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Un inverno povero di neve
MeteoSvizzera-Blog | 24 aprile 2025

Mentre le nevicate della scorsa settimana hanno lasciato il segno nella mente di tutti, soprattutto in Vallese, oggi vi proponiamo una valutazione provvisoria dell'innevamento invernale. Nonostante le recenti nevicate, c'è ancora un deficit significativo.

Vista del massiccio dell'Alpstein
Vista del massiccio dell'Alpstein. (Segnalazioni meteo / App MeteoSvizzera)
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Neve che arriva velocemente e fonde altrettanto rapidamente

Durante gli eventi della scorsa settimana, sulle Alpi vallesane sono caduti quantitativi di neve molto elevati. Le nevicate hanno interessato anche le Alpi bernesi e le zone a basse quote della pianura del Rodano e dell'Oberland bernese. Come si può vedere dal grafico qui sotto, a Zermatt sono stati misurati 80 centimetri di neve fresca. Tuttavia, la neve è fusa molto rapidamente. In generale, al di sotto dei 1800 metri, rimane poca traccia degli eventi della scorsa settimana.

Evoluzione dell'altezza della neve misurata a Zermatt dall'ottobre 2024 (rosso). La linea grigia scura mostra la tendenza media (mediana), l'area grigia scura l'intervallo normale (quantile 16%-84%) e l'area grigia chiara l'intervallo eccezionale (quantile 2,5%-97,5%) del periodo standard selezionato. La linea grigia tratteggiata il massimo storico su tutte le misurazioni disponibili (dal 1959).
Evoluzione dell'altezza della neve misurata a Zermatt dall'ottobre 2024 (rosso). La linea grigia scura mostra la tendenza media (mediana), l'area grigia scura l'intervallo normale (quantile 16%-84%) e l'area grigia chiara l'intervallo eccezionale (quantile 2,5%-97,5%) del periodo standard selezionato. La linea grigia tratteggiata il massimo storico su tutte le misurazioni disponibili (dal 1959). (MeteoSvizzera/SLF)

Scarso innevamento da record

Ad eccezione delle regioni più colpite la scorsa settimana, i livelli delle nevicate sono ben al di sotto della norma. Al di sotto dei 1500 metri, la neve è praticamente scomparsa. A Châteaux-d'Oex, ad esempio, non c'è più neve in maniera continua dall'inizio di febbraio, con un mese e mezzo di anticipo rispetto alla climatologia degli ultimi 30 anni.

A Davos e a Montana, la neve è scomparsa più di due settimane prima rispetto alla media degli ultimi 30 anni (ha fatto una breve ricomparsa a Montana la scorsa settimana). In molte stazioni di misura ad alta quota, l'altezza della neve misurata da marzo è stata estremamente bassa. È il caso, ad esempio, delle stazioni di Säntis e Weissfluhjoch, dove la neve attualmene presente è solo la metà della nordma 1991-2020. Secondo l'SLF, le scarse nevicate prima degli eventi della scorsa settimana, hanno fatto sì che il pericolo di valanghe per il fine settimana di Pasqua fosse leggermente inferiore rispetto a quello che ci si aspetterebbe normalmente con una tale quantità di neve fresca.

L'immagine sottostante mostra l'evoluzione della copertura nevosa su tutta la Svizzera dall'ottobre 2024 per quattro diverse fasce di altitudine e il confronto con la climatologia. A tutte le quote, l'altezza della neve è vicina ai minimi degli ultimi 30 anni. A quote comprese tra 2200 e 3000 metri, si è registrato un aumento a seguito degli eventi della scorsa settimana, ma i livelli di neve sono già tornati al di sotto della norma. Tra i 1500 e i 2200 metri di quota manca il 33% rispetto alla norma 1962-1990 e il 50% della norma 1991-2020.

Andamento dell'altezza della neve modellizzata su tutta la Svizzera tra il 1° ottobre e il 1° luglio per quattro diverse fasce di altitudine. Anno 2025 (in nero), mediana del periodo 1962-1990 (in blu) e mediana del periodo 1991-2020 (in rosso). Le aree ombreggiate rappresentano il 5% percentile, corrispondente al valore minimo raggiunto una volta ogni 20 anni. I dati per i due periodi climatologici sono mediati su due settimane.
Andamento dell'altezza della neve modellizzata su tutta la Svizzera tra il 1° ottobre e il 1° luglio per quattro diverse fasce di altitudine. Anno 2025 (in nero), mediana del periodo 1962-1990 (in blu) e mediana del periodo 1991-2020 (in rosso). Le aree ombreggiate rappresentano il 5% percentile, corrispondente al valore minimo raggiunto una volta ogni 20 anni. I dati per i due periodi climatologici sono mediati su due settimane. (MeteoSvizzera/SLF)

Cause dello scarso innevamento

La causa principale dell'attuale scarso innevamento è la mancanza di precipitazioni negli ultimi mesi. Fino alla fine di gennaio, le precipitazioni sono state generalmente vicine alla norma, addirittura superiori a gennaio. Un importante evento di precipitazione prima di Natale ha persino portato a un'eccezionale nevicata durante il periodo festivo, come mostrato nei grafici sopra. A febbraio e marzo, invece, le precipitazioni sono state ben al di sotto della norma in tutto il Paese, con l'eccezione per il mese di marzo in Ticino. In alta montagna, dove le nevicate normalmente aumentano in questi mesi, quest'anno sono rimaste stagnanti. Le precipitazioni della scorsa settimana, sebbene intense ed eccezionali, sono state limitate ad alcune zone della Svizzera.

