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Le perturbazioni in quota, o solitamente gocce fredde, sono tipicamente dei fenomeni in veloce transito e di corta durata. Nel caso attuale invece la goccia fredda presente sull’Europa centrale è presente da più giorni, caratterizzando tempo perturbato e fenomeni in parte intensi su varie regioni.

Animazione combinata da satellite MSG dal 22 al 25 settembre, il centro della rotazione evidenzia la presenza della depressione in quota sull’Europa centrale.
Animazione combinata da satellite MSG dal 22 al 25 settembre, il centro della rotazione evidenzia la presenza della depressione in quota sull’Europa centrale. (MeteoSvizzera Ninjo)

Scesa prima dalla Francia verso i Pirenei, per poi risalire sul fianco sud-occidentale della catena Alpina ed in seguito transitare lentamente verso est, la presenza della depressione in quota è di sorprendente durata.
Il suo posizionamento rispetto alla catena alpina ha segnato il tempo degli ultimi giorni, vuoi per una marcata situazione di sbarramento da sud, vuoi per afflussi freddi da ovest a nord delle Alpi, oppure per un sostegno delle correnti meridionali che hanno generato intensi fenomeni convettivi a sud delle Alpi.

La posizione della goccia fredda da 22 al 26 settembre
La posizione della goccia fredda da 22 al 26 settembre (MeteoSvizzera)

Il balletto della goccia freddo attorno alle Alpi sta per terminare, dopo uno spostamento a nordovest sulla giornata di venerdì, essa proseguirà nuovamente sulla verticale della regione alpina per poi continuare il suo pellegrinaggio verso sudest. In seguito sarà progressivamente riassorbita dalla circolazione generale, permettendo un miglioramento del tempo, atteso su domenica.

Accumuli di precipitazioni su 72 ore, entro mercoledì 24 settembre 20:00 LT
Accumuli di precipitazioni su 72 ore, entro mercoledì 24 settembre 20:00 LT (MeteoSvizzera CombiPrecip)

Durante il suo percorso, e conseguenti influssi, notevoli quantità di precipitazioni si sono accumulate a sud della catena alpina. Nell’immagine sopra possiamo notare che le zone più toccate coincidono ai disagi registrati, colate e cadute massi che hanno chiuso l’accesso alla Valle Maggia, disagi diffusi nel Luganese con sottopassi allagati e Ceresio esondato, e importanti dissesti nel Comasco.

L’evento sul lunedì era coperto da un grado 2 di allerta, che si è poi rivelato ottimista per il Sottoceneri, e successivamente ulteriori avvisi di temporali violenti sono stati emanati in concomitanza dei fenomeni convettivi sul martedì.

Le precipitazioni hanno avuto un tenore convettivo con forti intensità orarie, presso 6 stazioni di misura su 20 a sud delle Alpi si sono registrati oltre 20mm/h. In testa Locarno Monti con 28.6mm/h. Valori che sono abbondanti ma comunque relativamente comuni per le nostre regioni, con un periodo di ritorno annuale. A titolo di paragone a Locarno Monti sono già stati misurati 91.2 mm/h nell’agosto del 1997.

Il suolo, già saturo delle prime precipitazioni del lunedì non ha però sopportato le ulteriori precipitazioni convettive di martedì, con conseguenti dissesti.