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La nostra estate
La sensazione comune è che finora l’estate non si è vista. Ma questo mese si distanzia veramente dalla climatologia o in fondo stiamo assistendo ad un giugno normale? Facciamo un breve confronto oggettivo.
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La sensazione comune è che finora l’estate non si è vista. Ma questo mese si distanzia veramente dalla climatologia o in fondo stiamo assistendo ad un giugno normale? Facciamo un breve confronto oggettivo.
A dire di certi commenti il caldo non sembra essere il tema in questo mese di giugno. In effetti questa sensazione potrebbe essere confermata in ricordo di stagioni recenti che si manifestavano decisamente miti. Dando però un’occhiata oggettiva al trend della temperatura media del mese in corso, possiamo notare che dopo un inizio di giugno con scarti negativi di oltre 2 gradi ci siamo allineati con la climatologia. Il mese di giugno a sud delle Alpi finirà quindi pari o leggermente sotto la norma climatologica 1991-2020. Definirlo freddo è quindi arbitrario.
Non smette più di piovere questo mese di giugno! Anche questa affermazione è corrente in questo inizio d’estate. Ma giugno in fondo non è prettamente asciutto, anzi!
Rispetto alla climatologia del mese di giugno non ci distanziamo molto dalla normalità. Come possiamo vedere nella proiezione attuale, il mese di giugno a sud delle Alpi rispecchia la norma stagionale, e finirà solo marginalmente al di sopra di essa. Anche in merito alle precipitazioni, il mese in corso risulta essere abbastanza normale.
Possiamo quindi definirlo un giugno normale? Per quel che riguarda le temperature e gli accumuli di precipitazioni possiamo confermarlo. Se però valutiamo anche gli eventi estremi di questo mese in Svizzera si nota un incremento rispetto al passato. In particolare fenomeni convettivi che hanno portato ingenti accumuli di precipitazioni entro un breve periodo, ne sono l’esempio l’evento sul Moesano o in Vallese di venerdì 21 giugno, e le precipitazioni da record cadute della regione di Morges nella serata di martedì 25 giugno. Per poter valutare in modo oggettivo l’incremento di questi fenomeni bisognerà attendere delle rianalisi accurate.
Osservando i dati di fulminazione possiamo però già notare un aumento nel mese in corso, rispetto alla media dei mesi di giugno sul periodo 2000-2024. Nella mappa di giugno 2024 (Fig. 3B) appare evidente come i fenomeni temporaleschi si sono presentati in modo più frequente rispetto al periodo pluriannuale (Fig. 3A). La tendenza all’incremento dei fenomeni estremi è d'altronde prevista nelle proiezioni climatiche CH2018.
Un giugno quindi mediamente nella norma, con qualche eccesso locale in più.
Mesi di giugno secchi e torridi, dei quali abbiamo esempi negli anni passati, non dovrebbero far parte della nostra normalità, ma si manifesteranno sempre più frequentemente, anche se quest’anno non è stato il caso.