La formazione del ghiaccio
Nelle condizioni tipiche della vita quotidiana l’acqua solidifica, vale a dire gela, a 0 °C. Le molecole d’acqua si depositano attorno a un microscopico granello di polvere (o simile), chiamato nucleo di cristallizzazione. Più la struttura superficiale della sostanza che compone il nucleo di cristallizzazione è simile a quella del ghiaccio e più facilmente l’acqua inizierà a solidificarsi.
Acqua particolarmente pura, dunque senza la presenza di nuclei di cristallizzazione, può essere raffreddata in laboratorio fin verso i -30 °C, prima che inizi spontaneamente a solidificarsi. L’acqua ancora liquida a temperature inferiori agli 0 °C è chiamata acqua sopraffusa. La presenza di sostanze disciolte nell’acqua (ad esempio sale o zucchero) porta ad un abbassamento della temperatura alla quale l’acqua solidifica. Questo fenomeno viene sfruttato, ad esempio, dai servizi di manutenzione stradali per impedire che d’inverno si formino placche di ghiaccio sulle strade.
Il ghiaccio si forma quando i necessari “ingredienti” sono opportunamente presenti, vale a dire sufficiente acqua, sufficienti nuclei di cristallizzazione e una temperatura inferiore agli zero gradi. Il ghiaccio ha una densità inferiore a quella dell’acqua liquida (si parla a volte di anomalia della densità dell’acqua). Di conseguenza il ghiaccio galleggia sull’acqua liquida, con una proporzione fra volume emerso e volume immerso di circa 10:90. Vale a dire il 10% del volume emerge dall’acqua, il 90% rimane immerso.