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Analisi dell’evento di precipitazioni del 26 e 27 settembre

MeteoSvizzera-Blog | 29 settembre 2024
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Fra giovedì e venerdì scorsi la presenza della vasta zona di bassa pressione Aitor sull’Europa settentrionale ha caratterizzato il tempo della regione alpina, convogliando una forte corrente umida da sudovest che ha causato alcune precipitazioni soprattutto sulle vallate grigionesi meridionali. In questo blog presentiamo una analisi meteorologica di questo evento di precipitazioni.

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Inquadramento meteorologico

Giovedì 26 settembre 2024 nei pressi del Regno Unito si è posizionata una complessa zona di bassa pressione denominata “Aitor”. Un minimo barico secondario si è spostata al largo della Cornovaglia, mentre un altro minimo barico si è posizionato sulla Danimarca. Nella notte su giovedì 26 settembre un fronte caldo ha attraversato l’Europa centrale da ovest verso est causando l’inizio di precipitazioni sulla Svizzera, in particolare nella parte occidentale del Paese. Durante la giornata la regione alpina si è quindi trovata nel settore caldo. Aria calda e molto umida è stata convogliata da sudovest verso le Alpi. Le precipitazioni erano inizialmente presenti sulla Svizzera occidentale e sul Ticino, dove al mattino nell’Alta Vallemaggia si potevano misurare già 30-40 mm. Nelle vallate del Grigioni italiano il tempo è risultato asciutto. Su queste regioni le precipitazioni sono iniziate verso metà giornata, dapprima deboli e intermittenti, ma già nel corso della prima parte del pomeriggio sono diventate più frequenti e intense. In una massa d’aria molto umida (profilo atmosferico saturo e valori di acqua precipitabile sulla Pianura Padana centro-orientale dell’ordine dei 40-50 mm) e con la formazione di una forte corrente da sud-sudovest nei bassi strati, alcune regioni del versante sudalpino orientale sono state interessate dall’epicentro delle precipitazioni, in particolare nelle ore serali la Val Bregaglia e la Valposchiavo.

Con l’arrivo del fronte freddo a Nord delle Alpi l’instabilità atmosferica è aumentata lievemente anche nelle Alpi e al Sud. Tuttavia, a causa del netto indebolimento del flusso da sud, avvenuto già verso le ore 21:00 UTC del 26 settembre, l’evento di precipitazioni è terminato. Questo indebolimento è stato probabilmente causato dalla formazione di una debole saccatura secondaria nei bassi strati sulla Pianura Padana centro-occidentale oltre all’afflusso negli strati medio-alti di aria nettamente meno umida.

Durante la seconda parte della notte, così come la mattinata e la prima parte del pomeriggio di venerdì 27 settembre 2024, non si sono quindi più verificate precipitazioni di rilievo e il tempo è risultato spesso asciutto. La saccatura in quota legata al complesso sistema di bassa pressione, concomitante con un fronte occluso nei bassi strati, è transitata sulla Svizzera in serata. Con l’arrivo dell’aria fredda in quota i valori d’instabilità sono aumentati in modo importante e a sud delle Alpi si sono quindi sviluppate delle precipitazioni temporalesche, anche di forte intensità e accompagnate da grandine di piccole dimensioni.

Precipitazioni

Le precipitazioni non sono state contraddistinte da fenomeni convettivi, come accade solitamente nel settore caldo. Esse erano comunque estese e, durante la fase principale dell’evento, costanti in intensità. L’evento si è contraddistinto quindi per il verificarsi di precipitazioni di tipo orografico, con moderate-forti intensità di precipitazioni, senza i picchi intensi causati tipicamente dai temporali. Il limite delle nevicate è rimasto al di sopra dei 3200 – 3400 metri per praticamente tutta la fase di precipitazioni, abbassandosi in modo molto importante solo il giorno dopo. L’epicentro delle precipitazioni si è collocato nel Grigioni italiano, in particolare nell’Alta Mesolcina e sulla cresta alpina meridionale della Val Bregaglia con accumuli fino a 60 – 80 mm e solo a livello molto locale ancora più elevati.

Allerte emesse

Per questo evento di precipitazioni MeteoSvizzera aveva emesso alcune allerte di livello 2 e 3. Nelle regioni sudalpine e engadinesi allertate con il livello 3 le piogge sono risultate un po' meno abbondanti del previsto. La causa è probabilmente da ricercare nel fatto che i modelli hanno simulato in modo più persistente rispetto a quanto effettivamente rilevato la forte corrente da sud con apporto di aria molto umida. la disstribuzione geografica dei quantitativi d pioggia è invece risultata molto buona, ad eccezione del trasporto di precipitazioni verso l'Engadina che è stato più blando di quanto previsto, con un forte gradiente negativo subito a nord della cresta alpina.

Finale convettivo

Dopo una pausa nelle precipitazioni che ha interessato la giornata del 27 settembre fino al primo pomeriggio, i rovesci sono ricominciati, ma questa volta con un carattere prettamente convettivo. La causa è stato l'arrivo di aria più fredda in quota che ha reso il profilo atmosferico molto più instabile, più favorevole quindi allo sviluppo dei temporali. I totali di pioggia di questa fase temporalesca si sono avvicinati solo localmente a quelli della prima fase dell'evento. Le piogge sono state accompagnate anche dalla caduta di grandine di piccole dimensioni, con diametro minore di 2 cm.