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Alluvione in Alta Vallemaggia del 29-30 giugno 2024, parte 2
MeteoSvizzera-Blog | 29 giugno 2025

In occasione del primo anniversario della grave alluvione lampo (flash flood) che ha interessato l’Alta Vallemaggia nel 2024, continuiamo la serie di blog che riporta la retrospettiva di questo evento. Dopo aver presentato la parte dedicata al contesto meteorologico, in questo blog descriviamo l’andamento delle precipitazioni avvenute sull’Alta Vallemaggia nella notte tra il 29 e il 30 giugno 2024.

Accumulo di pioggia su un intervallo di 24 ore durante l’evento di forti temporali del 29-30.06.2024, secondo l’algoritmo CombiPrecip. Selezionato è l’intervallo durante il quale si sono verificati gli accumuli più abbondanti, considerando il Sud delle Alpi. Valore massimo: 200-250 mm / 24h. Fonte: MeteoSvizzera.
(Accumulo di pioggia su un intervallo di 24 ore durante l’evento di forti temporali del 29-30.06.2024, secondo l’algoritmo CombiPrecip. Selezionato è l’intervallo durante il quale si sono verificati gli accumuli più abbondanti, considerando il Sud delle Alpi. Valore massimo: 200-250 mm / 24h. Fonte: MeteoSvizzera.)
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L’evento di forti precipitazioni temporalesche del 29 e 30 giugno 2024 verrà ricordato per il pesante tributo in vite umane e i gravi danni avvenuti in Alta Vallemaggia. Un evento alluvionale molto rapido e a livello regionale molto intenso. Nonostante esso abbia interessato una regione mediamente più limitata rispetto ai disastrosi eventi alluvionali del passato (1927, 1951, 1978, 1987 per citarne alcuni), a livello regionale il numero di vittime e l’entità dei danni risulta eccezionalmente alto. L’evento presenta delle similitudini a livello meteorologico, sia per quanto riguarda la configurazione sinottica, sia per quanto riguarda la distribuzione delle precipitazioni, con il disastroso evento alluvionale del 31 agosto 1992 che causò 2 vittime e la distruzione di 11 abitazioni nella frazione di Faedo nell’Alta Val Bavona. Considerando che gli accumuli più importanti si sono verificati in sole 6 ore, questo evento può essere considerato come un’“alluvione lampo” (flash flood). Analizzando i dati rilevati in tempi recenti grazie ai pluviometri ad alta risoluzione temporale e, seppur con dei limiti dettati dalla mancanza di osservazioni, i documenti e le testimonianze degli eventi degli ultimi 200 anni, potrebbe risultare come uno degli eventi più intensi a livello regionale. Come raccontato da alcuni testimoni (Podcast RSI) in poche ore si è passati da una situazione normale caratterizzata “dall’arrivo dei tipici temporali estivi” ad una situazione di grave emergenza.

Fig. 1. Le traiettorie delle celle temporalesche nella notte tra il 29 e il 30 giugno 2025. Ben evidente come esse abbiano interessato solo la fascia alpina, tralasciando le regioni di pianura. Il tipo di massa d’aria sospinto dalle forti correnti sciroccali nei bassi strati ha impedito l’innesco di cellule temporalesche sulla Pianura Padana.
Fig. 1. Le traiettorie delle celle temporalesche nella notte tra il 29 e il 30 giugno 2025. Ben evidente come esse abbiano interessato solo la fascia alpina, tralasciando le regioni di pianura. Il tipo di massa d’aria sospinto dalle forti correnti sciroccali nei bassi strati ha impedito l’innesco di cellule temporalesche sulla Pianura Padana. (MeteoSvizzera)

Andamento delle precipitazioni

Dal tardo pomeriggio fin verso le ore 21:00 UTC la regione dell’Alta Vallemaggia è stata interessata dal passaggio di una decina di celle temporalesche di forte intensità. Con l’avvicinamento del fronte freddo, dalle 21:00 UTC fino a circa le ore 00:00 UTC, l’animazione delle precipitazioni fornita dal radar non mostra più il passaggio di temporali con una certa modulazione dell’intensità delle precipitazioni, bensì la formazione di un fronte temporalesco stazionario con delle intensità istantanee di pioggia costantemente molto elevate e talvolta estreme, superiori ai 120 mm/h. Durante questa fase, durata circa 3 ore e che ha interessato soprattutto la Val Lavizzara, si sono verificati gli accumuli più importanti con gravi conseguenze sul territorio.

