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Le temperature in montagna impediscono la produzione di neve artificiale

MeteoSvizzera-Blog | 23 ottobre 2024
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In questo periodo dell'anno, le stazioni sciistiche solitamente iniziano a produrre neve artificiale in quota. Quest'anno, tuttavia, le temperature e l'umidità in montagna non permettono attualmente di farlo. Quali sono le condizioni attuali in montagna? E quali sono le condizioni necessarie per creare neve artificiale? Scopritelo qui di seguito.

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Autorità federali svizzereAutorità federali svizzere

Le principali stazioni sciistiche dipendono sempre più dalla produzione di neve artificiale. Questa neve inizia a essere prodotta in autunno alle quote più elevate. Per produrre la neve artificiale, vengono proiettate nell'atmosfera microgocce d'acqua. Queste si trasformano in cristalli di ghiaccio su cui possono aggregarsi gocce più grandi. Esaminiamo le condizioni necessarie per la formazione della neve, che ci daranno l'opportunità di una breve lezione di fisica, ma anche un breve excursus sulla situazione attuale in montagna.

Le condizioni specifiche necessarie

La creazione di neve artificiale richiede condizioni precise, soprattutto se si vuole mantenere un impatto energetico del processo ridotto, per quanto possibile. Naturalmente, deve essere freddo. Ma non solo, deve essere anche asciutto. Per essere precisi, è importante la combinazione delle due variabili: maggiore è l'umidità atmosferica, più fredda deve essere la temperatura per trasformare le minuscole gocce d'acqua in cristalli di neve. Al contrario, più è secca l'aria, più alta sarà la temperatura limite per la produzione di neve.

La combinazione di temperatura e umidità si misura con la temperatura di bulbo umido, o psicrometro. Si tratta della temperatura raggiunta da una massa d'aria se l'acqua viene fatta evaporare fino a saturarla di umidità. I fiocchi di neve “evaporano” abbastanza facilmente, ma così facendo inumidiscono l'aria circostante e la raffreddano. Infatti, l'energia viene utilizzata per convertire l'acqua dalla fase solida (neve) alla fase gassosa (vapore acqueo). In questo modo, la neve raffredda l'aria circostante! È questo fenomeno che in caso di precipitazioni nevose provoca l'abbassamento del limite delle nevicate per isotermia.

Se torniamo ai cannoni per la produzione di neve, capiamo che più l'aria è secca, più le condizioni sono favorevoli alla creazione di neve artificiale: la neve sospesa nell'aria sarà in grado di raffreddare l'ambiente circostante e di favorire il processo di creazione della neve. In termini di temperatura di bulbo umido, è necessario un valore inferiore a -2,5°C per rendere possibile il fenomeno. Se convertiamo questo valore in unità di misura più comuni, otteniamo il grafico seguente, che ci mostra per ogni valore di umidità relativa la temperatura massima dell'aria a cui è possibile generare della neve.

Un autunno mite e umido in montagna

Nelle ultime due settimane, le temperature in montagna sono state particolarmente miti per la stagione. Le immagini qui sotto (che potete scorrere) mostrano l'andamento delle temperature medie in diverse stazioni di misurazione svizzere in montagna. Dopo aver iniziato il mese con temperature inferiori alla norma stagionale, attualmente sono superiori.

Non solo le temperature sono state miti nelle ultime settimane, ma abbiamo anche assistito a una successione di masse d'aria marittimo-subtropicali, sempre piuttosto umide (una successione di fronti caldi nelle ultime settimane). La temperatura di bulbo umido è risultata quindi piuttosto elevata. Il grafico seguente mostra questa temperatura per le nostre 4 stazioni di montagna. Dal 7 ottobre, ad eccezione di alcuni giorni, si è dovuto salire fino all'altitudine della stazione Jungfraujoch, cioè oltre i 3.500 m, per trovare condizioni che permettessero di produrre neve artificiale, un'altitudine decisamente troppo elevata per la maggior parte delle stazioni sciistiche.

Per il resto, non si prevedono cambiamenti significativi almeno fino all'inizio di novembre. Una goccia fredda si aggirerà sull'Europa sud-occidentale, mantenendo l'aria mite e umida sulle Alpi.

L'influenza della neve sull'ambiente circostante

Abbiamo spiegato in precedenza che quando i fiocchi di neve sono sospesi nell'atmosfera, contribuiscono a raffreddare l'aria circostante. Una volta a contatto con il suolo, la neve continua ad avere un impatto sull'ambiente circostante. Grazie al suo elevato albedo, la neve contribuisce a mantenere le temperature più basse durante il giorno. Inoltre, la neve è molto efficiente nell'emettere radiazioni infrarosse, il che significa che di notte, soprattutto se il cielo è limpido, la neve contribuisce a un raffreddamento più marcato. La neve ama il freddo e la sua presenza contribuisce a raffreddare l'atmosfera: si tratta di un ciclo di retroazione positivo.

Nel contesto del cambiamento climatico, possiamo affermare che se un riscaldamento di pochi gradi determina la scomparsa di alcune regioni sciistiche che solitamente erano coperte di neve in inverno, la mancanza di questo effetto di retroazione causerà un ulteriore aumento delle temperature invernali.

Soluzioni alternative

La produzione di neve artificiale richiede energia e acqua. Per ridurre questo impatto, si stanno studiando delle alternative. L'Istituto per lo studio della neve e delle valanghe del WSL, comunemente noto come SLF, sta studiando la “ conservazione della neve ”. Si tratta di coprire la neve in primavera, che in genere è abbondante in alta quota, per conservarla per la stagione successiva e poterla utilizzare per iniziare a preparare le piste.

Come si può vedere in questa webcam di Adelboden, i battipista sono già in azione con la neve accumulata dall'anno scorso. Oppure da questa webcam si può vedere la riserva di neve di Davos che viene lavorata in diretta dai battipista.

L'autore di questo blog desidera ringraziare Christoph Marty dell'SLF per le discussioni preparatorie.

Per saperne di più:

Neve e riscaldamento invernale

Conservazione della neve (SLF)

Neve artificiale (SLF, in inglese)

Umidità dell'aria