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L'inverno 2024/25 a sud delle Alpi
MeteoSvizzera-Blog | 15 marzo 2025

Nella Svizzera italiana la stagione invernale 2024/25 è risultata di 1,5 °C più mite della norma 1991-2020. Le precipitazioni sono state vicine alla media pluriennale, soprattutto grazie ad un mese di gennaio che è stato molto ricco di precipitazioni in tutte le regioni. Anche il soleggiamento è stato in linea con le medie pluriennali.

Panorama invernale al Lago di Mognola a circa 2000 metri il 22 gennaio 2025. Foto: N. Donati-Anzini.
Panorama invernale al Lago di Mognola a circa 2000 metri il 22 gennaio 2025. Foto: N. Donati-Anzini.
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Stagione mite

A sud delle Alpi la stagione invernale 2024/25, che comprende i mesi di dicembre 2024, gennaio e febbraio 2025, è risultata l’ottava più mite dall’inizio delle misure nel 1864. Lo scarto dalla media 1991-2020 è stato di +1.5 °C. Come mostra chiaramente la figura 1, anche nella stagione invernale da poco terminata è continuata la marcata tendenza al riscaldamento osservata negli ultimi decenni.

Il mese più mite rispetto alla media pluriennale è stato febbraio, con una temperatura media mensile di 2,1 °C superiore alla norma, mentre dicembre e gennaio hanno fatto registrare uno scarto dalla norma di rispettivamente 1,3 e 1,0 °C.

A causa delle frequenti condizioni di inversione termica, in dicembre e in febbraio nelle vallate alpine le temperature medie mensili sono risultate più vicine alla norma rispetto alle zone montuose. A Piotta, per esempio, sul fondovalle dell’Alta Leventina, la temperatura media stagionale è risultata di soli 0,1 °C più elevata della norma, sul piano di Magadino e sul Basso Moesano l’anomalia è stata di circa +1 °C, mentre in montagna sono stati toccati i valori più elevati.

Fig. 1: Temperatura media del versante sudalpino dal 1864 al 2025 per la stagione invernale (mesi di dicembre, gennaio e febbraio).
Fig. 1: Temperatura media del versante sudalpino dal 1864 al 2025 per la stagione invernale (mesi di dicembre, gennaio e febbraio). (MeteoSvizzera)

Poche giornate più fredde della norma

La maggior parte dei giorni del mese di dicembre ha fatto registrare un’anomalia positiva delle temperature. In particolare, le giornate più miti della norma si sono verificate all’inizio e nella seconda metà del mese, ad eccezione di alcune giornate prima di Natale in montagna, che hanno fatto registrare deviazioni debolmente negative. Sia in montagna sia alle basse quote, anche in gennaio e in febbraio le giornate più fredde della norma sono state poche. In particolare, esse si sono verificate fra il 3 e il 6 e fra il 10 e il 17 gennaio, fra il 7 e l’8 e fra il 16 e il 20 febbraio.

Precipitazioni vicine alla norma

Mediato su tutto il territorio sudalpino, il totale delle precipitazioni della stagione invernale è risultato pari al 94 % della norma 1991-2020. Alcune stazioni, come San Bernardino, Magadino – Cadenazzo e Cimetta, hanno registrato fino al 118 % delle precipitazioni medie invernali, mentre fra la media e alta Valle Maggia e l’Alta Leventina non è stato superato il 70 – 90 % della precipitazione media stagionale.

Fig. 2: Andamento del totale delle precipitazioni della stagione invernale (mesi di dicembre, gennaio e febbraio) dal 1901 al 2025 a sud delle Alpi, rappresentata come anomalia percentuale rispetto alla norma 1991-2020.
Fig. 2: Andamento del totale delle precipitazioni della stagione invernale (mesi di dicembre, gennaio e febbraio) dal 1901 al 2025 a sud delle Alpi, rappresentata come anomalia percentuale rispetto alla norma 1991-2020. (MeteoSvizzera)

Dicembre quasi asciutto, gennaio ricco di precipitazioni, febbraio nella norma

La somma delle precipitazioni di dicembre è risultata pari al 32 % della norma 1991-2020; nelle Alpi, però, i valori sono risultati maggiori. Ad Airolo, per esempio, è stato raggiunto il 43 % delle precipitazioni normalmente attese. Le stazioni di misura più asciutte rispetto alla norma sono state Locarno Monti e Mosogno, dove sono caduti rispettivamente 7,7 e 8,7 mm il 9 dicembre, valori che corrispondono al 9 % della media.

