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Il maestrale è all'origine di un'autostrada di cumuli tra le Baleari e la Sardegna/Corsica

Con lo spostamento del centro della zona di bassa pressione sul Tirreno centrale, le correnti ad ovest della Sardegna e della Corsica sono ruotate a nord. Una corrente di maestrale ha quindi convogliato dell'aria molto fredda di origine polare che dalla Francia è entrata sul Mediterraneo dal Golfo del Leone. Quest'aria molto fredda e secca ha scalzato l'aria più calda e umida presente sopra la superficie delle acque del Mediterraneo. In effetti, le due masse d'aria presentano densità differenti: la prima più densa e pesante, la seconda meno densa e più leggera. Questo contrasto ha dato origine a un effetto che in meteorologia viene definito come "effetto lago". Il termine deriva dall'inglese "lake effect", fenomeno che si verifica regolarmente sui grandi laghi del Nord America dando origine a delle nevicate di tipo convettivo talvolta molto abbondanti (e regionalizzate, ovvero con importanti differenze a livello spaziale) sulle zone costali.

Animazione del satellite Meteosat Third Generation, combinazione RGB "true color".  Regione: Mediterraneo centro-occidentale.
Animazione del satellite Meteosat Third Generation, combinazione RGB "true color". Regione: Mediterraneo centro-occidentale. (EUMETSAT, elaborazione MeteoSvizzera.)

L'effetto lago (lake effect)

Per comprendere cosa sia l’effetto lago che, malgrado il nome, può formarsi anche sul mare, è necessario comprendere il processo di formazione di un rovescio. Affinché si formino dei rovesci, oltre ad essere sufficientemente umida, l’aria deve essere anche abbastanza instabile, il che significa che la sua temperatura deve diminuire velocemente salendo di quota. In queste condizioni l’aria calda (che ha densità inferiore all’aria fredda) presente vicino al suolo, tende spontaneamente a salire e durante il suo movimento si raffredda. Se il raffreddamento prosegue si può raggiungere il punto di condensazione, quando il vapore acqueo presente nell'aria condensa andando a formare le microscopiche goccioline che formano le nuvole (cumuli). Se questo processo è sufficientemente intenso si possono formare gocce più grosse che danno origine ai rovesci.

Fig. 1. Il maestrale causa "l'effetto lago" sul Mar Mediterraneo con la formazione di nuvolosità cumuliforme e rovesci.
Fig. 1. Il maestrale causa "l'effetto lago" sul Mar Mediterraneo con la formazione di nuvolosità cumuliforme e rovesci. (EUMETSAT, elaborazione MeteoSvizzera)
Prodotto "Sandwich" che evidenzia le nuvole convettive più sviluppate con una scala di colori. Nell'animazione è ben visibile la nuvolosità cumuliforme più sviluppata che dà origine ai rovesci e ai temporali nei pressi della Sardegna e della Corsica.
Prodotto "Sandwich" che evidenzia le nuvole convettive più sviluppate con una scala di colori. Nell'animazione ben visibile la nuvolosità cumuliforme più sviluppata che dà origine ai rovesci e ai temporali nei pressi della Sardegna e della Corsica. (EUMETSAT, elaborazione MeteoSvizzera; https://user.eumetsat.int/resources/user-guides/sandwich-products-quick-guide)

Benché i rovesci si possano formare durante tutto l'anno, sono più frequenti e intensi tra la fine dell'inverno e l'estate, poiché è in questo periodo che il Sole riscalda maggiormente il terreno e la superficie terrestre, che a sua volta riscaldano l'aria presente a basse quote. In questo modo la differenza di temperatura con l'aria presente a quote superiori può essere significativa.
In autunno e all'inizio dell'inverno, le condizioni sono meno favorevoli alla formazione di rovesci frequenti e intensi, poiché la differenza di temperatura è più bassa. Tuttavia, durante questi periodi dell'anno, può succedere che si formino rovesci più intensi sui laghi o sul mare. Questo avviene quando la temperatura dell'acqua è più alta rispetto a quella dell'aria circostante. L'aria che si trova a contatto con la superficie dell'acqua si riscalda, aumentando l'instabilità e favorendo la formazione di rovesci. In queste particolari situazioni le regioni vicine ai laghi possono quindi essere esposte a rovesci frequenti e intensi.

Fig. 2. Schema che illustra la formazione di un rovescio dovuto all'effetto lago. Questo può capitare sui gradi laghi, sul mare in prossimità delle zone costali ma anche in mare aperto. A dipendenza delle temperature alle quote più basse le precipitazioni possono cadere sottoforma di neve o di pioggia.
Fig. 2. Schema che illustra la formazione di un rovescio dovuto all'effetto lago. Questo può capitare sui gradi laghi, sul mare in prossimità delle zone costali ma anche in mare aperto. A dipendenza delle temperature alle quote più basse le precipitazioni possono cadere sottoforma di neve o di pioggia.
Animazione del composito dei radar meteorologici OPERA, regione Sardegna e Corsica. Ben visibili le linee di rovesci, in parte anche temporali, che si spostano da nord verso sud innescati e sospinti dal maestrale.
Animazione del composito dei radar meteorologici OPERA, regione Sardegna e Corsica. Ben visibili le linee di rovesci, in parte anche temporali, che si spostano da nord verso sud innescati e sospinti dal maestrale. (Composito RADAR OPERA, elaborazione MeteoSvizzera)

E in Svizzera?

Anche in Svizzera l'effetto lago è possibile e talvolta si verifica nella stagione fredda, soprattutto in autunno e nella prima parte dell'inverno, quando i laghi sono ancora caldi. Tuttavia, bisogna considerare che più piccola è l’estensione del lago, minore è la probabilità che questo effetto si verifichi. Pertanto, è sul lago Lemano e sul Lago di Costanza che tali rovesci sono osservati più spesso. Non è comunque stato il caso odierno. Il composito RGB "cloud phase" illustrato sotto evidenzia condizioni di cielo sereno a sud delle Alpi, inclusi il Piemonte e parte della Lombardia. Si può ben notare  la presenza di neve al suolo principalmente sulle Alpi, parte dell'Altopiano e lungo il Giura. A nord delle Alpi sono inoltre ben visibili dei banchi di nebbia che sono rimasti persistenti soprattutto nelle vallate prealpine.

Fig. 5. RGB "cloud phase" di MTG, regione alpina. Ben in evidenza le zone ricoperte da neve (colorazione blu), l'estensione delle nebbie a nord delle Alpi (bianco brillante), i cieli sgombri da nubi in Ticino, sul Piemonte e parte della Lombardia e la nuvolosità a media e alta quota legata alla depressione centrata sul Tirreno centrale (celeste grigio, verso sudest).
Fig. 5. RGB "cloud phase" di MTG, regione alpina. Ben in evidenza le zone ricoperte da neve (colorazione blu), l'estensione delle nebbie a nord delle Alpi (bianco brillante), i cieli sgombri da nubi in Ticino, sul Piemonte e parte della Lombardia e la nuvolosità a media e alta quota legata alla depressione centrata sul Tirreno centrale (celeste grigio, verso sudest). (EUMETSAT, elaborazione MeteoSvizzera)