Durante il mese di marzo la situazione meteorologica è stata caratterizzata da frequenti correnti occidentali e nordoccidentali. Di conseguenza, il versante sudalpino è stato spesso interessato da una corrente favonica, anche se il numero di ore di favonio è risultato nella norma. Le temperature hanno mostrato oscillazioni marcate, con giornate favoniche e miti alternate a giornate più fresche. I due periodi più miti rispetto alla norma si sono verificati fra l’8 e il 14 marzo e fra il 18 e il 25 marzo, quando l’anomalia rispetto alla norma 1991-2020 ha spesso superato i 3 °C, con punte di 4-6 °C il giorno 11 e fra il 22 e il 23 marzo. Durante il mese non sono tuttavia stati registrati nuovi primati per quanto riguarda le temperature.
Tre quarti delle precipitazioni attese
Mediato su tutto il territorio sudalpino, il totale mensile delle precipitazioni ha raggiunto il 75 % della norma 1991-2020. Gli eventi che hanno interessato tutto il territorio si sono verificati il 10, fra il 13 e il 14, il 24 e il 31 marzo, ma con accumuli giornalieri che hanno superato i 10-20 mm solo il giorno 14. A causa delle correnti dal settore ovest, nelle altre giornate le precipitazioni hanno interessato solamente il Nord delle Alpi e a tratti le regioni sudalpine più prossime alla cresta alpina principale. Le stazioni alpine hanno infatti registrato accumuli mensili superiori alla norma, come Poschiavo – Robbia (116 % della norma), Robiei (110 %), Airolo (109 %) e Piotta (106 %), mentre spostandosi verso sud il totale delle precipitazioni mensili è stato generalmente compreso fra il 60 e l’80 % della norma.