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Mare di nebbia: differenze tra Nord e Sud delle Alpi
MeteoSvizzera-Blog | 19 febbraio 2025

Da lunedì al Sud delle Alpi si è potuto osservare uno spettacolo piuttosto inusuale per chi si trovava in media-alta montagna: il mare di nebbia. A partire da domani, per effetto dell’afflusso di aria più secca sull’insieme della regione alpina, si passerà invece a tempo più soleggiato a tutte le quote, con temperature che a partire da giovedì subiranno un graduale rialzo fino a raggiungere valori quasi primaverili da domenica.

Vista dal Pizzo Matro verso nordest mercoledì 19 febbraio al pomeriggio (webcam Roundshot Matro: https://pizzomatro.roundshot.com/)
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Confrontare le giornate di nebbia o nebbia alta delle nostre regioni al Sud delle Alpi con quanto accade sull’Altopiano è come confrontare le mele con le patate. Cerchiamo quindi di fare un po’ di chiarezza su questo fenomeno.

La nebbia

Per definizione la nebbia è una nuvola, del tipo strato, che tocca il terreno.

Banchi di nebbia mattutini in Leventina. (foto: L. Moser)

Come sappiamo la nebbia è un fenomeno piuttosto comune al Nord delle Alpi, in particolare durante le situazioni anticicloniche quando, durante le notti serene e senza vento, la massa d’aria si raffredda dal basso, a contatto con il suolo viepiù freddo, e raggiunge il punto di saturazione. Questo succede in modo analogo sulla Pianura Padana, seppur con frequenza minore. Possiamo immaginarci quindi l’Altopiano e la Pianura Padana come una vasca da bagno, dentro la quale si riversa e si accumula l’aria fredda e si sviluppa appunto la nebbia.

Il Ticino e il Moesano, trovandosi già nelle Alpi, sono toccati da questo fenomeno solo raramente e con durata molto più limitata, così come le vallate alpine del Nord delle Alpi. Al Nord delle Alpi si può “sfuggire” dalla nebbia salendo al di sopra del suo limite superiore, ad esempio recandosi nelle Prealpi o nelle vallate alpine.

Formazione e dissoluzione di uno strato di nebbia mattutina sul Locarnese. (MeteoSvizzera)

La nebbia alta (o nuvolosità bassa)

La nebbia alta (al Sud chiamata piuttosto nuvolosità bassa), invece, è uno strato nuvoloso che si forma negli strati bassi dell’atmosfera ma che non tocca il fondovalle. Sia al Nord che al Sud delle Alpi la nebbia alta si manifesta quando vi sono delle correnti dal settore est, che convogliano dell’aria di origine continentale fredda.

Al Sud delle Alpi la nebbia alta è di regola legata alle situazioni di rientro da est, ovvero quando la Svizzera si trova al margine di un anticiclone sull’Europa orientale. Sotto questa configurazione sinottica, durante la stagione fredda l’aria di origine continentale (proveniente dall’Europa orientale, talvolta dalla Russia) transita sui Balcani, si umidifica sull’Adriatico e viene sospinta da venti orientali fino a raggiungere il versante sudalpino. L’umidità contenuta in questa massa d’aria più fredda e umida condensa sulla Pianura Padana fomando uno strato nuvoloso basso che, a dipendenza del suo limite superiore, talvolta può interessare anche le nostre regioni, in particolar modo il Ticino centrale e meridionale.

In modo analogo al Nord, quando un’area di alta pressione si trova sull’Europa centro-settentrionale si instaura un flusso da est o nordest, la cosiddetta bise, che convoglia aria umida e fredda di origine continentale verso l’Altopiano. Si forma così uno strato di nebbia alta che in certe località dell’Altopiano può persistere per quasi un mese consecutivo. Un esempio è l’inverno dell’86-87, durante il quale un’invasione di aria fredda molto marcata ha raggiunto l’Europa, intrappolando al di sotto dell’inversione l’aria polare.

Vista da Bosco Gurin sul mare di nebbia di questa mattina, 19 febbraio. La nuvolosità bassa aveva un limite superiore intorno ai 2000 metri. (webcam Bosco Gurin: https://www.bosco-gurin.ch/)

La nuvolosità bassa, o nebbia alta, che osserviamo in questi giorni a Sud delle Alpi viene quindi trasportata dalla Pianura Padana sulle nostre regioni dalle correnti orientali ed è un fenomeno che si osserva in media un 7-8 giorni all’anno. Questi numeri non possono quindi essere confrontati con le statistiche delle località dell’Altopiano, essendo la posizione geografica delle località interessate differente considerando la regione alpina (tutte le stazioni di misura di MeteoSvizzera a sud delle Alpi si trovano nelle Prealpi o nelle Alpi, mentre le stazioni dell’Altopiano si trovano a nord della fascia Prealpina, in un contesto orografico differente). Un confronto potrebbe però essere fatto con le vallate alpine del Nord delle Alpi, dove la nebbia alta, quando raggiunge un certo limite superiore può essere trasportata fino ad Altdorf o Coira.

Statistica dei giorni con nebbia, o nebbia alta, in Ticino basate sul confronto della misurazione del soleggiamento fra Locarno-Monti e San Bernardino. La condizione per la presenza di nebbia si basa sul confronto del soleggiamento: in basso (dove la giornata è grigia) la stazione di Locarno-Monti deve misurare una durata del soleggiamento inferiore al 50%; in montagna (a San Bernardino), dove splende il sole, il soleggiamento misurato deve essere superiore all'80%.
Statistica dei giorni con nebbia, o nebbia alta, in Ticino basate sul confronto della misurazione del soleggiamento fra Locarno-Monti e San Bernardino. La condizione per la presenza di nebbia si basa sul confronto del soleggiamento: in basso (dove la giornata è grigia) la stazione di Locarno-Monti deve misurare una durata del soleggiamento inferiore al 50%; in montagna (a San Bernardino), dove splende il sole, il soleggiamento misurato deve essere superiore all'80%. (MeteoSvizzera)

Caratteristiche della nebbia alta leggermente diverse

A causa di una massa d’aria mediamente più umida e mite presente a sud rispetto a nord delle Alpi, i contrasti termici nel caso di arrivo di aria continentale fredda sono mediamente maggiori al Sud rispetto al Nord. Questo fa sì che l’aria fredda in arrivo da est si comporti come un debole fronte freddo originando degli strati leggermente più turbolenti facendo prevalere la formazione di stratocumuli piuttosto che strati.

Evoluzione per i prossimi giorni

Grazie alla diminuzione degli afflussi freddo/umidi da sudest e gli afflussi di aria più calda in quota da ovest, anche a sud delle Alpi la massa d’aria si rimescolerà gradualmente e le nubi lasceranno posto al sole. Nei bassi strati rimarrà presente una foschia piuttosto densa: chi andrà in montagna non potrà più osservare un mare di nebbia, ma bensì un “mare di foschia”, meno spettacolare, ma sempre pittoresco (specialmente dalle webcam di notte).

Mare di foschia visto dal Pizzo Matro, notte di domenica 16 febbraio.
Mare di foschia visto dal Pizzo Matro, notte di domenica 16 febbraio. (Webcam Roundshot Pizzo matro: https://pizzomatro.roundshot.com/)