Tab. 1. Riassunto delle allerte per temporali violenti (FlashOrage di livello 3) e temporali molto violenti (FlashOrage di livello 4) emessi durante l’evento del 29-30 giugno 2024 in Alta Vallemaggia. Da considerare che l’allerta rimane valida per 60 minuti dall’emissione: se durante quel lasso di tempo la regione è interessata dal passaggio di ulteriori temporali violenti, vengono emesse ulteriori allerte solo se di livello superiore.
Tab. 1. Riassunto delle allerte per temporali violenti (FlashOrage di livello 3) e temporali molto violenti (FlashOrage di livello 4) emesse da MeteoSvizzera durante l’evento del 29-30 giugno 2024 in Alta Vallemaggia. Da considerare che l’allerta rimane valida per 60 minuti dall’emissione: se durante quel lasso di tempo la regione è interessata dal passaggio di ulteriori temporali violenti, vengono emesse ulteriori allerte solo se di livello superiore. (MeteoSvizzera)

Analizzando la fase principale dell’evento, durata circa 6 ore dalle 18:00 UTC del 29 giugno alle 00:00 UTC del 30 giugno, si evince come la prima fase (18:00-21:00 UTC) abbia interessato in particolare la Bassa Valle Bavona (Fig. 2a,b), mentre la seconda fase, caratterizzata dal fronte temporalesco stazionario, abbia interessato soprattutto la Bassa Val Lavizzara (Fig. 2c,d).

Fig. 2a,b,c,d. Intensità di pioggia durante 4 momenti nella notte tra il 29 e il 30 giugno 2024 durante i quali in Alta Vallemaggia imperversavano temporali violenti. A causa della linea temporalesca con cellule rigeneranti, durante un periodo di 6 ore circa, indicativamente tra le 18:00 e le 00:00 UTC, i forti temporali sulla regione sono risultati molto frequenti.
Fig. 2a,b,c,d. Intensità di pioggia durante 4 momenti nella notte tra il 29 e il 30 giugno 2024 durante i quali in Alta Vallemaggia imperversavano temporali violenti. A causa della linea temporalesca con cellule rigeneranti, durante un periodo di 6 ore circa, indicativamente tra le 18:00 e le 00:00 UTC, i forti temporali sulla regione sono risultati molto frequenti. (MeteoSvizzera)

Rispetto ai singoli valori pluviometrici, i quantitativi indicati dall’algoritmo CombiPrecip per le stesse regioni (confrontando i valori del pluviometro di Cavergno/Bignasco e Cevio) risultano lievemente superiori. Tipicamente la presenza dei chicchi di grandine può condurre ad una sovrastima delle precipitazioni al suolo derivate dal radar meteorologico. Da analisi effettuata su una regione di 225 km2 nei pressi di Fontana (Val Bavona), durante questo evento il contributo della grandine sulle riflettività radar risulta tuttavia essere marginale. Numerosi pixels con elevate intensità di pioggia (>100 mm/h) non mostrano segnali di grandine secondo gli algoritmi radaristici dedicati al rilevamento di queste idrometeore.

Nella figura 3 i quantitativi dell’algoritmo di CombiPrecip su un intervallo di 6 ore sono visualizzati in trasparenza su un riferimento geografico (map.geo.admin.ch / earth.google.com) per una migliore localizzazione spaziale dei quantitativi di precipitazione.

Fig. 3. Accumulo di pioggia secondo l’algoritmo CombiPrecip su un intervallo di 6 ore tra le 18:00 e le 00:00 UTC del 29-30.06.2024 con alcuni riferimenti geografici.
Fig. 3. Accumulo di pioggia secondo l’algoritmo CombiPrecip su un intervallo di 6 ore tra le 18:00 e le 00:00 UTC del 29-30.06.2024 con alcuni riferimenti geografici. (Google Earth, elaborazione MeteoSvizzera)

Per descrivere più precisamente l'andamento delle precipitazioni, soprattutto durante la fase più intensa, i grafici sulle figure 4 e 5 mostrano l'andamento delle precipitazioni su intervalli di 10 e 60 minuti rilevati dai pluviometri a disposizione in Vallemaggia e in Alta Leventina.

