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Marzo 2024 a sud delle Alpi

MeteoSvizzera-Blog | 05 aprile 2024
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Nella Svizzera italiana il mese di marzo 2024 è risultato il più ricco di precipitazioni dall’inizio delle misure: è caduta quasi quattro volte la precipitazione normalmente attesa in questo mese. In montagna si sono verificate molte nevicate abbondanti e la neve è comparsa a tratti anche alle basse quote del Sopraceneri. Il mese è stato anche mite e poco soleggiato.

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Mese mite

Con un’anomalia di +1,2 °C rispetto alla norma 1991-2020, a sud delle Alpi la temperatura media del mese di marzo è risultata la quattordicesima più elevata dall’inizio delle misure nel 1864. Anche se a livello di temperatura media mensile non sono state registrate grosse differenze regionali, l’anomalia positiva ha raggiunto +1,6 °C a Stabio, mentre ad Acquarossa – Comprovasco non ha superato +0,3 °C. Fra il periodo preindustriale 1871-1900 e l’ultimo trentennio, il mese di marzo al Sud si è riscaldato di 2,1 °C.

Due periodi più freddi della norma

Nel mese di marzo le temperature medie giornaliere sono risultate inferiori alla norma 1991-2020 fra i giorni 8 e 11 e fra i giorni 24 e 31. Le anomalie negative più marcate sono state quelle registrate fra il 27 e il 29 marzo, con valori compresi fra -3 e -7 °C. Nei restanti giorni, i valori sono risultati di poco superiori alla norma, anche se fra il giorno 15 e il giorno 22 gli scarti positivi hanno raggiunto i +3 / +5 °C.

Precipitazioni estremamente abbondanti

Mediate su tutto il territorio sudalpino svizzero, la somma mensile delle precipitazioni cadute nel mese di marzo ha raggiunto il 380 % circa della norma 1991-2020; in altre parole, è caduta quasi quattro volte la precipitazione normalmente attesa in questo mese. Si è trattato del mese di marzo più ricco di precipitazioni dall’inizio delle misure nel 1864. Questo dopo un mese di febbraio anch’esso risultato estremamente piovoso, con il 315 % della precipitazione media.

A sud delle Alpi MeteoSvizzera dispone di 38 stazioni di rilevamento della precipitazione, sia automatiche sia manuali. Fra queste ben 29 stazioni hanno registrato uno dei tre mesi di marzo più ricchi di precipitazione dall’inizio delle misure,14 delle quali il mese di marzo più piovoso in assoluto. Fra queste 14 spicca la stazione di Mosogno in Valle Onsernone, la cui serie storica è cominciata nel lontano 1901. In questa località in marzo sono caduti 574,2 mm di precipitazione, che corrispondono al 559 % della norma 1991-2020. Per altre 10 stazioni il mese di marzo è stato il più piovoso dall’inizio delle misure 65 anni fa. Altre stazioni da menzionare sono quelle di Locarno Monti, che ha registrato il secondo mese di marzo più piovoso dal 1883, e del San Bernardino, che ha registrato il terzo mese di marzo più ricco di precipitazioni dall’inizio delle misure nel 1901. A Lugano, dove l’inizio delle misure risale al 1864, marzo 2024 è risultato il nono più piovoso.

Le precipitazioni si sono concentrate all’inizio del mese, in particolare fino al giorno 10 marzo, e poi si sono ripresentate nuovamente alla fine del mese, dal giorno 26 in poi; esse sono state causate da situazioni di sbarramento da sud particolarmente intense che hanno prodotto accumuli giornalieri fino a oltre 100 mm. In particolare la somma delle precipitazioni del 31 marzo è risultata da primato per il mese di marzo in ben 9 stazioni di rilevamento sudalpine, fra cui San Bernardino (75,2 mm) e Mosogno (163,5 mm) che dispongono di serie di misura lunghe più di 100 anni. A Locarno Monti il totale giornaliero ha raggiungo i 96,6 mm, terzo valore più elevato dal 1883.

Nevicate abbondanti in montagna

Così come in febbraio, anche in marzo vi sono state nevicate abbondanti indicativamente al disopra dei 1400-1600 metri, anche se il limite delle nevicate è sceso talvolta anche più in basso.

La prima situazione di sbarramento è durata dalla sera del 29 febbraio fino alla notte sul 4 marzo e ha interessato in modo particolare il Ticino nordoccidentale, dove oltre i 1600 - 1800 metri circa sono caduti da 1 a 2 metri di neve fresca. Il Grigioni italiano è stato meno toccato, con 20 – 50 cm di neve.

Fra il 9 e il 10 marzo si è verificata la seconda situazione di sbarramento, anch’essa risultata più intensa sul Ticino nordoccidentale dove oltre i 1600 metri sono caduti fino a 70 – 80 cm di neve fresca. A causa dell’intensità delle precipitazioni, il limite delle nevicate durante le ultime ore dell’evento è sceso fin sui fondivalle del Sopraceneri, dove localmente si sono accumulati da 5 a 10 cm di neve fresca.

Fra il 26 e il 27 marzo la neve è tornata ad imbiancare le montagne sudalpine, con accumuli di 60-80 cm al di sopra dei 1600-1800 metri circa, ma ancora una volta il raffreddamento dovuto alla forte intensità delle precipitazioni ha fatto calare a tratti il limite delle nevicate fin sui fondivalle del Sopraceneri, come ad esempio sulla parte alta della Valle Maggia e della Riviera.

L’ultima situazione di sbarramento, iniziata il 29 marzo e proseguita fino al primo aprile, ha generato nevicate abbondanti solamente al di sopra dei 1800-2000 metri. Oltre queste quote nel Ticino nordoccidentale si sono accumulati da 150 a 200 cm di neve fresca, localmente fino a oltre 250 cm. Poiché alle quote delle stazioni di misura manuali è piovuto per la maggior parte dell’evento, è difficile classificare questi accumuli da un punto di vista climatologico. Grazie all'SLF, possiamo comunque dedurre che negli ultimi 25 anni circa, cioè da quando sono disponibili i dati delle stazioni IMIS, altezze della neve fresca di 230-270 cm in 6 giorni sono state superate solo in due occasioni, nel maggio 2002 e nel novembre 2018. Alla fine dell’evento l'altezza della neve era fino a due volte superiore alla norma del periodo e il primo aprile molte stazioni IMIS hanno stabilito nuovi record giornalieri di neve fresca e di altezza neve totale al suolo. Nelle regioni a est della Leventina, includendo la valle di Blenio, l’Alto Moesano, la Val Bregaglia e la Valposchiavo, gli accumuli sono stati dell'ordine di 70-100 cm. Alle quote più basse del Ticino e nel Moesano le piogge sono state abbondanti con quantitativi che nell'arco di 48 ore sono stati compresi tra 150 e 250 mm, tra 80 e 140 mm nelle restanti regioni del Sopraceneri e su parte del Luganese come pure in Val Bregaglia.

Soleggiamento scarso

Soprattutto a causa dei periodi perturbati menzionati sopra, il numero totale delle ore di sole del mese di febbraio 2024 a sud delle Alpi è risultato inferiore alla norma. In particolare, il soleggiamento mensile è stato compreso fra il 65 e il 75 % della norma 1991-2020, senza grandi differenze territoriali.