rispetto alle regioni occidentali.

Per dare uno sguardo alla situazione attuale su tutto l’arco alpino vi proponiamo la cartina elaborata dall’Istituto per la neve e valanghe di Davos. L’innevamento attuale si porta localmente fino a oltre il 170% rispetto alla norma pluriannuale.  La presenza di neve ha uno scarto positivo soprattutto alle alte quote, questo grazie alle nevicate di marzo e in generale per il progressivo innalzamento del limite delle nevicate.

Ma il timing, dicevamo, non è stato dei migliori. Infatti gli sport invernali hanno sofferto dapprima di una carenza d’innevamento che ha in parte pregiudicato le attività sulle festività natalizie, si sono poi trovate un periodo di carnevale con temperature nettamente sopra la media ed un innevamento limitato, per poi finire la stagione rinunciando alle riaperture dopo le ingenti nevicate di fine marzo.

La neve, ora abbondante sopra i 2000 metri di quota, resta quindi ad uso esclusivo degli sci escursionisti accaniti. Neve che ci assicura però un’ottima riserva idrica per i prossimi mesi.

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