La ricetta per una buona nevicata:
• Temperature sufficientemente basse.
• Temperatura psicrometrica inferiore a 1.3 gradi.
• Precipitazioni di un’intensità regolare e almeno moderate, per mantenere un limite delle nevicate basso.
• Colonna d’aria ben umidificata, per evitare la sublimazione dei fiocchi in caduta.
• Presenza di aerosol nell’atmosfera, essenziali nuclei di congelamento per la formazione dei fiocchi.
Preparando la giornata odierna, secondo la ricetta, che ingrediente mancava?
Dopo una notte in gran parte priva di nuvolosità le temperature erano sufficientemente basse. La temperatura psicrometrica, che tiene conto anche dell’umidità, oscillava questa mattina fra 0.1 gradi nelle zone pianeggianti, e 1.5 in vicinanza dei laghi e zone urbane.

Oggi il Ticino si trovava al margine di precipitazioni provenienti da sud, ben presenti oltre il lago di Como e verso le Alpi Orobie. Precipitazioni che hanno raggiunto la nostra regione solo in modo intermittente e con intensità debole. Solo nella maggiore fase di risalita delle precipitazioni verso nord, attorno a metà giornata, l’intensità è stata tale da permettere la discesa della neve fin verso le basse quote.

La colonna d’aria era secca nei bassi strati, dopo la presenza di un debole favonio sulla giornata di ieri. Il favonio aveva anche limitato una presenza elevata di aerosol, rimescolando l'aria e trasportandoli verso sud.
Nella preparazione sono quindi mancati fondamentalmente una colonna d’aria sufficientemente umida e un’intensità almeno moderata e sufficientemente regolare delle precipitazioni. La ricetta ha funzionato solo localmente, come in Val di Muggio, esposta a maggiori precipitazioni, e di un’intensità più sostenuta. Inoltre, l’effetto di valle ha permesso un’umidificazione repentina della colonna d’aria, lasciando arrivare rapidamente i fiocchi sul fondovalle.
Tutto questo per farla breve e semplice, i meccanismi intrinsechi all’atmosfera nel generare una nevicata sono ben più complessi.
Nel video si nota molto bene come i fiocchi sublimano generando delle virga, senza raggiungere il suolo.
Oltre agli ingredienti mancati, nel video notiamo anche la presenza di una tendenza da nord negli strati bassi dell’atmosfera, questo ha probabilmente rallentato l’umidificazione della colonna d’aria. I fiocchi sono così sublimati, entrando negli strati bassi dall’atmosfera più asciutti, senza raggiungere il suolo.
Per questa volta tanto fumo e poco arrosto, la ricetta non l’abbiamo seguita bene.
Ma potremo rifarci dalla notte di domenica su lunedì, quando sono attese ulteriori precipitazioni in aria fredda. Ma un ingrediente sembra tuttora scarso, si tratta delle precipitazioni che attualmente sono deboli.

Nei prossimi giorni affineremo l’impasto, proponendovi eventuali allerte dalla domenica, vedremo se riusciremo a sfornare una nevicata fino in pianura.
E per quelli che “alla faccia che dovrebbe fare sempre più caldo” ricordiamo che la nevicata più precoce a Locarno Monti la troviamo il 2 novembre 1941, con 5cm, e che attualmente siamo +0.9 gradi sopra la norma di temperatura media mensile.
Approfondimenti:
La neve, oltre i fiocchi c'è di più – Parte 1