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Le precipitazioni svelate (e spiegate) - Parte 2

MeteoSvizzera-Blog | 04 giugno 2023
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Qual è il ruolo delle precipitazioni? Cosa sono i loro effetti? Cosa s'intende con regime delle precipitazioni? Dove piove di più e dove sono le zone più aride? Questo e molto altro nella seconda parte della serie #lameteospiegata dedicata alle precipitazioni.

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L’acqua è vita: il ruolo e gli effetti delle precipitazioni

Partiamo in questo caso da un assunto molto importante: la vita è presente sulla Terra per vari motivi, ma la presenza di acqua – in particolare quella dolce – è certamente un elemento imprescindibile. “Le precipitazioni sono un tassello molto importante nel ciclo dell'acqua sul nostro pianeta, in quanto come già detto sono il processo principale con il quale l'acqua viene riportata dall'atmosfera sulla Terra, andando a chiudere questo ciclo e mantenendolo così in equilibrio. Dove non ci sono precipitazioni il clima è arido e desertico e le attività dell'uomo, salvo per alcune eccezioni come le popolazioni nomadi che vivono in condizioni estreme, ad esempio i Tuareg nel Sahara oppure gli aborigeni australiani nell’Outback, sono estremamente legate alla presenza, anche abbondante, di precipitazioni e alla disponibilità di acqua dolce, ad iniziare dalle attività agricole che ci danno il sostentamento. L'acqua dolce è presente in modo importante sulla Terra, anche se rispetto alla parte solida, la crosta terrestre, rappresenta una percentuale piuttosto bassa… possiamo insomma dire che abbiamo decisamente più ‘sassi’ che litri d’acqua dolce. Per capire meglio si possono citare alcune relazioni significative: l’acqua dolce rappresenta solo il 2,5% di tutta l'acqua presente sul nostro pianeta, una parte minima. E se poi guardiamo meglio quanta di questa acqua dolce è realmente disponibile, vediamo che la maggior parte è stoccata nei ghiacci polari in forma solida e congelata e non possiamo usufruirne. Di tutta l'acqua dolce presente, quel 2,5% sul totale, quella accessibile è infatti solo l’1% di questa cifra. Se il raffronto lo facciamo sulla totalità dell’acqua presente, quella dolce e accessibile all’uomo, per i suoi otto miliardi di abitanti, è pari allo 0,02%, davvero poco e che ci fa capire ancor più perché spesso viene definito ‘oro blu’ e l’importanza di non sprecarne anche laddove è abbondante” afferma Luca Nisi di MeteoSvizzera.

Ma come sempre un esempio ci aiuta a capire ancora meglio il valore dell’acqua dolce: consideriamo un’ipotetica vasca da bagno da 150 litri come il volume totale di acqua sulla Terra. Il volume di acqua dolce equivarrebbe a soli 3.75 L (4 bottiglie di acqua), mentre quella accessibile e utilizzabile starebbe in bicchiere da 3 decilitri! “Senza precipitazioni quindi non riusciremmo nemmeno a riempirlo questo bicchiere”.

I regimi delle precipitazioni

I regimi delle precipitazioni descrivono le caratteristiche della distribuzione delle precipitazioni su una determinata regione: “Danno informazioni sulla frequenza e sui quantitativi che climatologicamente vengono misurati in una data zona, è un po’ come quando parliamo di clima arido, clima umido o temperato. Per quanto riguarda le precipitazioni abbiamo ad esempio, per citarne alcuni, il regime equatoriale, il regime tropicale, il regime monsonico, quello desertico, quello mediterraneo che conosciamo bene e da vicino, o ancora il regime continentale e quello polare, …  e sono solo alcuni esempi, in quanto se si considera la grande variabilità climatica sulla Terra, si capisce bene come in realtà ce ne siano molti di più.

Anche l’Europa stessa, con la sua importante variabilità di climi, è interessata da vari regimi di precipitazione. Considerato che buona parte del continente è alle medie latitudini, le correnti da ovest sono predominanti. Inoltre frequente la formazione di zone di alta pressione, con tempo generalmente avaro di precipitazioni, durante la stagione estiva e invernale. La vicinanza dell’oceano Atlantico porta però le regioni centro occidentali ad avere un regime di precipitazioni marittimo, mentre l’Europa orientale ha un regime più continentale. Nel primo caso i maggiori quantitativi si hanno nel periodo autunnale, ma la maggior frequenza di precipitazioni la si può avere anche in primavera. Nel regime continentale, nelle regioni più orientali invece le precipitazioni maggiori le si hanno invece soprattutto nel periodo estivo, con la convezione e temporali anche molto forti. L’Europa settentrionale ha invece un regime polare nel quale le precipitazioni sono ben distribuite sull’arco dell’anno. A sud, nell’Europa meridionale che si affaccia sul Mediterraneo, abbiamo l’omonimo e già citato regime, caratterizzato da un minimo di precipitazioni in estate e un massimo in inverno. A casa nostra, nella regione alpina, si ha infine un regime di transizione, considerato che siamo proprio in mezzo al continente e le Alpi fungono da barriera: qui abbiamo un massimo degli accumuli nella stagione autunnale (ottobre) e un massimo della frequenza in primavera, proprio nel mese di maggio, soprattutto sul versante sudalpino. Bisogna però anche dire che le pronunciate siccità estive che hanno interessato varie regioni alpine durante gli ultimi decenni ricordano sempre più un regime vicino a quello Mediterraneo e, proprio sul versante meridionale, si parla sempre più di clima mediterraneo. Non è però sempre così, basti pensare all’estate 2021 quando da noi sono state frequenti le precipitazioni temporalesche, anche alluvionali. Inoltre anche il massimo localizzato in inverno di questo regime, finora da noi non compare”.

