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Le nevicate continuano al sud, il favonio è tempestoso al nord

MeteoSvizzera-Blog | 03 marzo 2024
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La situazione di sbarramento sul versante sudalpino è ancora attiva ed è entrata nella sua fase più intensa. Le correnti da sudest sospingono l’umidità verso le regioni più occidentali del versante sudalpino. In montagna le nevicate intense accumulano ulteriori decimetri di neve su un manto nevoso già molto generoso. A Nord delle Alpi la corrente favonica è tempestosa con raffiche fino a 110 km/h nelle vallate alpine e fino a 150 km/h in montagna.

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Copiose nevicate in montagna

Dopo una breve pausa nel pomeriggio di sabato, in serata e nella notte le nevicate sono nuovamente diventate più frequenti ed intense, specie verso la Valle Maggia e nella regione del Sempione.
Durante le prime 12 ore dall’inizio delle allerte di livello 3 e 4 (sabato alle 18:00 – domenica 06:00) si sono accumulati i seguenti quantitativi di neve, sopra i 1600 - 1800 metri:

  • Valle Maggia: 40-50 cm
  • Valle Bedretto, Valle Verzasca, cresta alpina meridionale delle Alpi vallesane, dal Goms alla regione del Sempione: 30-40 cm
  • Rimanenti regioni a nord della cresta alpina principale: 10-20 cm.

Le nevicate sono state accompagnate da forti venti in quota. Le raffiche massime non hanno comunque superato i 100 km/h; intensità decisamente meno importanti rispetto a quelle misurate nelle regioni lungo il versante nordalpino interessate da una tempestosa corrente favonica.

Accumuli di neve molto abbondanti

Soprattutto a Sud delle Alpi le nevicate intense delle ultime 12 ore hanno aggiunto ulteriori accumuli in un territorio già interessato da abbondanti nevicate negli ultimi giorni. Il motivo è da ricercare nella persistenza delle correnti dal settore sud che hanno convogliato molta umidità sul versante sudalpino. Dopo un inverno nel quale le situazioni di sbarramento sono state molto rare e modeste, la presenza di un anticiclone di blocco sull'Europa dell'est ha permesso l'arrivo di zone di bassa pressione e sistemi frontali anche sul bacino del Mediterraneo.
Le figure 4 e 5 indicano i valori di neve fresca misurati dalle stazioni automatiche negli ultimi 3 e 7 giorni. Durante l’inverno 2023/24, povero di neve a Sud delle Alpi, i quantitativi maggiori li avevano ricevuti le regioni più orientali, ovvero le montagne del Grigioni italiano. La settimana che si conclude con la giornata odierna ha decisamente riequilibrato la distribuzione della neve a sud delle Alpi. Per le regioni alle quote superiori ai 1800 metri circa, l’anomalia del manto nevoso è ora positiva, ovvero al suolo il manto nevoso è più abbondante rispetto alla media degli ultimi decenni. Al di sotto di questa quota l’anomalia è ancora negativa, sui fondovalle, dove praticamente non c’è neve, anche in modo molto marcato.

Le nevicate perdureranno fino a lunedì mattina

La situazione di sbarramento sul versante sudalpino durerà fino a lunedì mattina. Con l'ulteriore rotazione dei venti a sudest e poi est, l'epicentro delle nevicate più intense si sposterà ulteriormente verso il Ticino occidentale e la regione del Sempione.

Tra domenica mattina e lunedì mattina sono attese ulteriori abbondanti nevicate. Nell'ovest del Ticino, soprattutto in Valle Maggia, così come nella regione del Sempione e nella Valle di Saas al di sopra dei 1600 metri circa, sono probabili altri 20-50 cm di neve fresca. Altri 10-40 cm di neve fresca sono attesi nelle valli di Binntal e Goms e lungo la cresta alpina centrale. I quantitativi saranno minori ad altitudini comprese tra 1000 e 1600 metri. Il limite delle nevicate si collocherà tra i 1200 e i 1400 metri. In concomitanza delle precipitazioni più intense, il limite delle nevicate nelle valli alpine potrebbe scendere a tratti sotto i 1000 metri.

Favonio tempestoso al Nord

Sulle Alpi, sabato si è instaurata una corrente favonica che si è intensificata notevolmente nella notte su domenica. La differenza di pressione sud-nord (Lugano-Kloten) è andata ad aumentare nel corso della giornata di sabato andando a toccare gli 8-10 hPa.

Oltre ai 150 km/h sul Gütsch, località molto soggetta a raffiche di vento particolarmente intense, ci sono altre osservazioni degne di nota: le velocità del vento molto elevate sullo Jungfraujoch possono essere attribuite al fenomeno del Guggiföhn. Il Guggiföhn si verifica tipicamente quando la direzione della corrente in quota ha una componente sudorientale. Per ulteriori approfondimenti sull'argomento si rimanda a questo blog.
Altrettanto particolare è l'avanzata del favonio sulle pianure nordalpine, aspetto molto particolare soprattutto considerando la stagione (più tipico per la tarda primavera, quando la radiazione solare è in grado di riscaldare sufficientemente il suolo favorendo il rimescolamento).
Durante le ultime 12 ore, le zone più esposte delle regioni centrali e orientali sono state interessate dal favonio, comprese le stazioni di misura sull'Üetliberg, sul Lägern e sull'Hörnli. Il favonio si è addirittura spinto fino al Lago di Costanza.

La mappa attualizzata degli avvisi di MeteoSvizzera è disponibile qui.