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Radiosonde che tornano automaticamente a Payerne... un futuro non così lontano

MeteoSvizzera-Blog | 14 ottobre 2024
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Per molti decenni MeteoSvizzera ha lanciato palloni sonda dalla sua stazione a Payerne per effettuare misurazioni atmosferiche. In collaborazione con la start-up R2Home, MeteoSvizzera sta ora testando radiosonde riutilizzabili a bordo di alianti ultraleggeri. In questo modo si ridurrebbe l'inquinamento ambientale.

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Dal 1942, MeteoSvizzera utilizza palloni meteorologici per misurare temperatura, umidità e vento due volte al giorno (a mezzogiorno e a mezzanotte) fino a un'altitudine di circa 35 km dalla stazione meteorologica di Payerne.

Molti servizi meteorologici nazionali lanciano simultaneamente le radiosonde (più di 600 in tutto il mondo) per rilevare i parametri atmosferici in tutto il mondo.

Le radiosonde sono una delle misure di riferimento per i nostri modelli di previsione numerica e per la calibrazione dei sistemi di telerilevamento. Vengono utilizzate anche per studiare i cambiamenti climatici. Un esempio recente è la temperatura record di 4,88°C a 500 hPa, misurata quest'estate il 10 agosto 2024, che è stata riportata sul nostro blog di sabato 10 agosto.

Il 25% dei dispositivi viene disperso nell'ambiente

Inizialmente (al suolo) il pallone sonda ha un diametro di circa un metro. Viene gonfiato con idrogeno e sale fino a un'altitudine di circa 35.000 metri (35 km). Lassù ha una dimensione di circa 10 metri, a causa della rarefazione dell'aria e la diminuzione della pressione atmosferica. Poi il pallone scoppia, il paracadute si apre e il tutto ridiscende.

Sebbene il pubblico generale e i cacciatori di radiosonde abbiano sempre aiutato a recuperare questi dispositivi, circa il 25% di essi risulta disperso nell’ambiente.

In collaborazione con la start-up R2HOME, fondata da un giovane studente dell'EPFL, Yohan Hadji, MeteoSvizzera sta attualmente testando radiosonde riutilizzabili a bordo di un aliante stratosferico a Payerne. Questo velivolo, ultraleggero di soli 250 grammi, sviluppato da R2HOME, viene trasportato da un pallone aerostatico fino alla stratosfera, per poi ridiscendere automaticamente al punto di partenza. Ciò significa che le sonde possono essere recuperate e riutilizzate in modo più efficiente, riducendo così l'impatto ambientale di questo tipo di misura.

Test di fattibilità

Questi test sono stati effettuati in coordinamento con l'Ufficio Federale dell'Aviazione Civile (UFAC) e Skyguide, le autorità responsabili dello spazio aereo svizzero. Il diagramma (Fig. 2) che illustra il funzionamento del sistema mostra che l'aliante viene prima trasportato nella stratosfera da un pallone aerostatico. Una volta raggiunta un'altitudine di 33 km, l'aliante si stacca automaticamente dal pallone e inizia una discesa controllata.Questa discesa permette all'aliante di tornare al punto di partenza. Durante i voli di prova, l'aliante è riuscito a coprire una distanza orizzontale di oltre 50 km prima di tornare e atterrare automaticamente a meno di 15 metri dal punto di decollo.

MeteoSvizzera e la start-up R2HOME hanno completato con successo dieci voli di prova, che forniranno la base per una prima analisi della qualità dei dati raccolti da questo nuovo sistema. Le prime analisi indicano che la differenza tra i dati ottenuti con una radiosonda di riferimento e quelli ottenuti con una radiosonda trasportata dall'aliante R2HOME è trascurabile (come mostrato nella Figura 4).

Questi risultati promettenti fanno sperare che questo tipo di sistema possa diventare la norma negli anni a venire. Con un sistema di questo tipo, sarebbe possibile ridurre significativamente l'impatto ambientale e i costi associati a queste misurazioni cruciali per le previsioni meteorologiche e gli studi sul clima.

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