Le diverse tipologie di neve, in cielo e al suolo
Il sottotitolo non è casuale, perché le tipologie di neve afferiscono a due classi principali: quando cadono dal cielo si parla di tipologia di precipitazione nevosa, e quando si deposita di tipi di neve al suolo. Luca Nisi di MeteoSvizzera: “A livello macroscopico nelle precipitazioni il primo tipo che troviamo è il nevischio: è il corrispettivo della pioviggine e i cristalli di ghiaccio che lo compongono sono di un colore bianco opaco. Spesso sono appiattiti o allungati, quindi non hanno la classica forma del fiocco di neve dell’immaginario comune, quelli disegnati che vediamo ovunque; bisogna piuttosto immaginare come delle ‘mini barrette’ di ghiaccio con un diametro molto molto piccolo, inferiore al millimetro. Il nevischio solitamente non causa accumuli di neve al suolo, se non una lievissima spolverata in alcuni casi. Si verifica quando c'è poca umidità, le precipitazioni sono molto deboli e soprattutto in una massa d'aria molto fredda (temperature sotto zero fino al suolo). Parliamo invece di nevicata quando dal cielo cadono dei cristalli di ghiaccio o aggregazioni (generate dallo scontro tra cristalli), che generano dei fiocchi un po’ più grandi. In generale si parla di neve quando il diametro dei fiocchi supera almeno il millimetro. A questo proposito, dopo lo vedremo, sono stati osservati dei fiocchi veramente enormi e al di là di quello che ognuno di noi può immaginare. Poi abbiamo la neve tonda: non la si osserva di frequente, ma quando capita spesso anche in sala previsione a Locarno Monti ci arrivano delle segnalazioni che parlano di una caduta sul terreno di piccole palline che sembrano quelle di ‘sagex’ (polistirolo). È anche definita come grandine molle o pallottoline di neve e si tratta di idrometeore con forma sferica bianche e opache anch'esse. A differenza del chicco di gragnuola o di grandine, formati da ghiaccio duro, prendendo in mano uno di questi pallini si nota che è possibile comprimerlo. Li possiamo tipicamente osservare in primavera o anche in inverno quando abbiamo una massa d’aria particolarmente instabile, quando le precipitazioni assumono un carattere convettivo, ovvero temporalesco. I pallottolini di neve sono composti da un nucleo centrale ricoperto da goccioline congelate. Si formano quando su una particella di ghiaccio, di solito un cristallo, si accumulano goccioline di acqua sopraffusa (gocce allo stato liquido ma in una temperatura ambiente inferiore allo zero gradi), che si congelano rapidamente. La loro densità è generalmente bassa, inferiore a 0.8 g/cm3, a causa degli spazi d'aria tra il nucleo e le goccioline congelate. La neve tonda, anche denominata come gragnuola opaca, in inglese è denominata con "snow pellets". Non è da confondere con gli "ice pellets", ovvero la gragnuola translucida. Quest'ultimo tipo di idrometeore sono originate da fiocchi di neve che generalmente cadono dalle nubi di tipo altostrato o nembostrato in uno strato di aria calda sottostante. I fiocchi fondono almeno parzialmente e se continuando la loro corsa verso la superficie terrestre incontrano uno strato di aria fredda possono congelare nuovamente raggiungendo quindi il suolo come precipitazione solida.
Le palline di ghiaccio sotto forma di gocce di pioggia ghiacciata (fiocchi di neve che sono fusi completamente nello strato di aria calda) sono trasparenti, mentre i fiocchi di neve ricongelati, meno comuni, sono in parte trasparenti e in parte opachi, a seconda che il fiocco di neve si sia sciolto completamente o solo parzialmente. Le palline di ghiaccio, a differenza della neve tonda, non sono facilmente frantumabili. Quando cadono su un terreno duro, in genere rimbalzano con un suono udibile al momento dell'impatto. La loro densità è solitamente vicina o superiore a quella del ghiaccio (0.92 g/cm3).
L'ultima categoria, molto semplice e che tutti conoscono, è quella dell’acquaneve, la forma mista, ovvero quando durante una precipitazione sono concomitanti sia i fiocchi di neve sia le gocce di pioggia. Spesso l’acquaneve è solo un momento e può essere una transizione da una nevicata verso la pioggia o viceversa, quando a causa dell'intensificazione delle precipitazioni oppure dell'arrivo di aria più fredda, si passa dall’acqua alla neve. Un po’ come abbiamo osservato alle quote più basse in Ticino durante le prime fasi della nevicata dello scorso 9 dicembre.”