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Tutti i radar guardano a Roma ...

MeteoSvizzera-Blog | 20 settembre 2024
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La settimana scorsa si è tenuta a Roma la dodicesima edizione della Conferenza europea di radarmeteorologia ERAD 2024. La delegazione svizzera dei radaristi di MeteoSvizzera ha partecipato con entusiasmo a questo evento, presentando le proprie ricerche e scambiando conoscenze con i colleghi europei.

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La Conferenza europea sui Radar in meteorologia e idrologia (ERAD) si svolge ogni 2 anni, ed è un momento molto atteso dal gruppo radar di MeteoSvizzera e da tutta la comunità della radarmeteorologia perché mette in contatto il mondo accademico, l’industria e i servizi meteorologici. Questa collaborazione a livello internazionale è unica ed essenziale perché permette di scambiarsi idee ed avere un confronto diretto fra chi lavora nel mondo accademico e chi invece in quello operazionale. La prima edizione dell’ERAD si tenne nel 2000 a Bologna e da allora si ripete a ritmo biennale, in maniera itinerante, attraversando da nord a sud, da est a ovest il continente europeo. Nel 2022 si era svolta a Locarno e quest’anno, dal 9 al 13 settembre, si è svolta la 12esima edizione dell’ERAD a Roma, alla quale hanno partecipato diversi rappresentati del gruppo radar di MeteoSvizzera.

La conferenza era divisa in sessioni tematiche che affrontavano i diversi aspetti della radarmeteorologia:

  • Nowcasting: parte della radar meteorologia che studia la previsione delle precipitazioni a breve termine. Ad esempio l’animazione delle precipitazioni che vedete sull’app di MeteoSvizzera per le prime 6 ore di previsione rientra in questo ambito.
  • Estremi di precipitazioni: studio delle precipitazioni estreme, cioè quelle molto intense che avvengono raramente, basandosi sui dati radar.
  • Tecnologia doppia polarizzazione: grazie a questa tecnologia è possibile stimare interessanti caratteristiche delle precipitazioni, come ad esempio il tipo di precipitazione, la forma e la distribuzione delle idrometeore nella nuvola, etc.
  • Tecnologia Doppler: questa tecnologia permette di stimare la velocità del vento grazie alla velocità con la quale si spostano le idrometeore.
  • Applicazioni radar per la società: oltre a monitorare le precipitazioni, i radar possono essere usati per aspetti non puramente meteorologici, come ad esempio il monitoraggio degli incendi, degli spostamenti degli insetti e degli uccelli, etc.
  • Nuove tecnologie radar: sono state presentati i nuovi progressi in questo campo della meteorologia.
  • Assimilazione dei dati nei modelli numerici: dato che ogni previsione è basata sulle osservazioni, i dati radar sono un’importante fonte d’informazione per i modelli numerici, in quanto permettono di ricostruire con precisione lo stato dell’atmosfera dal punto di vista delle precipitazioni.
  • Microfisica: con i radar si riesce a studiare la fisica delle idrometeore presenti nelle nuvole. Per esempio il ruolo della turbolenza nella formazione dei fiocchi di neve.
  • Aspetti operazionali: sono stati presentati nuovi algoritmi e metodologie inizialmente sviluppati dal mondo accademico e poi integrati nelle reti radar operazionali.
  • Radar nello spazio: la tecnologia radar può essere utilizzata anche dai satelliti per stimare le precipitazioni su scale spaziali più vaste di quelle normalmente coperte dalle reti radar nazionali.
  • Stima quantitativa delle precipitazioni: esistono diversi metodi per ottenere la stima di pioggia al suolo a partire dalle misure radar in atmosfera. Questa stima è di grande importanza per diverse applicazioni, tra cui l’idrologia, le allerte per inondazioni, ecc.
  • Radar meteorologici e clima: grazie alla crescente dimensione degli archivi, è ora possibile elaborare le prime climatologie delle precipitazioni basate sui dati radar.

L’ERAD rappresenta quindi una grande opportunità per tutti gli scienziati e i servizi meteorologici di confrontarsi sia con il mondo della ricerca accademica che con le aziende per conoscere gli ultimi progressi tecnologici e nuove applicazioni meteorologiche.

Il gruppo radar di MeteoSvizzera

Presso la sede regionale di Locarno-Monti, sono impiegati un gruppo di specialisti di radarmeteorologia, che vanta oltre 60 anni di esperienza nell’ambito della meteorologia radar in un territorio complesso e alpino, sia per l’uso operazionale dei radar, sia nel campo della ricerca e dello sviluppo.

I primi radar in Svizzera sono stati installati nel 1959, sulla stazione di La Dôle e Albis. Questi radar di prima generazione erano analogici e operavano nella banda di frequenza X (8-12 GHz). A distanza di 50 anni, nel maggio 2011, è stato commissionato il primo sistema della rete radar di quarta generazione di MeteoSvizzera, che combina le nuove tecnologie e 50 anni di esperienza su come ottimizzare la configurazione hardware e l’elaborazione dei dati per l’uso operativo dei radar in un paese alpino. Oggi in Svizzera sono operativi 5 radar, tutti con le stesse tecnologie, a banda C (5.4 GHz). Le stazioni si trovano su La Dôle, Albis, Monte Lema, Weissfluhgipfel e Plaine Morte e forniscono 24 ore su 24 dati per l’elaborazione in tempo reale delle immagini a colori che offrono informazioni sulle aree delle precipitazioni, sulla loro intensità e sulla direzione in cui esse si muovono.