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Ieri a sud delle Alpi si è verificata la seconda fase convettiva del 2025. Nel seguente blog vi proponiamo un breve riassunto dell'evento.

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Ieri a sud delle Alpi si è verificata la seconda fase convettiva del 2025. Nel seguente blog vi proponiamo un breve riassunto dell'evento.
Come già più volte menzionato, la settimana corrente è caratterizzata da una prolungata fase di sbarramento da sud. Al margine di un vasto e complesso sistema depressionario esteso dall'Europa centrale fino alla penisola Iberica, correnti sudoccidentali hanno convogliato, e continuano a convogliare, pacchetti di aria umida a ridosso delle Alpi.
Ma perché nella prima metä della settimana l'attività convettiva non si è manifestata? Per trovare una risposta utilizziamo l'approccio dell' "ingredient-based forecasting", ovvero andiamo a cercare quegli elementi, appunto "ingredienti", necessari allo sviluppo e al mantenimento della convezione.
Dai grafici precedenti si possono riconoscere dunque gli elementi che hanno favorito un maggiore sviluppo della convezione rispetto ai giorni precedenti:
La serie di immagini sottostante ci aiuta a riassumere brevemente l'andamento della giornata, questa volta a livello di impatti sul tempo sensibile.
Nella giornata di giovedì 13 marzo, la mattinata è stata caratterizzata da estesa nuvolosità e rovesci piuttosto frequenti. Verso metà giornata si sono verificate delle ampie schiarite e intervalli asciutti. Tra gli elementi prima menzionati sono state soprattutto le schiarite e l'arrivo di una massa d'aria piuttosto fredda in quota a favorire dei profili instabili. In alcune zone, soprattutto nel Sottoceneri è stata rilevata grandine di piccole dimensioni.
Oltre alla grandine, grazie anche alla persistenza e alla stazionarietà della linea convettiva, si sono verificati abbondanti accumuli nevosi in montagna, sia a sud, sia a nord della cresta alpina principale. Nella fascia compresa tra la Valle Verzasca, Valle di Blenio, Moesano, la Surselva e proseguendo fino alla parte più orientale del Toggenburgo al di sopra dei 1300 metri circa si sono misurati dai 20 ai 40 cm di neve fresca, localmente anche oltre 50 cm.
Il cambio di regime delle precipitazioni è netto: la stagione dei temporali è iniziata. La presenza di temporali nel mese di marzo è nella norma, ma osservando ciò che è capitato negli scorsi anni, questi risultano più frequenti.