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MeteoSvizzera-Blog | 24 febbraio 2024
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Il mix della giornata odierna: aria polare marittima, correnti sudoccidentali, instabilità, gragnuola, un paio di fulmini e anche qualche timida schiarita.

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Autorità federali svizzereAutorità federali svizzere

La profonda saccatura atlantica si estende oggi fino al Mediterraneo occidentale, come ben visibile dall’animazione satellitare. Questo vasto sistema causerà fino a domani cieli coperti con precipitazioni anche a carattere di rovescio, come quelle che si sono verificate oggi a sud delle Alpi.

Sembra grandine ma non lo è

Oggi sulla nostra app abbiamo ricevuto molte segnalazioni di grandine. In realtà si trattava di gragnuola.

Questo è un tipo di precipitazione generata da nubi cumuliformi, si verifica dunque sotto forma di rovesci. La gragnuola è costituita da ghiaccio bianco e opaco con proprietà simili alla neve. Concretamente sono cristalli di neve inglobati da ghiaccio proveniente da goccioline di acqua sopraffusa. La loro forma è tipicamente sferica o conica con dimensioni tra 2 e 5 mm. Si tratta di un tipo di precipitazione tipicamente primaverile.

La differenza principale rispetto alla grandine è che quest’ultima è composta da strati di ghiaccio più duri, spesso uniformi e trasparenti, e si forma tipicamente durante i temporali, all’interno dei cumulonembi. La gragnuola è invece più friabile, e spesso si spacca quando entra a contatto col suolo.

NOTA di domenica 25 febbraio: da ulteriori segnalazioni non si può escludere che in qualche caso si sia effettivamente trattato di grandine di piccole dimensioni, dai chicchi duri e trasparenti.

Via una perturbazione, avanti la prossima

Come menzionato nel primo paragrafo del presente blog, la saccatura determinerà il tempo delle nostre regioni almeno fino a domani mattina. Dopo una breve fase tendenzialmente asciutta domenica in giornata, a partire da domenica sera si prevede il transito di un nuovo minimo barico. Questo potrà causare precipitazioni più diffuse sul territorio sudalpino: anche se l’incertezza è tuttora piuttosto elevata, sia sui quantitativi sia sulla loro distribuzione spaziale, la neve potrebbe scendere fino a quote collinari, attorno a 600 – 800 metri. Grazie inoltre al raffreddamento dovuto alle precipitazioni il limite delle nevicate potrebbe scendere anche a basse quote, specie nelle valli superiori. Per il momento è stata emessa una preallerta di livello 3, che verrà rivalutata domani con i dati più aggiornati.