La distribuzione geografica: dove piove di più, dove sono le zone più aride?

Lo abbiamo capito, le differenze sono molte anche solo volgendo lo sguardo poco distante da casa. Ma a livello globale, dov’è che piove di più e dove di meno? “A svettare è il villaggio di Mawsynram, ormai riconosciuto come il luogo con la più alta piovosità al mondo. Si trova in India, vicino al confine con il Bangladesh, a 1400 metri di quota sulle colline Garuda a sud dell’Himalaya. Qui in media cadono 11’971 millimetri (o litri per metro quadrato) ogni anno, un valore davvero molto importante. Il motivo? Il monsone che da sud ovest porta impressionanti quantità di aria calda e umida verso le montagne, che la forzano a salire e quindi a condensare tutta questa umidità. Dopodiché sono molto piovose anche tutte le regioni intorno all’equatore, nella cosiddetta zona di convergenza intertropicale, dove la convergenza degli Alisei causa una spiccata instabilità facendo risalire l’aria umida dai bassi strati, causando un'attività di rovesci e temporali molto pronunciata, praticamente a livello giornaliero. Questa fascia attorno all’equatore, che chi ha volato da un emisfero all’altro ha già probabilmente notato, durante l’anno si sposta poi più a nord o più a sud, toccando le zone continentali. Questa zona è anche molto conosciuta – e temuta – in ambito aviatorio ed è stata all’origine anche di alcuni incidenti del passato (per esempio il tristemente famoso disastro aereo Air France Rio-Parigi).

Se invece parliamo di luogo più secco anche qui i dubbi sono pochi e molti lo hanno probabilmente già sentito nominare: è il deserto di Atacama, in Cile. È popolarmente noto per essere il luogo più arido del mondo, con una piovosità media annua di pochi decimi di litro per metro quadrato, quindi davvero un nonnulla. Per dare un'idea, quando piovono pochi decimi di millimetro in 1 ora noi lo consideriamo come pioviggine , e in questo caso ci si riferisce a un anno intero. Ci sono delle fonti non confermate che dicono che ci sono alcune zone in questo deserto dove addirittura sarebbero secoli che non piove, ma è da prendere ‘con le pinze’. Il motivo di questo primato è da ricercare in una configurazione topografica molto particolare che impedisce alle correnti umide di raggiungere la zona e sopra questo deserto è pure spesso presente una zona di alta pressione.

arlando di tempo secco non possiamo comunque dimenticare anche agli altri deserti: a causa di dinamiche fisiche dell'atmosfera, abbiamo infatti una cintura degli anticicloni, soprattutto subtropicali, che si formano su delle zone ben specifiche dove tendono ad essere molto stazionari. Pensando alle nostre latitudini si può citare l'anticiclone delle Azzorre, ma ancora di più l'anticiclone africano che ogni tanto porta una propaggine verso di noi d'estate accompagnata da condizioni canicolari. Questi due anticicloni fanno parte di questa fascia, e quando questi anticicloni si formano sopra il continente significa che al di sotto non piove e si formano delle condizioni desertiche. Sotto l’anticiclone africano troviamo proprio il deserto del Sahara, quello più vicino a noi.  Infine, parlando di zone aride, non vanno dimenticate le zone intorno ai poli: come avevamo già visto nella puntata sul vortice polare infatti, proprio vicino ai poli (90 e -90 gradi di latitudine), le precipitazioni sono molto scarse per la presenza frequente di una zona di alta pressione a livello della troposfera. La neve al polo si mantiene grazie al poco apporto di precipitazioni, ma soprattutto grazie alle temperature molto fredde”.

Per dare infine un’indicazione più ‘nostrana’, in Svizzera la stazione che registra il quantitativo maggiore di precipitazioni è quella del Säntis, nelle Prealpi di Appenzello e San Gallo: “Si tratta però di una stazione di montagna in quota, dove i quantitativi sono favoriti dall’orografia e dall’attività convettiva con la formazione di temporali frequenti. Se scendiamo nelle regioni di bassa quota, a spiccare con il massimo svizzero è la zona della Bassa Vallemaggia, Centovalli e Onsernone, dove i quantitativi annui possono superare anche i 2'000 mm, anche se con forti variazioni da un anno all’altro. Per trovare il posto più asciutto non bisogna spostarsi troppo in linea d’aria, arrivando nel cuore delle Alpi in Vallese, regione che ha un clima semicontinentale: qui la stazione di Ackersand è quella che fa registrare i quantitativi più bassi, con una media tra i 500 e i 600 mm all’anno" conclude Luca Nisi.

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#lameteospiegata è una serie RSINews, in collaborazione con MeteoSvizzera, che nasce con l’intenzione di approfondire, una volta al mese, un tema meteorologico non per forza legato alla stretta attualità. La missione: renderlo accessibile e comprensibile.

Altri blog della serie #lameteospiegata dedicati alle precipitazioni:

Le precipitazioni svelate (e spiegate) - Parte 1

Il blog completo de #lameteospiegata è disponibile sul sito web di RSI.