Con lo spostamento del centro della zona di bassa pressione sul Tirreno centrale, le correnti ad ovest della Sardegna e della Corsica sono ruotate a nord. Una corrente di maestrale ha quindi convogliato dell'aria molto fredda di origine polare che dalla Francia è entrata sul Mediterraneo dal Golfo del Leone. Quest'aria molto fredda e secca ha scalzato l'aria più calda e umida presente sopra la superficie delle acque del Mediterraneo. In effetti, le due masse d'aria presentano densità differenti: la prima più densa e pesante, la seconda meno densa e più leggera. Questo contrasto ha dato origine a un effetto che in meteorologia viene definito come "effetto lago". Il termine deriva dall'inglese "lake effect", fenomeno che si verifica regolarmente sui grandi laghi del Nord America dando origine a delle nevicate di tipo convettivo talvolta molto abbondanti (e regionalizzate, ovvero con importanti differenze a livello spaziale) sulle zone costali.

Per comprendere cosa sia l’effetto lago che, malgrado il nome, può formarsi anche sul mare, è necessario comprendere il processo di formazione di un rovescio. Affinché si formino dei rovesci, oltre ad essere sufficientemente umida, l’aria deve essere anche abbastanza instabile, il che significa che la sua temperatura deve diminuire velocemente salendo di quota. In queste condizioni l’aria calda (che ha densità inferiore all’aria fredda) presente vicino al suolo, tende spontaneamente a salire e durante il suo movimento si raffredda. Se il raffreddamento prosegue si può raggiungere il punto di condensazione, quando il vapore acqueo presente nell'aria condensa andando a formare le microscopiche goccioline che formano le nuvole (cumuli). Se questo processo è sufficientemente intenso si possono formare gocce più grosse che danno origine ai rovesci.


Benché i rovesci si possano formare durante tutto l'anno, sono più frequenti e intensi tra la fine dell'inverno e l'estate, poiché è in questo periodo che il Sole riscalda maggiormente il terreno e la superficie terrestre, che a sua volta riscaldano l'aria presente a basse quote. In questo modo la differenza di temperatura con l'aria presente a quote superiori può essere significativa.
In autunno e all'inizio dell'inverno, le condizioni sono meno favorevoli alla formazione di rovesci frequenti e intensi, poiché la differenza di temperatura è più bassa. Tuttavia, durante questi periodi dell'anno, può succedere che si formino rovesci più intensi sui laghi o sul mare. Questo avviene quando la temperatura dell'acqua è più alta rispetto a quella dell'aria circostante. L'aria che si trova a contatto con la superficie dell'acqua si riscalda, aumentando l'instabilità e favorendo la formazione di rovesci. In queste particolari situazioni le regioni vicine ai laghi possono quindi essere esposte a rovesci frequenti e intensi.


Anche in Svizzera l'effetto lago è possibile e talvolta si verifica nella stagione fredda, soprattutto in autunno e nella prima parte dell'inverno, quando i laghi sono ancora caldi. Tuttavia, bisogna considerare che più piccola è l’estensione del lago, minore è la probabilità che questo effetto si verifichi. Pertanto, è sul lago Lemano e sul Lago di Costanza che tali rovesci sono osservati più spesso. Non è comunque stato il caso odierno. Il composito RGB "cloud phase" illustrato sotto evidenzia condizioni di cielo sereno a sud delle Alpi, inclusi il Piemonte e parte della Lombardia. Si può ben notare la presenza di neve al suolo principalmente sulle Alpi, parte dell'Altopiano e lungo il Giura. A nord delle Alpi sono inoltre ben visibili dei banchi di nebbia che sono rimasti persistenti soprattutto nelle vallate prealpine.
