E col passare del tempo l’evoluzione avanza così velocemente che spesso non ci rendiamo più conto di quanto è cambiato in pochi anni. Ci è bastato fare un giro in quel di Locarno Monti per trovare qualche esempio lampante.
Dai sistemi informatici, a quelli di comunicazione e a tutti i sistemi di rilevamento l’evoluzione è continua. Spesso dimentichiamo come in soli pochi anni gli ambienti di lavoro e la disponibilità di informazione sia drasticamente cambiata.
L’informatica negli ultimi 20 anni ha fatto enormi progressi. Guardare oggi questa immagine fa un po’ sorridere, ogni calcolatore aveva il suo schermo dedicato, e ci si perdeva fra molteplici tastiere dovendo muoversi da un calcolatore all’atro e secondo dei dati necessari. Il barografo svettava ancora nella sala previsioni, anche se il suo scopo era già più folcloristico che non essenziale.
La sala previsioni 20 anni dopo. Tutti i sistemi informatici sono integrati e visualizzati da un'unica unità di lavoro. La telefonia VoIP-Teams è anch’essa integrata con possibilità di conferenze video. Particolari postazioni permettono le interviste che quotidianamente vengono fornite, sia in video che audio. Le cartine da modello ECMWF vengono ancora appese in modo cartaceo, anche se probabilmente saranno soppresse in futuro, lasciando il compito a nuovi schermi, come già il caso del nuovo modello ICON. La situazione in corso viene costantemente sorvegliata dai grandi monitor, la nostra finestra virtuale. La finestra reale l’abbiamo ancora, eh sì, ogni tanto guardiamo dalla finestra!
La prima rete di misure automatiche di MeteoSvizzera, è nata con il nome di ANETZ (Automatisches Netz) negli anni 80, in seguito affiancata da ENET (Ergänzungs Netz). Queste due reti combinate sono restate pressoché invariate fino alla fine del secolo. La rete SwissMetNet ha poi portato una svolta tecnologica radicale del sistema di acquisizione dei dati, ma alcuni modelli di strumenti di misura sono ancora in servizio oggi.
La nuova rete SwissMetNet è stata installata a partire di questo secolo e i suoi datalogger hanno già segnato 3 generazioni di successivi modelli. Ultima arrivata, e che andrà a sostituire tutta la rete di misura attuale, la generazione SMN IoT con moduli d’acquisizione sviluppati dal centro tecnico di Payerne, che sfrutta la tecnologia Cloud per la massima flessibilità di sviluppo futuro. La gestione da remoto apre nuove frontiere per l’analisi dei guasti e la gestione degli strumenti.
Era il 1960, la prima immagine infrarossi, scattata dal satellite americano TIROS-1, faceva il giro degli uffici meteorologici di quel tempo destando stupore e affascinando gli addetti ai lavori. I successivi lanci di nove satelliti TOROS completarono la prima generazione di satelliti in seguito gestiti da ESSA (Environmental Survey Bureau). Dal 1970 ulteriori satelliti furono poi lanciati sotto la gestione di NOAA (United States Ocean and Atmospheric Administration). La Cina si aggiunse nel 1999 con i satelliti FY-1C e FY-1D iniziando la prima generazione di satelliti meteorologici. Infine l’Europa arrivò nel 2006 con la prima generazione METOP-A, sotto il cappello di EUMETSAT (European Meteorological Satellite Organization)
La prima generazione di satelliti europei progredì con sette lanci Meteosat-1 dal 1977 al 2001. EUMETSAT continuò il miglioramento dei propri satelliti con il lancio della seconda generazione di satelliti MSG, lanciando dal 2002 al 2012 ulteriori tre Meteosat 8 – 10, oggi ancora operativi.
Siamo attualmente in procinto di poter aggiungere la terza generazione di satelliti MTG in modo operativo, di cui il primo lancio è stato effettuato nel 2022. Le prime immagini in fase di test sono già disponibili oggi e, come potete vedere sopra, la qualità ha raggiunto livelli impressionanti.
Il tempo passa, quello meteorologico affascina sempre.
Ulteriori informazioni:
EUMETSAT
SwissMetNet ACDC 2020-2040
La nostra storia, 160 anni di MeteoSvizzera