A causa delle direzioni predominanti dei venti, nella maggior parte delle regioni il favonio si manifesta solo su un versante della catena di montagne. Il favonio delle Alpi, che si sviluppa su entrami i versanti della catena montuosa, costituisce una particolarità ben nota. Quando al Nord delle Alpi i venti in quota soffiano da sud si parla di “favonio da sud” e quando al Sud delle Alpi soffiano da nord si parla di “favonio da nord”.
All’origine del tipico favonio da sud vi è di regola una robusta depressione sul Golfo di Biscaglia o sulle Isole Britanniche, che solitamente si sposta solo lentamente verso est o nord-est. Il fronte freddo associato alla depressione si trova sopra la Francia e anch’esso si muove lentamente verso est. Davanti al fronte freddo è solitamente presente una corrente da sud o da sudovest che attraversa le Alpi.
Al Sud delle Alpi negli strati bassi dell’atmosfera l’aria è fredda. Negli strati medio-alti le masse di aria miti e umide, provenienti da meridione, incontrano le montagne della catena alpina che “sbarrano loro il passo” innescando quei processi in grado di provocare precipitazioni da moderate a forti. La nuvolosità che tracima da sud sul versante nordalpino forma il cosiddetto muro del favonio (in tedesco “Föhnmauer”).
Le nuvole sul versante sudalpino scavalcano le Alpi e si spingono nelle regioni settentrionali che si trovano a ridosso della catena alpina principale, portando precipitazioni. A dipendenza della velocità del vento, e soprattutto della sua direzione, sono interessate diverse regioni: con vento da sud-est, il favonio si manifesta nelle regioni comprese tra l’Alto Vallese e il Vallese Centrale, come pure nella regione del Grimsel; con venti da sud il favonio soffia nell’alto Canton Uri (Valle di Orsera, “Urseren”) e nelle regioni della Surselva settentrionale e meridionale; con venti da sud-ovest sono invece interessate ampie regioni dei Grigioni centrali e l’Alta Engadina.
A nord della catena alpina principale l’aria scende riscaldandosi e portando alla dissoluzione graduale della nuvolosità. Questa zona con aria molto tersa e un cielo quasi blu è denominata “finestra del favonio”. La presenza delle Alpi provoca la formazione di onde sottovento a media e alta quota nell’atmosfera. Nella parte superiore delle onde si formano spesso caratteristiche nuvole a forma allungata, denominate per questo “pesci del favonio” (Altocumulus lenticularis).
Nelle vallate nordalpine interessate da questo fenomeno le tempeste di favonio non sono rare. Nella località di Altdorf nel basso Canton Uri, tipicamente percorsa dal favonio, i venti più tempestosi possono raggiungere velocità comprese tra 100 e 140 km/h.

Talvolta in caso di vento da sud al Sud delle Alpi le precipitazioni sono esigue o addirittura assenti. In questi casi la zona di bassa pressione all’origine del favonio da sud e il fronte freddo ad essa associato sono un po’ più lontani dalle Alpi, rispetto al solito.
Anche quando una zona di alta pressione si trova sull’Europa sud-orientale il favonio da sud può manifestarsi senza precipitazioni (favonio anticiclonico). Le Alpi sono in tal caso attraversate da aria secca proveniente da sud-est. In questi casi spesso al Sud delle Alpi non soffiano venti e non ci sono precipitazioni. Di conseguenza nelle vallate percorse dal favonio sul versante nordalpino l’umidità relativa dell’aria è estremamente bassa. In una situazione di tipico favonio da sud essa varia tra il 30 e il 40 %, mentre con il favonio anticiclonico è compresa tra il 10 e il 20 % e in casi rari anche meno.
Il tipico favonio da nord è innescato da una zona di alta pressione sull’Europa atlantica-occidentale. Essa convoglia aria fredda e umida dal Mare del Nord verso le Alpi. Le masse di aria attraversano la Alpi da nord a sud e la zona di sbarramento con le nuvole e le precipitazioni si trova sul versante nordalpino. Più ci si allontana dalla catena alpina e minore è lo spessore dello strato nuvoloso. Nel Giura di solito la copertura nuvolosa è già frammentata.
Con il favonio da nord le precipitazioni maggiori sono rilevate nelle zone centrali e orientali del versante nordalpino. Le precipitazioni non sono tuttavia cosi abbondanti come nelle situazioni di sbarramento sul versante sudalpino. Nella Svizzera occidentale l’attività meteorologica è minore rispetto alla Svizzera orientale, perché questa regione risente, almeno marginalmente, dell’influsso dell’alta pressione sull’Europa occidentale. Nel Vallese e nei Grigioni il cielo è generalmente molto nuvoloso e a volte si verificano anche delle precipitazioni, soprattutto nei Grigioni.
A sud della catena alpina principale l’aria fredda e densa proveniente da nord scende nelle valli riscaldandosi e le nuvole si dissolvono. Al Sud delle Alpi il favonio da nord porta generalmente tempo asciutto con cieli tersi e talvolta anche un sensibile aumento delle temperature.
Anche con il favonio da nord si formano le caratteristiche nuvole a forma allungata (pesci del favonio) e forti correnti rotatorie (rotori). Il vento da nord può generare forti raffiche, con velocità attorno agli 80 km/h o più nel Ticino meridionale, e talvolta soffiare fin sulla Pianura Padana, arrivando in casi eccezionali fino al Golfo di Genova.

Le vallate alpine in cui il favonio è più frequente sono quelle con un orientamento nord-sud, rispettivamente sud-nord, chiuse su un lato da un valico tendenzialmente basso. Inoltre, la frequenza del favonio aumenta con la quota della stazione di misura e la sua vicinanza alla catena alpina. Nelle Prealpi meridionali e settentrionali il favonio è meno presente.
La presenza del favonio può variare a dipendenza della vallata e della stagione. Il più presente è il favonio da nord sul versante sudalpino. La stagione in cui il favonio da sud e il favonio da nord soffiano più spesso è la primavera.
Frequenza regionale del favonio
Al Nord delle Alpi le principali regioni percorse dal favonio sono:
Al Sud delle Alpi le principali regioni percorse dal favonio sono:

Su entrambi i versanti delle Alpi, in casi rari il favonio può soffiare ininterrottamente per quattro o cinque giorni. Il più lungo periodo di favonio mai registrato, pari a oltre cinque giorni, è stato rilevato dalla stazione di misura di Poschiavo, al Sud delle Alpi.
Poiché il favonio è spesso un fenomeno molto locale e ha effetti diversi a seconda della zona, esistono anche alcune forme speciali. Le forme speciali di Föhn più conosciute in Svizzera sono il nebbioso Dimmerföhn e il potente Guggiföhn nella regione della Jungfrau.
Ad Altdorf, località tipicamente percorsa dal favonio, la sua presenza è stata tenuta sotto osservazione a partire dal 1864. La lunga serie di dati mette in evidenza che la frequenza con cui soffia il favonio in questa località è rimasta più o meno invariata nel corso dei decenni.
I primi studi teorici sullo sviluppo del favonio risalgono a oltre 100 anni fa. Fin dall’inizio uno dei quesiti principali era “perché l’aria calda e meno densa è in grado di scendere nelle vallate e allontanare l’aria fredda e più densa?”. Da allora numerose ricerche scientifiche hanno cercato di svelare i meccanismi fisici che portano alla formazione del favonio. Il seguente testo riassume, in tedesco, le principali teorie in merito.