L'avvicinamento del fronte freddo ai confini nazionali era decisamente ben organizzato. Sugli schermi della sala previsioni saltava subito all'occhio quanto la linea frontale fosse particolarmente ben visibile, ben delineata. Raramente i fronti freddi raggiungono la Svizzera in modo così "deciso" in questa stagione.

Vi avevamo presentato Benjamin nel blog di ieri, e "lui" ha confermato le promesse, materializzandosi in una linea di temporali localmente violenti che ha causato raffiche di vento superiori a 110 km/h in pianura. La presenza di un forte jet a bassa quota, rivelato dai 140 km/h misurati sulla Dôle (1670 m s.l.m.), unita all'instabilità della massa d’aria, ha permesso alle raffiche di vento di propagarsi fino al suolo.

Non appena il fronte freddo ha attraversato la catena montuosa del Giura, l'aria fredda che lo seguiva è "precipitata" come una cascata dalle alture e ha spazzato i villaggi ai piedi meridionali del Giura. Questo vento discendente, noto come «Joran», è famoso per la sua improvvisa comparsa. In questo caso, il Joran è stato ulteriormente rafforzato dalle correnti discendenti causate dal temporale legato al passaggio frontale. A Bière (VD) le raffiche di vento che ne sono derivate hanno raggiunto i 125 km/h, il che rappresenta la velocità massima mai registrata da questa stazione meteorologica situata ad una quota di 684 m s.l.m. e attiva dal 1993.

Anche altrove sono stati raggiunte velocità del vento molto elevate per il mese di ottobre. I 103 km/h registrati a La Brévine (NE) e i 106 km/h a Grenchen (SO) rappresentano per entrambe le stazioni il secondo valore più alto mai registrato nel mese di ottobre. Più a est la tempesta ha perso leggermente di intensità, mentre il sud delle Alpi è rimasto protetto dalla catena alpina.
Nelle pianure a nord delle Alpi, il vento si attenuerà lentamente nel corso della serata. Tuttavia, anche durante la notte e venerdì mattina sono ancora possibili raffiche fino a 80 km/h. In quota, infatti, il vento diminuisce solo lentamente e, in caso di turbolenze, il forte vento in quota può raggiungere temporaneamente anche le valli.
Nei prossimi giorni, dietro il fronte, aria più fredda e umida affluirà a intermittenza sul versante nord delle Alpi. Il limite delle nevicate scenderà temporaneamente fino a circa 1000 metri, lunedì anche leggermente più in basso. Nelle zone più elevate si registrerà quindi un temporaneo imbiancamento invernale.

Come anticipato nel blog di ieri, i forti venti toccheranno le basse quote del sud delle Alpi solo dopo il transito del fronte freddo. All’arrivo dell’aria fredda le soglie di allertamento potranno essere superate a livello locale, ma non in maniera estesa sul territorio. La componente idrostatica di questa situazione favonica è ben presente, ma la dinamica in quota non è ottimale: le correnti infatti hanno un orientamento piuttosto occidentale.

Per quanto riguarda la montagna invece, soprattutto in alcune regioni a ridosso della cresta alpina principale, è possibile che il vento raggiunga le soglie di allerta
Come si nota dall’animazione, l’aria fredda portata da Benjamin affluirà alle basse quote del Sud delle Alpi nel corso della notte su venerdì. Grazie però al buon soleggiamento di venerdì e anche all’effetto favonico, le temperature alle basse quote del Sud delle Alpi non subiranno un calo così brusco come quello che sta avvenendo nella Svizzera nordalpina.