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Le montagne dei modelli numerici

MeteoSvizzera-Blog | 16 luglio 2024
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Le montagne influenzano in modo importante i processi atmosferici, quindi sono un elemento fondamentale da considerare nell'elaborazione delle previsioni del tempo. I modelli numerici usati per le previsioni meteorologiche le rappresentano sempre meglio, vediamo come.

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Vallate, versanti, creste, conche, cime, passi... l'orografia gioca un ruolo fondamentale nel determinare il tempo meteorologico. Da un lato le montagne provocano differenze importanti nel soleggiamento anche a distanza di poche centinaia di metri, e quindi nella quantità di energia solare che raggiunge il suolo, dall'altro la loro presenza forza i movimenti delle masse d'aria che ovviamente non riescono ad attraversarle: i venti sono quindi obbligati a risalire o ad aggirare le montagne, processi che avvengono sia su scale spaziali di pochi metri, sia se consideriamo decine o centinaia di chilometri.

Tutto questo ha un forte impatto sui modelli numerici di previsione sui quali si basa la previsione del tempo. I modelli devono rappresentare il sistema terra - atmosfera al meglio, non possono quindi permettersi di trascurare le montagne. Tanto più in un Paese come il nostro, dove i rilievi costituiscono una gran parte di territorio.

I modelli numerici contengono quindi al loro interno una "cartina geografica" che va sempre tenuta in considerazione nel simulare i processi atmosferici. Questa rappresentazione delle montagne è tuttavia smussata, altrimenti sarebbe troppo densa di informazioni per il modello numerico che non riuscirebbe ad "assimilarla".

I nostri nuovi modelli di previsione ICON-CH1-EPS e ICON-CH2-EPS hanno una risoluzione spaziale di rispettivamente 1,1 e 2,2 km. La figura sottosante mostra come viene rappresentata l'orografia ticinese da questi due modelli, e dal modello ICON-EU la cui risoluzione spaziale è di circa 7 km.

Le differenze sono notevoli: mentre ICON EU non è in grado di rappresentare alcune vallate ma delinea solo le caratteristiche orografiche principali, gli altri due modelli riescono a spingersi più nel dettaglio. Valle come la Val Bavona o la Lavizzara sono appena accennate da ICON-CH2-EPS, mentre sono rappresentate in modo più realistico dal modello ICON-CH1-EPS.

Ad una maggior risoluzione spaziale del modello, e quindi ad una migliore rappresentazione dell'orografia, corrispondono generalmente previsioni più accurate, ma questo a discapito dell'estensione temporale della previsione. Il modello ICON-CH1-EPS elabora infatti una previsione fino a 45 ore, ICON-CH2-EPS fino a 120 ore. Sarebbe infatti troppo pesante dal punto di vista computazionale estendere la previsione di ICON-CH1-EPS oltre i due giorni di previsione.

I modellisti analizzano in maniera sistematica le differenze fra modelli con diversa risoluzione spaziale e le loro performances in relazione a svariati eventi meteorologici, al fine di capire quale sia l'effettivo guadagno in termini di previsione. Mentre i previsori giorno dopo giorno tengono sott'occhio le previsioni dei vari modelli, per avere una panoramica completa su tutti i possibili scenari previsti.