In gennaio le precipitazioni si sono concentrate in due periodi principali: fra il 6 e il 9 e fra il 25 e il 28 del mese. Tutte le 38 stazioni di misura della precipitazione sudalpine, sia manuali sia automatiche, hanno registrato un quantitativo mensile superiore alla norma e per ben 27 stazioni esso è stato superiore al doppio del quantitativo atteso in questo mese, per Magadino / Cadenazzo, Soglio, Biasca e Cavaglia addirittura superiore a due volte e mezzo questo valore. 19 stazioni hanno registrato un accumulo totale mensile che rientra fra i dieci più elevati mai registrati nel mese di gennaio, anche se non fra i tre più elevati.

Le precipitazioni giornaliere sono risultate da primato a Cavaglia, dove il 27 gennaio sono caduti 73,1 mm, valore più alto per il mese di gennaio dall’inizio delle misure nel 1961. Il giorno successivo la stazione di Acquarossa / Comprovasco ha misurato 7,1 mm in 1 ora, nuovo primato di pioggia oraria in gennaio in questa località. Anche il valore di 1,8 mm misurato sempre il 28 gennaio a Poschiavo costituisce il valore più alto su 10 minuti mai registrato in gennaio. In queste stazioni l’inizio delle misure di precipitazione orarie e sub-orarie risale al 1981.

In febbraio le precipitazioni si sono verificate il primo giorno del mese, fra l’8 e il 9 e il 25 febbraio. La regione che ha visto precipitazioni più abbondanti rispetto alla norma è stata quella compresa fra il Locarnese, il Ceneri e il Malcantone, dove la norma è stata di poco superata. In 10 delle 38 stazioni di misura sudalpine è piovuto la metà o meno della metà di quanto normalmente atteso.

In montagna neve soprattutto in gennaio

A causa delle precipitazioni molto scarse, in dicembre in montagna il manto nevoso è risultato generalmente inferiore alla norma 1991-2020. Subito prima di Natale, il 22 e 23 dicembre, le correnti umide settentrionali hanno sospinto qualche precipitazione a sud della cresta alpina principale, caduta sotto forma di neve bagnata fin sotto i 1000 metri. Sull’Alto Ticino la neve è caduta fin sul fondovalle e la nevicata è risultata significativa. In gennaio in montagna, indicativamente oltre i 1000-1400 metri, le nevicate sono state relativamente frequenti e abbondanti, anche se non sono stati misurati nuovi primati. In febbraio il manto nevoso presente al suolo oltre i 1300-1600 metri risultava quindi spesso superiore alla norma 1991-2020.

Fig. 4: Andamento dell’altezza della neve al suolo nelle stazioni indicate dal primo ottobre 2024 a metà marzo 2025 (linea rossa) e distribuzione climatologica 1991-2020. La linea grigia rappresenta la mediana, le sfumature alcuni percentili come indicato.
Fig. 4: Andamento dell’altezza della neve al suolo nelle stazioni indicate dal primo ottobre 2024 a metà marzo 2025 (linea rossa) e distribuzione climatologica 1991-2020. La linea grigia rappresenta la mediana, le sfumature alcuni percentili come indicato. (MeteoSvizzera)

Soleggiamento vicino alla norma

A sud delle Alpi il numero di ore di sole dell’inverno 2024/25 è risultato generalmente compreso fra l’80 e il 105 % della norma 1991-2020. Il mese più soleggiato è stato dicembre, con il 140 - 160 % del soleggiamento medio pluriennale.