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E se esistesse il modello perfetto?

MeteoSvizzera-Blog | 25 giugno 2023
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Malgrado i continui progressi dei modelli numerici e la maggiore conoscenza dello stato iniziale, la previsione meteorologica probabilmente non raggiungerà mai la perfezione. Tuttavia, immaginiamo per un momento che un giorno esista un modello perfetto, saremmo tutti contenti?

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Modelli di calcolo sempre più performanti sono oggi la base inequivocabile delle nostre previsioni, da sistemi deterministici siamo ormai passati a quelli probabilistici, in parole povere sono quindi le probabilità del verificarsi di tale o altro evento a sostenere la previsione e la sua affidabilità.

Malgrado questo per una previsione a media o lunga scadenza, a seconda della situazione sinottica, l’incertezza di una previsione si fa talvolta grande mettendo in difficoltà chi siede in sala previsioni ma soprattutto chi deve pianificare le sue attività in base alla situazione meteorologica prevista.

Pensiamo per un attimo di avere a disposizione un modello di calcolo che possa predire con assoluta precisione il tempo dei prossimi 30 giorni, ad intervalli orari, tutti contenti?

Diamo per scontato che in caso di eventi violenti, e rispettive situazioni di allerta, il vantaggio nella loro prevenzione sarebbe enorme.

Per tutti gli altri casi le conseguenze di un modello perfetto non sarebbero però probabilmente tutte positive, il vantaggio di poter pianificare le nostre attività in base ad una meteo sicura su 30 giorni potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio.

Il turismo lavorerebbe solo nei periodi di tempo stabile e, malgrado le innumerevoli proposte in caso di pioggia, probabilmente le riservazioni dei clienti di concentrerebbero durante le previsioni preferite. Terrazze all’aperto di ristoranti, grotti e quant’altro sarebbero presi d’assalto con tempo stabile, asciutto e mite, snobbati altrimenti. Le manifestazioni all’aperto si concentrerebbero nei periodi di tempo sicuro, generando troppa offerta e conseguente mancanza di ospiti.  Le attività all’aperto in generale verrebbero pianificate con maggiore anticipo, con conseguente sovraffollamento nei periodi ideali.

E potremmo andare avanti all’infinito, pensateci anche voi, più o meno vantaggi da una previsione a lungo termine perfetta?

Per non parlare poi della mancanza di quella sana incertezza che ancora ci resta, altrimenti in futuro di cosa potremmo discutere se non del tempo che ha fatto o che farà?

Restiamo quindi fedeli ai nostri ottimi modelli, con le inevitabili incertezze legate alla complessità di ciò che avviene nell’atmosfera, e prendiamo le previsioni come tali e non come assolute certezze.

Chissà magari fra 50 anni, rileggendo questo blog, si potrà sorridere malinconicamente a quando si poteva ancora scappare di corsa all’arrivo del temporale, seppur segnalato a breve termine dall’App di MeteoSvizzera, e non saperlo con 23 giorni d’anticipo.