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Rovesci deboli, ma insidiosi

MeteoSvizzera-Blog | 09 maggio 2023
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Durante tutta la settimana una marcata instabilità causerà rovesci, a tratti anche temporaleschi. Ci troviamo confrontati con una situazione che rende particolarmente difficile la previsione nel dettaglio delle precipitazioni e, infatti, già i rovesci di ieri hanno dato del filo da torcere in sala previsione. Con questo articolo analizziamo quali sono stati gli elementi chiave che hanno caratterizzato il tempo di ieri.

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Le precipitazioni tanto attese sono finalmente tornate. Ci troviamo infatti all’inizio di un periodo caratterizzato da una spiccata instabilità, che almeno per tutta la settimana porterà nuvolosità spesso estesa con rovesci, a tratti temporaleschi. Anche se il tipo di tempo atteso nei prossimi giorni risulta essere piuttosto chiaro, si tratta di una situazione che rende particolarmente difficile la previsione nel dettaglio delle precipitazioni, sia per quanto riguarda la distribuzione spaziale che temporale. Infatti, già i rovesci di ieri hanno dato del filo da torcere in sala previsione. Con questo articolo andiamo quindi ad analizzare quali sono stati gli elementi chiave che hanno caratterizzato il tempo di ieri.

Situazione generale

Lunedì 8 maggio 2023 la regione alpina si trovava all’interno di una dorsale mobile con una temporanea rotazione delle correnti da nord. Nei bassi strati, tuttavia, erano presenti correnti meridionali che seppur deboli, hanno favorito l’apporto di umidità proveniente dalla depressione con centro sul Italia meridionale. Inoltre, con il transito verso est di un fronte occluso (nella figura 1 situato sopra la Francia) una massa d’aria con crescente instabilità si stava avvicinando alle Alpi.

Ingredienti necessari per la convezione

Analizzando gli ingredienti necessari per lo sviluppo di temporali, o più in generale di convezione, possiamo riassumere il caso di ieri, lunedì 8 maggio, come segue.

Come spiegato nel blog dedicato ai forti temporali, grazie al radiosondaggio è possibile stimare il potenziale per lo sviluppo di temporali, in particolar modo per quanto riguarda la presenza di instabilità e umidità (due dei tre ingredienti necessari).

Nel caso di ieri (vedi figura 2), il radiosondaggio delle ore 12 UTC di Cameri (Novara) mostra un profilo di temperatura solo moderatamente instabile, infatti anche i valori di CAPE (Convective Available Potential Energy) erano piuttosto bassi (inferiori a 500 J/kg). La linea tratteggiata, che indica il punto di rugiada, mostra un’alternanza tra strati più umidi e strati di aria più secca, di conseguenza non era presente il potenziale per lo sviluppo di temporali o rovesci intensi.

Per quanto riguarda il sollevamento, il terzo ingrediente necessario per lo sviluppo di rovesci, malgrado un soleggiamento solo parziale, le temperature massime ieri hanno localmente superato i 22 gradi e hanno quindi superato la temperatura di innesco di 21 gradi.

Gli elementi descritti finora non mostrano in modo chiaro il potenziale per lo sviluppo di precipitazioni convettive. L’elemento principale è quindi da ricercare su scala sinottica.

La vorticità

La vorticità è una grandezza che esprima la vorticosità locale di un fluido, in questo caso della massa aria, e descrive la propensione delle correnti a generare vortici, ovvero moti rotatori attorno ad un asse verticale. Per convenzione la vorticità è considerata positiva (vorticità ciclonica) quando la rotazione avviene in senso antiorario, come nelle depressioni e nelle saccature. La vorticità negativa (vorticità anticiclonica) è invece quella collegata ai moti rotatori in senso orario, come negli anticicloni e nelle dorsali. Va specificato che in corrispondenza di una depressione o davanti all’asse della saccatura, dove quindi abbiamo una vorticità positiva (colorazioni arancione-rosso), viene favorito il sollevamento della massa d’aria e quindi potenzialmente l’innesco di precipitazioni.

Come si può vedere chiaramente nella figura 3, una fascia di vorticità potenziale piuttosto marcata, anche se piccola, è transitata sopra le Alpi, favorendo notevolmente il sollevamento della massa d'aria e quindi i rovesci.

Distribuzione delle precipitazioni

I modelli meteorologici hanno avuto qualche difficoltà ad identificare in anticipo lo sviluppo di questi rovesci. Complice probabilmente la presenza di correnti da nord negli strati medio-alti dell’atmosfera che hanno portato aria più secca e che tendono di norma ad inibire la convezione.

A posteriori possiamo però dire che il sollevamento e l’umidità presenti erano sufficienti per dei rovesci isolati, ma generalizzati su tutta la Svizzera, anche se in generale di debole intensità (figura 4).