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La neve, oltre i fiocchi c'è di più – Parte 1

MeteoSvizzera-Blog | 27 gennaio 2023
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Quando e dove ne cade di più? È vero che non esistono due fiocchi uguali? Nevicherà sempre meno? Cosa sono le idrometeore? Nella settima puntata di #lameteospiegata, una collaborazione con RSINews, vediamo un po' più da vicino uno dei fenomeni meteorologici tra i più amati da sempre. Come di consueto la serie è suddivisa in tre parti che verranno pubblicate oggi e nei prossimi due giorni.

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“Domandarsi perché, quando cade la tristezza in fondo al cuore, come la neve non fa rumore…”. Senza scomodare la tristezza, la citazione dal sempre poetico Lucio Battisti (senza dimenticare Mogol) ci aiuta a introdurre il tema della settima puntata della serie RSINews #lameteospiegata.

Lo avrete capito, questo mese vogliamo parlare di neve. Il periodo - anche se guardando fuori dalla finestra non sembra - è infatti quello giusto. Ora il caldo anomalo come un anno fa ha "rovinato la festa" (e le Feste a chi la ama), ma, rispetto allo scorso inverno ultra siccitoso, qualcosa in più ad alte quote perlomeno lo si è visto, soprattutto grazie ai fiocchi caduti a inizio dicembre, fino in pianura il 9 dicembre. Senza contare che al contempo dall'altra parte dell'Atlantico, gli Stati Uniti ne sono invece sommersi. Non perdiamo quindi altro tempo e, come sempre appoggiandoci sull’esperienza di Luca Nisi e di MeteoSvizzera, partiamo in questo bianco viaggio… anche perché, come dice un proverbio cinese, chi cammina sulla neve non può nascondere il suo passaggio.

“Nessun fiocco di neve cade mai nel posto sbagliato”

Che cos’è la neve

Una prima categorizzazione della neve, o meglio del fiocco di neve quella macroscopica che la inserisce nella categoria delle idrometeore, allo stesso modo delle gocce di pioggia e della grandine. “Chiaramente – esordisce Luca Nisi – invece di essere liquida come la goccia di pioggia, si trova in uno stato solido in quanto si tratta proprio di un cristallino di ghiaccio. Fisicamente si tratta di acqua ghiacciata sotto forma di una composizione di minuscoli cristalli di ghiaccio molto molto più piccoli, dalle forme più strane e anche stravaganti, ma questo lo vedremo in seguito”.  L'accumulo di questi cristalli di ghiaccio al suolo forma il cosiddetto manto nevoso: “Dal momento che si deposita sul terreno, non parleremo infatti più di fiocchi di neve, anche se semplificando il manto nevoso è composto di per sé da migliaia, centinaia di migliaia o milioni di fiocchi di neve che si trasformano. Anche il manto nevoso può avere delle caratteristiche molto differenti, a dipendenza del suo spessore, della temperatura, dell'umidità in esso contenuta e di altre caratteristiche ambientali”.

Il manto nevoso può infatti essere soffice, ghiacciato, bagnato o ventato, ma anche su questo torneremo. “Sicuramente è importante sottolineare come la neve sembri tutta uguale, ma analizzandola nel dettaglio, a livello microscopico, si apre un vero e proprio mondo. E a questo proposito va menzionata pure la nivologia, un termine che ogni tanto appare negli articoli: si tratta di una disciplina, che non fa parte strettamente della meteorologia, seppur vi sia legata, che si occupa di studiare proprio le caratteristiche della neve, sia dal punto di vista fisico sia da quello chimico”.

Come, dove e perché si forma e cade la neve

Se abbiamo visto che un fiocco di neve è sostanzialmente un cristallino di ghiaccio, per parlare della sua formazione è utile partire da una premessa: “Se ci pensiamo bene, eccezion fatta per alcuni casi molto particolari, la stragrande maggioranza delle gocce anche solo di pioggia che raggiungono i bassi strati dell’atmosfera nel loro recente passato sono transitate da uno stato solido, di cristallino di ghiaccio. Questo perché in quota, dove avviene il processo di formazione delle precipitazioni, le temperature sono spesso inferiori allo zero gradi, anche d’estate considerando quote superiori ai 5000 metri e pensando ai temporali. Fatta questa premessa, si può dire che la causa della formazione di un fiocco di neve è da ricercare come per le gocce di pioggia nella presenza di vapore acqueo nella troposfera, quindi nella parte meteorologicamente attiva dell'atmosfera che va dal suolo fino a circa 10’000 metri. Nell'atmosfera però non c'è solo vapore acqueo, sono presenti anche degli aerosol sotto forma di piccoli granellini di polvere, cristallini di sale o anche pollini, che fungono da nuclei di condensazione. Senza questi aerosol non sarebbe possibile la condensazione in piccole gocce e quindi nemmeno la pioggia. Attorno a questo nucleo di condensazione, in caso di diminuzione della temperatura che, come già visto nelle scorse puntate ha come risultato una diminuzione dello spazio per contenere il vapore acqueo, quest’ultimo condensa formando delle piccole goccioline, molto ma molto più piccole di una goccia di pioggia come la conosciamo al suolo. Dobbiamo pensare che il diametro medio è addirittura di solo un micron, ovvero un milionesimo di metro oppure mille volte più piccolo di un millimetro, giusto per dare l'idea della dimensione di queste goccioline iniziali. Se la temperatura dell'aria invece è inferiore allo zero gradi, invece di una gocciolina, si forma un piccolissimo cristallino di ghiaccio. In questo caso – a livello scientifico – non si parla più di nucleo di condensazione, ma di nucleo di congelamento”.

Non tutte le particelle che fungono da nuclei di condensazione possono però essere anche nuclei di congelamento: “Ci sono in effetti delle piccole differenze, ma bisogna anche dire che al calare delle temperature i nuclei di congelamento diventano predominanti e favoriscono la formazione di tanti piccoli cristallini di ghiaccio. Cristallini che poi, a causa del vapore acqueo presente oppure della collisione con altre idrometeore, crescono in dimensione e volume, acquisendo anche massa e, raggiunto un certo peso, inizierà a cadere. È da questo momento che si parla ufficialmente di idrometeore”.

#lameteospiegata è una serie RSINews, in collaborazione con
MeteoSvizzera, che nasce con l’intenzione di approfondire, una volta al mese, un tema meteorologico non per forza legato alla stretta attualità. La missione: renderlo accessibile e comprensibile.

Il blog completo de #lameteospiegata sul sito web di RSI è accessibile al seguente link:https://bit.ly/3j58kRG