Fig. 4. Andamento degli accumuli su un periodo di 10 minuti rilevati dai pluviometri presenti in Vallemaggia e in Alta Leventina. Sono evidenziate le due fasi, ovvero quella caratterizzata dal passaggio di temporali violenti con una discreta modulazione dell’intensità delle precipitazioni (fase 1) e quella caratterizzata dal fronte temporalesco stazionario sulla regione (fase 2) con intensità elevate in modo più costante.
Fig. 4. Andamento degli accumuli su un periodo di 10 minuti rilevati dai pluviometri presenti in Vallemaggia e in Alta Leventina. Sono evidenziate le due fasi, ovvero quella caratterizzata dal passaggio di temporali violenti con una discreta modulazione dell’intensità delle precipitazioni (fase 1) e quella caratterizzata dal fronte temporalesco stazionario sulla regione (fase 2) con intensità elevate in modo più costante. (MeteoSvizzera e reti partner)
Fig. 5. Andamento degli accumuli su un periodo di 60 minuti (intervallo canonico 0-60 min) rilevati dai pluviometri presenti in Vallemaggia e in Alta Leventina. Sono evidenziate le due fasi, ovvero quella caratterizzata dal passaggio di temporali violenti con una discreta modulazione degli accumuli di precipitazioni (fase 1) e quella caratterizzata dal fronte temporalesco stazionario sulla regione (fase 2).
Fig. 5. Andamento degli accumuli su un periodo di 60 minuti (intervallo canonico 0-60 min) rilevati dai pluviometri presenti in Vallemaggia e in Alta Leventina. Sono evidenziate le due fasi, ovvero quella caratterizzata dal passaggio di temporali violenti con una discreta modulazione degli accumuli di precipitazioni (fase 1) e quella caratterizzata dal fronte temporalesco stazionario sulla regione (fase 2). (MeteoSvizzera e reti partner)

Gli intervalli temporali degli accumuli pluviometrici si basano spesso su intervalli temporali standard, come per esempio l’intervallo canonico 0-59 minuti per le precipitazioni orarie o l’intervallo canonico 06:00 – 06:00 UTC per gli accumuli giornalieri. Durante gli eventi di precipitazioni intense, i grafici che mostrano l’andamento degli accumuli sui vari intervalli temporali utilizzando una finestra mobile possono fornire informazioni più dettagliate riguardo l’andamento delle precipitazioni ed eventuali massimi. Il grafico proposto in figura 6 mostra l’andamento degli accumuli di precipitazione su un intervallo mobile di 6 ore sfruttando la massima risoluzione temporale dei pluviometri considerati in Vallemaggia e Alta Leventina (10 minuti).

Fig. 6. Andamento delle precipitazioni accumulate su un intervallo di 6 ore, utilizzando una finestra mobile con una risoluzione temporale di 10 minuti.
Fig. 6. Andamento delle precipitazioni accumulate su un intervallo di 6 ore, utilizzando una finestra mobile con una risoluzione temporale di 10 minuti. (MeteoSvizzera)

L’andamento delle precipitazioni considerando tutti gli intervalli temporali mostra un chiaro segnale. L’evento è stato caratterizzato da un generale aumento degli accumuli durante le 6 ore. L’aumento degli accumuli è risultato piuttosto lineare nella fase 1 (durante il passaggio di numerose cellule temporalesche violente con brevi momenti di tregua) e in netta accelerazione durante la fase 2, in corrispondenza con il lento passaggio del fronte temporalesco principale. Questo è un andamento tipico degli eventi con precipitazioni intense a sud delle Alpi durante la stagione calda, sia di breve durata (3-12 ore, tipico delle situazioni di piena estate, con alti valori d’instabilità atmosferica) sia di durata più estesa (>12 ore, tipico soprattutto della primavera e dell’autunno, con una massa d’aria meno instabile rispetto agli eventi estivi). Nei casi più brevi, solitamente una fase temporalesca più intermittente (prefrontale) è seguita da una fase temporalesca più continua e intensa (passaggio del fronte freddo). Nei casi con una durata più estesa, la fase di precipitazioni orografiche-convettive (settore caldo) è seguita da una fase finale temporalesca (passaggio del fronte freddo). Questo “colpo di coda”, che tipicamente arriva in condizioni di terreni già saturi con importanti deflussi nei corsi d’acqua, caratterizza gli eventi di forti precipitazioni ed è stato spesso la causa dei danni alluvionali più gravi ed estesi. Anche durante l’evento in Vallemaggia i danni maggiori sono stati registrati in concomitanza del “colpo di coda“, ovvero tra le ore 01:00 - 02:00 (ora locale) del 30.06.2024.

La terza e ultima parte di questa serie di blog dedicati all’alluvione dell’Alta Vallemaggia presenterà l’inquadramento climatologico dell’evento di precipitazioni e una retrospettiva dei danni registrati sul territorio.