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La nebbia, diradiamo ogni dubbio - parte 1

MeteoSvizzera-Blog | 18 novembre 2022
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Quando, dove e perché si forma? In cosa si differenzia dalla foschia? Perché si presenta sempre meno spesso? – Nella quinta puntata di #lameteospiegata, una collaborazione con RSINews, vediamo un po' più da vicino un fenomeno meteorologico molto frequente in Svizzera. Come di consueto la serie è suddivisa in tre parti che verranno pubblicate oggi e durante il fine settimana.

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“La nebbia agli irti colli, piovigginando sale…”  Chi non ricorda questo attacco poetico? Senza scomodare Giosuè Carducci e la sua San Martino, si può senz’altro dire che è uno dei primi automatismi che scatta nella testa degli italofoni quando si parla di nebbia. Noi oggi però non vogliamo parlare di poesia, ma di meteorologia, come ogni mese nella rubrica RSINews #lameteospiegata.

La nebbia è infatti molto di più di una poesia, e gli amici sull’Altopiano svizzero e quelli più a sud nella Pianura Padana ne sanno certamente qualcosa. Sul versante sudalpino siamo un po’ più fortunati, ma il fenomeno esiste ovviamente anche qui. Per capirci qualcosa in più come sempre ci appoggeremo sull’esperienza del meteorologo di Locarno Monti Luca Nisi, a cui si aggiunge l’esperienza di Stefano Zanini, pure lui previsore per MeteoSvizzera e con alle spalle ben 17 anni di previsioni “nebbiose” a nord delle Alpi.

Che cos’è la nebbia?

Partiamo dal principio: la nebbia è un tipo particolare di nuvola, del tipo strato. “Tipicamente – spiega Luca Nisi – il banco di nebbia è lo strato nebuloso, che può toccare il terreno se si tratta appunto di nebbia. Quando invece è localizzato negli strati più bassi dell'atmosfera, ma non tocca il fondovalle o la pianura, ma ad esempio un versante, lo si chiama banco di nebbia alta. La nebbia è costituita da goccioline d'acqua liquida o da cristalli di ghiaccio, a dipendenza della temperatura, che sono sospesi in aria: sono infatti troppo leggeri per cadere verso il basso. A causa poi della diffusione della luce solare, sia che si tratti di goccioline d’acqua o cristalli di ghiaccio, la nebbia limita di molto la visibilità e crea all'osservatore un alone biancastro davanti agli occhi”. E la relazione che ne deriva è piuttosto scontata: maggiore è il numero delle goccioline presenti, “più densa sarà la nebbia e più limitata sarà la visibilità”.

Quando e perché si forma la nebbia e quando e perché si dissolve

La nebbia si può formare e dissolvere a causa della variazione di due parametri meteorologici: la temperatura dell'aria oppure la quantità di vapore acqueo, ovvero il valore di umidità assoluta dell'aria. “Il processo di formazione o dissoluzione, come accade spesso nella realtà, può avvenire anche per la variazione di entrambi i parametri (temperatura e umidità).  Per quanto riguarda la variazione di temperatura, a livello fisico bisogna pensare che più l'aria si raffredda e meno vapore acqueo può essere presente in questo “pacchetto” di aria che stiamo considerando. E raffreddandosi, l'umidità relativa dell'aria aumenta. Per umidità relativa si intende la quantità d'acqua nell'aria presente sotto forma di vapore, comparata alla quantità massima di vapore acqueo che in questo pacchetto d'aria può essere presente. Raffreddandosi c'è insomma meno spazio - per così dire – a disposizione del vapore acqueo.  Dal momento che raggiungiamo il 100% di umidità relativa, con quindi tutto lo spazio a disposizione del vapore acqueo occupato, ecco che l'aria comincia a condensare e il vapore inizia a essere visibile. Al contrario, se abbiamo già un'umidità relativa del 100% e c’è presenza di nebbia, se andiamo ad aumentare la temperatura dell'aria, di colpo quest’aria dispone di una maggiore quantità di vapore acqueo e le goccioline inizieranno a evaporare facendo dissolvere la nebbia.

Il fenomeno come detto può però essere legato anche a un aumento o a una diminuzione dell’umidità. “Se pensiamo sempre al nostro ‘pacchetto’ di aria presente in una data località con una data umidità una data temperatura, il vento potrebbe ad esempio convogliare dell’aria decisamente più umida, andando anche in questo caso ad aumentare l'umidità relativa. Se si arriva al 100% il gioco è fatto ed ecco che comincia a formarsi la nebbia. Al contrario, potremmo avere della nebbia presente in un dato luogo e con l’arrivo del favonio, un vento tipicamente molto secco, potrebbe far evaporare le goccioline d’acqua e la nebbia si dissolve”.

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#lameteospiegata è una serie RSINews, in collaborazione con
MeteoSvizzera, che nasce con l’intenzione di approfondire, una volta al mese, un tema meteorologico non per forza legato alla stretta attualità. La missione: renderlo accessibile e comprensibile.

Il blog completo de #lameteospiegata sul sito web di RSI è accessibile al seguente link:
https://www.rsi.ch/news/oltre-la-news/La-nebbia-diradiamo-ogni-dubbio-15750394.html