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Cambio di rotta

MeteoSvizzera-Blog | 15 gennaio 2023
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Dopo quasi un mese di temperature miti, da oggi aria più fredda affluisce verso le Alpi. Nei prossimi giorni arriveranno anche alcune precipitazioni, che risulteranno nevose fino a basse quote. Analizziamo nel dettaglio questo temporaneo cambio di rotta della stagione invernale.

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Quasi un mese sopra la norma

Dopo una prima parte di dicembre più fredda del normale, dal 20 dicembre ad oggi il costante afflusso di aria mite di origine subtropicale o atlantica ha mantenuto le temperature su tutta la Svizzera al di sopra della norma 1991-2020. La mappa sottostante parla chiaro: fino ad oggi il mese di gennaio è risultato mite, molto più mite della media pluriennale. Sulle regioni più settentrionali l’anomalia positiva ha raggiunto addirittura i 7 – 8 °C, mentre spostandosi verso sud i valori diminuiscono un po’ ma restano comunque molto elevati. Se il mese continuasse di questo passo, risulterebbe di gran lunga il più mite dall’inizio delle misure nel 1864. Ma fortunatamente non sarà così.

Svolta fredda

Cercando di compensare questa elevatissima anomalia positiva, l’inverno ci propone ora un importante cambiamento. La circolazione atmosferica sul nostro Paese è infatti ad una svolta: da oggi e per qualche giorno arriveranno sulle Alpi non più masse d’aria miti di origine atlantica o mediterranea, ma correnti fredde da nordovest di origine polare marittima. A titolo di esempio vi mostriamo la traiettoria che hanno seguito le particelle d'aria in arrivo la prossima notte sopra Monaco di Baviera. Lunedì scorso esse si trovavano a latitudini molto elevate fra la Groenlandia e le regioni a nord del Canada. Con il passare dei giorni si sono poi spostate verso sudest, per attraversare l’Atlantico settentrionale negli ultimi due giorni.

Come mai?

Il motivo di questo cambio di circolazione risiede nell’indebolimento del vortice polare sull’Atlantico settentrionale, che ha permesso all’anticiclone di estendersi verso nord. Come tipicamente accade in questi casi, la rotazione dei venti in senso orario attorno alla zona di alta pressione convoglia masse d’aria fredda da nord verso sud. Si forma quindi un fronte freddo che nel suo movimento verso le latitudini più meridionali va a scontrarsi con l’aria più mite presente sull’Europa centrale e sul Mediterraneo. La prima parte dell’animazione sottostante mostra proprio questo sviluppo, con i colori sul blu (aria fredda) che vanno a gettarsi nel Mediterraneo.

Fronte freddo

La scorsa notte e nel primo mattino di domenica le Alpi sono state interessate dalle precipitazioni legate al fronte caldo che ha preceduto il fronte freddo menzionato sopra. Quest’ultimo si estendeva oggi dai Pirenei alla Germania, spostandosi verso sudest e nelle ore centrali della giornata ha valicato le Alpi. Come visibile dalle immagini radar, sul versante sudalpino esso ha causato solo qualche debole precipitazione, con qualche fiocco di neve al di sopra degli 800 metri circa, soprattutto lungo le Alpi. La massa d’aria piuttosto secca ha impedito alle precipitazioni di raggiungere le pianure sudalpine.

Evoluzione e previsioni

Come ben visibile nell’animazione della figura 3, la circolazione europea sull’Europa centrale per gran parte della settimana entrante sarà caratterizzata dal persistere della zona di bassa pressione, che verrà alimentata dal continuo afflusso di aria fredda provenienti dalle latitudini più settentrionali.

Domani il fronte occluso a carattere freddo legato ad un piccolo centro di bassa pressione in transito fra la Francia settentrionale e la Danimarca arriverà sulle Alpi, convogliando verso le nostre regioni aria variamente umida da sud. All’interno dell’ampia area depressionaria, martedì sarà la volta di una nuova occlusione, anch’essa a carattere freddo.

Queste perturbazioni porteranno precipitazioni deboli o al più temporaneamente moderate. Domani sopra 500 metri potranno cadere 1-5 cm di neve fresca, verso le Alpi fino a 5-10 cm. Potrà nevicare anche a quote più basse, specialmente nelle valli superiori, ma sulle pianure del Sottoceneri e in prossimità del Lago Maggiore si tratterà di neve molto bagnata, o in parte anche di sola pioggia, così che gli accumuli di neve saranno scarsi o del tutto assenti.

Con l’arrivo di aria più fredda in quota, martedì il limite delle nevicate potrebbe scendere ovunque fino alle pianure. A basse quote sono attesi da 1 a 5 cm di neve fresca, sopra 600 m fino a 10 cm.

Accumuli un po’ più consistenti sono previsti per l’alto Ticino: entro metà settimana fra l’alta Vallemaggia e la Val Bedretto si potranno raggiungere circa 30 cm di neve fresca.

L'incertezza che tipicamente caratterizza le previsioni di neve a basse quote sulle nostre regioni impone di  considerare i quantitativi menzionati sopra come indicativi.

La fase fredda, avvertibile soprattutto in montagna, durerà presumibilmente fino al prossimo fine-settimana; in seguito è probabile un leggero rialzo termico, anche se a partire da sabato l’incertezza nella previsione delle temperature aumenta in modo considerevole.

Avvisi e allerte

Per le conseguenze che questa situazione meteorologica potrà avere sul nostro Paese, abbiamo già emesso alcuni avvisi per vento forte e nevicate intense e strade sdrucciolevoli.

Tutti i dettagli sono disponibili nella nostra pagina dei pericoli naturali.