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Cambiamenti nello sviluppo della vegetazione

MeteoSvizzera-Blog | 25 marzo 2023
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La lunga serie di osservazioni fenologiche mostra quanto sia mutato lo sviluppo delle piante a causa dei cambiamenti climatici negli ultimi 60 anni. I valori medi annuali e normali sono ora calcolati per le diverse fasi fenologiche per i periodi 1961-1990 e 1991-2020.

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Valori medi e norme svizzere in fenologia

La rete di osservazione fenologica di MeteoSvizzera comprende 160 stazioni in cui gli osservatori monitorano lo sviluppo di 26 specie vegetali diverse. Le prime stazioni di osservazione sono state create nel 1951. Nel corso degli anni sono state aggiunte ulteriori stazioni. Gli osservatori di queste stazioni registrano il momento della fioritura, dello spiegamento delle foglie, della maturazione dei frutti, della colorazione e della caduta delle foglie delle specie vegetali interessate.

Le diverse serie di dati di un sito presentano incertezze dovute a vari fattori di influenza che non possono essere quantificati con precisione. Tra questi ritroviamo i seguenti:

  • Nonostante le precise istruzioni di MeteoSvizzera, la registrazione di questi dati fenologici risulta sempre in parte soggettiva.
  • Le piante sono geneticamente variabili. Ciò significa che piante a fioritura precoce e tardiva della stessa specie possono crescere direttamente l'una accanto all'altra.
  • L'ambiente di coltivazione di una pianta e le caratteristiche locali del suolo giocano anch'essi un ruolo importante.

È possibile trarre conclusioni più solide sullo sviluppo della vegetazione calcolando la media dei valori su più stazioni. MeteoSvizzera ha calcolato i valori medi per diversi livelli di altitudine e per l'intera Svizzera. I dati possono essere scaricati dal sito web di MeteoSvizzera

Primavera anticipata da 4 a 10 giorni

Fra i due periodi di riferimento 1961-1990 e 1991-2020, la fioritura dei noccioli risulta anticipata di 12 giorni. Negli ultimi anni, la fioritura anticipata è stata particolarmente frequente.

La fioritura di alberi da frutto e fiori come il dente di leone (tarassaco), l'anemone bianco e la cardamine dei prati avviene con un anticipo di 5-10 giorni nei due periodi di riferimento. La temperatura da febbraio ad aprile, che è aumentata di 1,4°C fra i due periodi di riferimento, ha la maggiore influenza sulla tempistica dello sviluppo primaverile. In tutte le serie di dati, si è osservata una forte precocità di ciascuna fase fenologica a partire dal 1989, accompagnata da un aumento della temperatura tra febbraio e aprile.

L’anticipo dello spiegamento delle foglie e degli aghi è stato più contenuto, pari a 4-6 giorni. Per quanto riguarda il faggio, è noto che esso reagisce fortemente alle temperature più calde solo dopo una certa durata del giorno. È quindi più protetto dalle gelate tardive e non germoglia durante la fase calda dell'inizio della primavera.

Inizio estate e estate, anticipo di 10-12 giorni

Le fasi dell’inizio dell’estate e dell’estate comprendono la fioritura della margherita, del sambuco nero e del tiglio a grandi foglie. Le date medie di fioritura dell'attuale periodo di riferimento 1991-2020 sono anticipate di 10-12 giorni rispetto al periodo 1961-1990. La temperatura dei mesi che hanno l’influsso maggiore sulla fioritura, vale a dire marzo-maggio e aprile-giugno, tra i due periodi di riferimento è aumentata in media di rispettivamente 1,6 °C e 1,8 °C. La forte precocità osservata a partire dalla fine degli anni '80 va di pari passo con il marcato aumento della temperatura avvenuto in questi mesi.

La data più tardiva della fioritura del tiglio a grandi foglie nell'intera serie di dati è il 14 luglio 1980. La primavera del 1980 è stata fresca e soleggiata e anche alla fine di maggio ha nevicato fino a circa 1000 m di altitudine. Anche le fasi estive sono state di breve durata a giugno. Negli Annali di MeteoSvizzera, i mesi di giugno e luglio sono descritti come segue: "Il tempo freddo e umido ha causato grandi difficoltà all'agricoltura, soprattutto nelle regioni di montagna. Nelle regioni più alte, la vegetazione è stata ritardata fino a tre settimane”. La temperatura media svizzera da aprile a giugno 1980 è stata di 5,2 °C. Gli anni 2007, 2011 e 2018 si distinguono chiaramente con una temperatura media da aprile a giugno di 10,4-10,7 °C e con la fioritura più precoce del tiglio a foglia larga in Svizzera il 9 e 10 giugno.

Pochi cambiamenti in autunno

La colorazione delle foglie di faggio non è variata in modo significativo. Il fattore determinante per la colorazione autunnale delle foglie è la diminuzione delle ore di luce, che dà inizio alla degradazione della clorofilla e quindi alla comparsa di sostanze coloranti gialle e rosse. Anche la temperatura e la siccità giocano un ruolo importante. La colorazione tardiva delle foglie si verifica nei mesi di agosto e settembre molto caldi. Un settembre fresco di solito porta a una colorazione precoce delle foglie. Anche una tarda primavera e una prima parte dell’estate molto calde e secche possono causare un ingiallimento precoce delle foglie. Ulteriori informazioni sulla colorazione delle foglie.

La colorazione delle foglie più precoce si è verificata nel 1996, un anno con un settembre particolarmente fresco, nevicate precoci fino a circa 1100 m e temperature inferiori alla norma per tutto il periodo luglio-ottobre. Poiché la colorazione delle foglie dipende da diversi fattori d'influenza, è difficile prevedere se la tendenza alla colorazione tardiva degli ultimi anni continuerà con l'aumento delle temperature o se la crescente siccità all'inizio dell'estate e dell'estate porterà a una colorazione più precoce delle foglie.

Conseguenze dei cambiamenti nella fenologia

L'inizio sempre più precoce della fioritura e dello spiegamento delle foglie può portare a una maggiore vulnerabilità alle gelate tardive. Studi condotti in Svizzera hanno dimostrato che le nostre piante autoctone hanno un margine di sicurezza sufficientemente ampio tra le ultime gelate e la fioritura e la comparsa delle foglie, che di solito spuntano solo dopo l'ultima gelata. Tuttavia, nelle regioni più alte questo margine di sicurezza è diminuito. Nel 2017 si sono verificate forti gelate tardive su alberi da frutto, alberi forestali e viti, nel 2019 su faggi ad altitudini di circa 1000 m, nel 2021 su alberi da frutto e nel 2022 su alberi da frutto soprattutto in Francia.

Ogni specie vegetale reagisce in modo diverso ai cambiamenti climatici. Anche gli animali hanno i loro ritmi, come la riproduzione o la nascita degli insetti, che spesso sono influenzati dalla temperatura. Le catene alimentari esistenti possono essere sbilanciate dai cambiamenti della temperatura, portando ad esempio, nel periodo di cova dei giovani uccelli, a non avere abbastanza bruchi per nutrirli. Si è verificato anche un cambiamento nell'offerta di cibo per i caprioli, poiché la vegetazione è diventata più precoce rispetto al periodo di gestazione dei caprioli.

Questi esempi mostrano chiaramente come il cambiamento climatico possa avere un impatto diretto sulla fauna selvatica in Svizzera.

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