Innanzi tutto è doveroso qualche chiarimento. Con "gelo al suolo" si fa riferimento alle condizioni di temperatura inferiore allo zero gradi a livello del suolo o pochi centimetri sopra esso. La temperatura viene misurata con un sensore montato a un'altezza di cinque centimetri sopra il suolo. Il sensore non è protetto dalla luce solare e non è ventilato. Di conseguenza, le temperature fornite durante il giorno, in particolare in presenza di radiazione solare, non sono significative. Durante la notte e le stagioni di trasizione invece, questo termometro fornisce dati meteorologici molto interessanti. È compito di MeteoSvizzera infatti, emanare degli avvisi (allerta di livello 2) per gelo al suolo nel periodo compreso tra il 15 marzo e il 31 ottobre. Queste informazioni risultano essere molto utili per l'agricoltura.
Nel testo dell'avviso, la terminologia utilizzata è la seguente:
Con il termine "gelo" invece, si fa riferimento alla misura della temperatura misurata a 2 metri dal suolo (misura standard). Il raffreddamento notturno è più marcato al livello del suolo. Come ci si allontana dal suolo, la temperatura tende ad aumentare, talvolta anche in modo molto evidente e repentino. Di conseguenza, in caso di notti serene le temperature misurate a 2 metri dal suolo sono più elevate anche di diversi gradi rispetto a quelle misurate a 5 cm sopra il suolo.
Come dimostrato dai valori di temperatura misurati la scorsa notte, condizioni di gelo al suolo possono quindi verificarsi anche quando la temperatura dell'aria a due metri di altezza è superiore a zero gradi. Ovviamente durante le notti serene e in situazione di calma di vento, condizioni di gelo a 2 metri sopra il suolo saranno sinonimo di forte gelo al suolo (per esempio se le temperature a 2 metri saranno lievemente negative, quelle a 5 cm potranno essere di molto inferiori allo zero gradi).
Informazioni sulla rete di monitoraggio del suolo e sugli strumenti di misura utilizzati.
Dal nostro lessico meteorologico: gelo al suolo
Affinché si verifichino forti gelate al suolo devono essere soddisfatte diverse condizioni. La più importante è la presenza di una massa d'aria fredda. Questa di solito ci raggiunge dal settore nord, e più precisamente da nord o da nord-est:
Altre condizioni necessarie:
Negli scorsi giorni l'aria di origine polare continentale mostrava dei valori di umidità relativa molto molto bassi (a Locarno-Monti la sera del 3 aprile, complice anche il favonio presente in giornata, l'umidità relativa mostrava un misero 10%. In caso di gelo al suolo, anche forte, concomitante a valori di umidità molto bassi, non c'è praticamente deposito di brina al suolo. La situazione di gelo quindi rischia di non venir notata dagli osservatori meno attenti. Per la vegetazione posta a livello del suolo invece, essa può avere effetti devastanti: l'acqua contenuta nei rametti o nelle foglioline può congelare danneggiando la piantina in modo più o meno permanente, a dipendenza della durata e dell'intensità della gelata.