Il vento nell’atmosfera è originato dalla differenza di pressione (detta anche gradiente barico) tra due punti. Questa differenza di pressione fa sì che l’aria tenda a spostarsi dalle zone di alta (alta pressione) verso le zone di bassa pressione.
Si potrebbe dunque ipotizzare che, una volta formatasi una zona di bassa pressione, si sviluppi rapidamente una corrente d’aria diretta verso il suo centro, che andrebbe così rapidamente a colmarla. Tuttavia ciò non corrisponde a quanto si osserva in realtà nell’atmosfera. A differenza di una palla che rotola in linea retta lungo un pendio, le correnti non seguono una linea retta verso il centro delle zone di bassa pressione, ma ruotano attorno ad esse, con la conseguenza che le zone di bassa pressione non si colmano in modo così immediato. Ma perché l'aria non si sposta in linea retta dalle zone di alta alle zone di bassa pressione? Per comprendere questo fenomeno dobbiamo far ricorso alla cosiddetta forza di Coriolis, che apparentemente devia l’aria – rispetto al suo movimento – verso destra nell'emisfero boreale e verso sinistra nell'emisfero australe.
Per illustrare la natura di questa forza apparente, vi proponiamo un semplice esperimento: sedetevi davanti alla vostra scrivania, prendete un foglio A4 e una penna. Tracciate ora una linea sul foglio, partendo dal fondo della pagina puntando verso un oggetto fisso situato di fronte a voi dall'altro lato del tavolo (una sedia, per esempio). Come potrete constatare, sul vostro foglio avete appena tracciato una linea retta.
Ripetete ora lo stesso esperimento (puntando verso lo stesso punto di prima), ma mentre tracciate la linea ruotate il foglio in senso antiorario. Così facendo non otterrete più il disegno di una linea retta, bensì di una curva piegata verso destra, e ciò malgrado abbiate puntato verso lo stesso oggetto di prima (ovvero la sedia).
Questo esperimento mette in evidenza come la traccia seguita dalla punta della penna varia a dipendenza del punto da cui essa viene osservata: la traiettoria risulta rettilinea per un osservatore esterno al foglio (voi in questo caso che guardate il foglio dall’alto), curvilinea invece per un osservatore che si trova sul foglio stesso.
Riportiamo ora il nostro esperimento alla scala del nostro Pianeta e prendiamo come esempio un pacchetto d’aria in movimento in linea retta dall’equatore verso il Polo Nord. La sua traiettoria apparirà rettilinea a un ipotetico osservatore che si trova fermo in orbita sopra al Polo Nord, mentre per un osservatore sulla superficie della Terra (e che ruota dunque assieme alla Terra) la traiettoria del pacchetto d’aria apparirà curva e piegata verso destra.
La forza di Coriolis non è una forza vera e propria che nasce dall’interazione fra due corpi (come la forza di gravità o la forza elettromagnetica), bensì una forza “apparente”, a cui facciamo ricorso per descrivere il movimento di un corpo quando ci troviamo in un sistema di riferimento in rotazione (nel nostro caso la Terra, che ruota su sé stessa).
La forza di Coriolis è una forza a cui apparentemente risulta soggetto tutto ciò che si muove sul nostro Pianeta, e di conseguenza anche i fluidi in movimento negli oceani oppure nell'atmosfera. Essa è perpendicolare alla direzione di movimento del corpo, è proporzionale alla velocità di spostamento del corpo stesso e dipende - come descritto nel paragrafo successivo - dalla latitudine a cui si trova il corpo. La forza di Coriolis modifica la direzione del movimento del corpo ma non la sua velocità di spostamento.