Durante la giornata di sabato 14 giugno 2025 la situazione meteorologica generale sull'Europa è stata contraddistinta dalla presenza di una dorsale anticiclonica in quota, il cui asse si è gradualmente spostato più a est rispetto alla Svizzera. A causa di questo spostamento, le correnti suono ruotate a sudovest convogliano aria ancora molto calda e umida, ma gradualmente più instabile.
Come evidenziato sulla serie di immagini sulla Fig. 1 (ovale rosso), un'onda secondaria, sospinta da queste correnti sudoccidentali, ha raggiunto e attraversato il nostro Paese nel corso del pomeriggio. La massa d'aria molto calda e potenzialmente instabile presente nella regione alpina era molto propensa allo sviluppo di temporali, anche di forte intensità. Un grande potenziale però che, senza un aiutino "esterno", non sarebbe riuscito a innescare le cellule temporalesche. Per fare una similitudine è come se la nostra auto ha il serbatoio pieno di carburante (o le batterie cariche), ma se non effettuiamo l'accensione con la chiave il motore non si mette in funzione. Tornando alla meteorologia: il passaggio dell'onda secondaria in questione ha rappresentato l'elemento determinante (nel gergo tecnico si parla di triggering) per il loro sviluppo dei temporali.
Tuttavia, come molti dei lettori avranno notato, questo disturbo non è stato sufficiente per sviluppare i temporali nella fascia prealpina e nella vicina Pianura Padana. In queste regioni in effetti, nonostante una buona instabilità, la massa d'aria nei bassi strati era molto poco propensa per l'innesco dei temporali. Uno "stimolo" più forte sarebbe stato necessario.
Come previsto, la breve ondata di caldo è arrivata rapidamente e altrettanto rapidamente se n'è andata. E questo grazie all'attività temporalesca di ieri pomeriggio che ha determinato un consistente rimescolamento della massa d'aria. E questo non solo nella fascia alpina ma, grazie alle discendenze di aria più fresca, anche nelle regioni della fascia prealpina e regioni adiacenti (fino a circa 50 km a sud del confine con l'Italia) dove non si sono verificati temporali.
La breve ondata di caldo si evidenziata maggiormente, ancora una volta (in modo simile ai periodi canicolari dell'estate 2024), per le temperature minime e l'alto tasso di umidità, piuttosto per le punte massime. Soprattutto ieri verso metà giornata tutti avranno notato quanto afosa era la massa d'aria.
Nei grafici sotto risulta però evidente come, considerando le regioni non toccate dei temporali, il rimescolamento della massa d'aria sia stato più efficiente nel Ticino centrale rispetto al Sottoceneri. In effetti nella giornata di sabato le temperature medie sono risultate leggermente sotto le soglie a Locarno-Monti, mentre la giornata è risultata ancora canicolare a Lugano.
La breve ondata di caldo che ha caratterizzato questo inizio estate, risulta, nonostante la sua durata limitata nel tempo, relativamente precoce. Anche se i periodi canicolari sono sempre più frequenti anche all'inizio e alla fine della stagione estiva, uno superamento delle soglie per due giorni consecutivi prima della metà del mese di giugno risulta un evento ancora piuttosto raro. Non parliamo però di record: singoli superamenti (anche dovuti a correnti favoniche) sono già avvenuti nella tarda primavera in passato. Nel 2003 invece, un prolungato periodo canicolare (livello 3, secondo le attuali soglie di allertamento) è iniziato già il 10 giugno.
Dai grafici sulla Fig. 4 risultano evidenti le temperature massime della giornata di lunedì. Dopo l'arrivo del fronte freddo a nord delle Alpi nella serata di oggi domenica, che causerà una marcata situazione temporalesca soprattutto a nord delle Alpi, la pressione al suolo aumenterà causando un gradiente di pressione nord-sud. Dopo qualche rovescio o temporale anche a sud delle Alpi, a partire dalla serata-notte le vallate alpine saranno interessate da una moderata corrente favonica. Domani in giornata il gradiente barico nord-sud (differenza di pressione Kloten-Lugano) toccherà gli 8 hPa: è molto probabile che nel corso della giornata la corrente favonica toccherà quindi anche le pianure del Ticino centro-orientale. Le temperature massime toccheranno nuovamente valori sopra i 30 °C (presumibilmente fino a 31-32 °C), ma con un tasso di umidità molto più basso. Giornata ancora calda quindi, ma non più afosa. In seguito la previsione delle temperature di data4web (previsioni automatiche che vedete sull'App di MeteoSvizzera o sul sito web) mostra un graduale rialzo, sfiorando o superando lievemente le soglie canicolari a livello locale. Tuttavia al momento i meteorologi considerano questo aumento troppo rapido e quindi le temperature risultano presumibilmente sovrastimate dal sistema automatico: fino al prossimo fine settimana i superamenti delle soglie canicolari risultano poco probabili.
Il rimescolamento della massa d'aria nella giornata odierna non ha contribuito solo all'abbassamento delle temperature e dell'umidità, ma anche al miglioramento della visibilità. La Fig. 4 mostra in modo evidente questo aspetto. Inizialmente la regione alpina era stata interessata da un denso pulviscolo legato ai vasti incendi in Canada e in seguito anche dall'afflusso di polveri sahariane.