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In autunno il favonio a nord delle Alpi è un ospite frequente

MeteoSvizzera-Blog | 26 ottobre 2023
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Il favonio a Sud delle Alpi vede la sua massima frequenza nel tardo inverno. Al contrario, a Nord delle Alpi, la frequenza massima la si trova nei mesi autunnali e in primavera, quando al Sud le piogge sono frequenti e talvolta abbondanti. Anche il 2023 non è da meno: il favonio da sud è tornato ad apparire con maggiore frequenza negli ultimi tempi nelle vallate alpine. Nel blog odierno diamo un'occhiata alla frequenza di questo vento caldo di caduta nelle vallate nordalpine.

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Il favonio: un vento relativamente frequente da ottobre a maggio

Le profondi zone di bassa pressione che si avvicinano alle Alpi da ovest è un fenomeno meteorologico tipico del semestre freddo. Di conseguenza, anche il favonio da sud che spesso si presenta all'avicinamento di queste perturbazioni, si verifica principalmente in questo periodo. Tuttavia, si nota che il favonio nelle vallate nordalpine è particolarmente frequente nei mesi di ottobre e novembre e poi nuovamente in aprile e maggio. Nei mesi invernali, da dicembre a marzo, il favonio da sud è un po' meno frequente. Le ragioni sono molteplici. La minore frequenza del favonio da sud in inverno è legata al fatto che in questo periodo dell'anno i venti d'alta quota soffiano spesso da ovest a nordovest, mentre i venti da sudovest, che causano situazioni di sbarramento sul versante sudalpino, sono meno frequenti.

In primavera e in autunno, invece, i venti d'alta quota da sudovest si verificano molto più spesso rispetto all'inverno portando talvolta precipitazioni frequenti e/o abbondanti a Sud delle Alpi. I mesi di ottobre e novembre spiccano per l'abbondanza delle precipitazioni, mentre i mesi di aprile e maggio per la frequenza delle precipitazioni. I mesi invernali, proprio su queste regioni, risultano invece i più secchi dell'anno.

Massimo del favonio in tarda primavera

Tuttavia, il massimo primaverile del favonio nelle vallate nordalpine è dovuto anche per altri motivi oltre a quello delle correnti in quota dominanti. Se durante i mesi autunnali e invernali le inversioni termiche ritardano o impediscono la discesa del favonio nelle valli alpine, in primavera il manto nevoso ancora presente nelle zone alpine più elevate lo favorisce. Il manto nevoso ha un effetto di raffreddamento sulla corrente favonica: l'aria raffreddandosi aumenta la sua densità e per questo motivo può avanzare con relativa facilità verso le basse quote delle valli alpine, già fortemente riscaldate dal sole. A causa del riscaldamento adiabatico, alle quote più basse l'aria favonica risulta ancora più calda rispetto all'aria precedentemente presente, fortemente riscaldata dal sole. Tuttavia, l'aumento di temperatura relativo per effetto favonico risulta inferiore rispetto a quanto si osserva mediamente nei mesi autunnali o invernali. In inverno si sono già osservati aumenti di temperatura dell'ordine dei 15 gradi o più in un breve periodo di tempo. Solo correnti favoniche intense riescono a spostare l'aria fredda e pesante presente sui fondovalli alpini.

Favonio in estate praticamente assente

A causa della predominanza delle zone di alta pressione, le condizioni di favonio si verificano raramente in estate e solitamente sono di breve durata. In estate, il favonio di presenta nel caso di correnti in quota moderate da sudovest, più raramente da sud. Questo capita spesso prima dell'arrivo di perturbazioni temporelesche da ovest.

Sulla pagina web di MeteoSvizzera trovate molte informazioni riguardo al favonio. Qui di seguito vi proponiamo un riassunto dei principali link:

- Come si forma il favonio?

- Frequenza del favonio

- La lunga serie di osservazioni del favonio ad Altdorf

- Situazioni di favonio prolungate

- L'indice del favonio