Alle quote più basse, la mancanza di precipitazioni è stata aggravata dalle temperature elevate. Il periodo da ottobre 2024 a marzo 2025 è stato il quinto più caldo dal 1864 in Svizzera. Le temperature hanno superato di 1,4°C la norma 1991-2020 e di 2,3°C la norma 1961-1990. Anche aprile è stato finora un mese caldo. Inoltre, il soleggiamento è stato abbondante a febbraio nella Svizzera orientale e a marzo nel Vallese, favorendo la fusione alle basse e medie quote, dove le temperature sono state positive.

Anomalie di temperatura in Svizzera nel periodo ottobre-marzo dal 1864, confrontate con il periodo 1991-2020.
Anomalie di temperatura in Svizzera nel periodo ottobre-marzo dal 1864, confrontate con il periodo 1991-2020. (MeteoSvizzera)

Altezza della neve ed equivalente in acqua

Finora abbiamo parlato di altezza della neve. Prima di parlare degli impatti, dobbiamo fare un'importante distinzione. In idrologia, ad esempio, siamo interessati a una quantità chiamata “equivalente in acqua del manto nevoso” (Snow Water Equivalent SWE), che indica in millimetri la quantità di acqua presente nel manto nevoso. Per una data altezza della neve, la quantità d'acqua che rappresenta, o per dirla in altro modo, la massa del manto nevoso, dipende dalla densità della neve. In primavera, la maggior parte del manto nevoso è abbastanza denso. Le precipitazioni della scorsa settimana hanno portato neve fresca, molto meno densa. Se osserviamo l'anomalia dell'altezza della neve, in alcune regioni dopo questo evento ci siamo avvicinati alla norma o è stata addirittura superata. Tuttavia, questo non ha compensato la mancanza di equivalente in acqua, poiché la neve è meno densa di quanto non lo sia normalmente in questo periodo dell'anno. Questa neve sta rapidamente compattando, come si può vedere nelle immagini dell'altezza della neve mostrate in precedenza in questo blog. L'anomalia dell'altezza della neve tenderà quindi lentamente verso l'anomalia dell'equivalente in acqua.

La figura seguente mostra l'equivalente in acqua del manto nevoso attuale, confrontato con le medie dei periodi 1962-1990 e 1991-2020. Le cifre espresse in millimetri ci indicano i quantitativi di pioggia sull'intero territorio svizzero se facessimo fondere il manto nevoso.

Evoluzione dell'equivalente in acqua del manto nevoso, modellizzato in media su tutta la Svizzera tra il 1° ottobre e il 1° luglio. Anno 2025 (in nero), mediana del periodo 1962-1990 (in blu) e mediana del periodo 1991-2020 (in rosso). Le aree ombreggiate rappresentano il 5% percentile, corrispondente al valore minimo raggiunto ogni 20 anni. I dati per i due periodi climatologici sono mediati su due settimane.
Evoluzione dell'equivalente in acqua del manto nevoso, modellizzato in media su tutta la Svizzera tra il 1° ottobre e il 1° luglio. Anno 2025 (in nero), mediana del periodo 1962-1990 (in blu) e mediana del periodo 1991-2020 (in rosso). Le aree ombreggiate rappresentano il 5% percentile, corrispondente al valore minimo raggiunto ogni 20 anni. I dati per i due periodi climatologici sono mediati su due settimane. (MeteoSvizzera/SLF)

Nonostante le recenti nevicate, non era mai stato osservato un equivalente totale in acqua del manto nevoso così basso nel periodo 1962-1990, l'anno più vicino è stato il 1976. Nel periodo 1990-2020, solo quattro volte nel giorno 23 aprile si è registrato un equivalente totale in acqua del manto nevoso inferiore. L'innevamento di quest'inverno è stato quindi sicuramente scarso.

Rispetto al periodo 1991-2020, la carenza idrica causata da questa mancanza di neve equivale a 60 mm di pioggia su tutta la Svizzera, il che corrisponde in media ai quantitivi di precipitazioni registrate in due settimane e mezzo in Svizzera. Rispetto al periodo 1962-1990, questo deficit equivale alla media delle precipitazioni di 5 settimane.

Conseguenze

Questo deficit di neve potrebbe avere conseguenze idrologiche sulla fine della primavera e l'inizio dell'estate, se non verrà compensato da un aumento delle precipitazioni. Infatti, la fusione del manto nevoso ad alta quota costituisce un'importante fonte di acqua durante questo periodo. La mancanza di neve potrebbe quindi peggiorare le conseguenze di un eventuale periodo di siccità. Come si può vedere nell'immagine sottostante, il livello del Reno è già storicamente basso per la stagione e la mancanza di neve da fondere, ancora più marcata nel bacino idrografico del Reno rispetto a quello del Rodano, non migliorerà la situazione. Biosgna anche tenere presente, che la neve aiuta a mantenere la temperatura dell'aria più fresca. Nelle zone in cui il manto nevoso è scomparso precocemente, le temperature medie potranno essere più elevate.

Portata del Reno a Rekingen, al confine tra Argovia e Germania, rispetto al periodo 1991-2020 e all'anno 2024.
Portata del Reno a Rekingen, al confine tra Argovia e Germania, rispetto al periodo 1991-2020 e all'anno 2024. (UFAM)

Per saperne di più

Per i dettagli sugli eventi valanghivi dell'inverno scorso, potete consultare il rapporto SLF disponibile qui.