Secondo i dati del servizio europeo Copernicus, a livello globale il mese di marzo è risultato di 0.51 °C più mite della norma 1991-2020; si è trattato del secondo mese di marzo più mite dall'inizio delle rianalisi nel 1979, alla pari con marzo 2019. Le temperature sono state superiori alla media sull'Europa centro-meridionale, ma inferiori ad essa sulla maggior parte dell'Europa del nord.
Nel mese di marzo 2023 la temperatura media è stata superiore a quella del periodo di riferimento 1991-2020 nell'Europa meridionale e centrale, in particolare nella Russia sud-occidentale verso il Mar Caspio.
Il mese è stato più freddo del normale nella maggior parte dell'Europa settentrionale, in particolare in Finlandia e in Islanda. A Reykjavík, in Islanda, è stato registrato il marzo più freddo dal 1979. Per il Finnmark norvegese è stato il marzo più freddo dal 2001.
In Spagna, invece, l'inizio del mese è stato freddo, ma le temperature sono salite a livelli record o quasi alla fine del mese. L'isola di Madeira, al largo delle coste portoghesi, ha registrato il marzo più caldo dall'inizio delle misurazioni nel 1961.
La temperatura di marzo è stata molto più alta della media in un'ampia fascia di territorio che si estende dal Nord Africa all'Asia centrale fino all'Estremo Oriente. A marzo sono stati stabiliti molti nuovi record di temperatura, dal Marocco alla Cina al Giappone. L'Agenzia meteorologica giapponese (JMA) ha annunciato di aver registrato il marzo più caldo in Giappone dall'inizio delle misurazioni nel 1898. Questo spiega perché i ciliegi in Giappone sono fioriti molto presto quest'anno. Anche la Korea Meteorological Administration (KMA) ha annunciato di aver registrato il marzo più caldo dall'inizio delle misurazioni in Corea del Sud.
Temperature significativamente superiori alla media, senza precedenti per un marzo in alcune località, sono state registrate anche nel nord-est del Nord America, in Argentina e nei Paesi limitrofi, in gran parte dell'Australia e sulla costa antartica.
Al contrario, il Nord America centrale e occidentale è stato molto più freddo della media. A Winnipeg, nel Canada centrale, le temperature sono rimaste al di sotto di 0°C per tutto il mese, cosa che era stata registrata solo una volta in precedenza, nel 1899.
Sulla maggior parte della superficie oceanica sono state registrate temperature dell'aria superiori alla media. Le temperature superiori alla media hanno continuato ad essere presenti nel Pacifico equatoriale orientale, mentre si sono conclusi quasi tre anni di temperature inferiori alla media per quanto riguarda La Niña.
Le temperature sono state significativamente inferiori alla media nel Cile occidentale e sudoccidentale e nei mari di Groenlandia e Norvegia. Le temperature particolarmente basse sopra e a nord dello Stretto di Danimarca possono essere collegate alle alte concentrazioni di ghiaccio e al relativo flusso prevalente da nord. Anche molte altre regioni marittime hanno registrato temperature dell'aria inferiori alla media, ma in misura minore o su un'area più piccola.
A livello globale, il mese di marzo 2023 è stato più caldo di 0,51°C rispetto alla media 1991-2020, il secondo più caldo dall'inizio del dataset Copernicus nel 1979. È stato più freddo di 0,11°C rispetto al marzo del 2016, il marzo più caldo mai registrato. I mesi di marzo 2017, 2019 e 2020 hanno registrato anomalie di temperatura simili (entro 0,02°C).
Le anomalie della temperatura media europea sono generalmente più grandi e più variabili di quelle globali. La temperatura media europea per il mese di marzo 2023 è stata di 0,86°C al di sopra della media 1991-2020, ma il mese di marzo non è stato tra i dieci mesi più caldi dell'intero archivio di dati dal 1940. Finora, marzo 2014 è stato il mese più caldo in Europa.
L'estensione media mensile del ghiaccio marino artico nel marzo 2023 è stata di 14,5 milioni di chilometri quadrati, 0,6 milioni di chilometri quadrati (o il 4%) in meno rispetto alla media di marzo per il periodo 1991-2020. Si tratta della quarta estensione più bassa registrata a marzo da satellite dal 1979, quasi pari a quella del marzo 2006. Essa è solo leggermente inferiore ai tre valori più bassi (2015, 2017 e 2018). L'estensione del ghiaccio marino ha raggiunto il suo massimo annuale all'inizio di marzo e da allora ha iniziato a diminuire con l'inizio della stagione di fusione.
Nel marzo 2023, l'estensione del ghiaccio marino antartico è stata in media di 3,2 milioni di chilometri quadrati, ovvero 1,2 milioni di chilometri quadrati (28%) in meno rispetto alla media 1991-2020 per il mese di marzo. Si tratta della seconda estensione più bassa per il mese di marzo nei 45 anni di dati satellitari. Il valore di marzo 2023 si avvicina a quello registrato nel marzo 2022 (26% al di sotto della media), segnando il secondo anno consecutivo con un'estensione dei ghiacci ben al di sotto della media dopo l'anomalia positiva del marzo 2021. L'estensione più bassa per marzo è stata registrata nel 2017, con un valore del 33% inferiore alla media.
A differenza dell'Artico, l'Antartico non mostra una chiara tendenza a lungo termine nell'estensione del ghiaccio marino (Figura 5). Al contrario, le variazioni del ghiaccio marino dal 1979 sono state dominate da un'elevata variabilità da un anno all'altro e da diminuzioni o aumenti a breve termine.
Il bollettino di Copernicus del mese di marzo è disponibile in inglese.
In molte regioni la temperatura media del mese di marzo è risultata fra 1 e 1.6 °C superiore alla norma 1991-2020. In alcune vallate alpine e localmente al Nord l’anomalia positiva ha superato i 2 °C. In Vallese, invece, essa è risultata di 0.4 – 0.8 °C. Su scala nazionale lo scarto dalla norma 1991-2020 è stato pari a 1.3 °C.
Maggiori dettagli sul clima della Svizzera durante il mese di marzo 2023 sono consultabili nel bollettino climatico mensile. Per un approfondimento sul versante sudalpino, si veda il relativo blog.