MeteoSvizzera si avvale di diversi metodi per misurare la concentrazione di ozono nell’alta atmosfera a diverse risoluzioni spaziali e temporali. A Davos gli spettrofotometri misurano la trasparenza dell’atmosfera alle radiazioni ultraviolette (trasmittanza) in diverse lunghezze d’onda. Questi valori consentono in seguito di calcolare la quantità totale di ozono contenuto nell’intera colonna d’aria, dal terreno alla sommità dell’atmosfera. Queste misure effettuate per molti anni ad Arosa sono effettuate dal 2021 a Davos. Il profilo della concentrazione d’ozono è rilevato con lo stesso strumento all’alba e al tramonto (tramite il cosiddetto metodo d’inversione). A Payerne il profilo della concentrazione dell’ozono è invece rilevato direttamente mediante radiosondaggi. Sempre a Payerne si utilizza inoltre un radiometro a microonde che permette di determinare la concentrazione di ozono nella stratosfera e nella mesosfera, a quote comprese tra 20 e 70 km.
Gli spettrofotometri misurano l’assorbimento delle radiazioni nella banda spettrale della luce UV (300-330 nm) e consentono di rilevare il quantitativo totale di ozono contenuto nella colonna d’aria che si trova sopra la stazione di rilevamento. Per la misura ci si avvale di due strumenti, uno del tipo Dobson e l’altro del tipo Brewer, entrambi in servizio a Davos.
Spettrofotometro del tipo Dobson, e serie di misura dell’intera colonna di ozono rilevata con questo strumento ad Arosa/Davos dal 1926.
Lo spettrofotometro Dobson misura la differenza d’intensità fra coppie di radiazioni a differenti lunghezze d’onda di cui, durante l’attraversamento dell’atmosfera, una è assorbita in modo debole e l’altra forte. In tal modo si può stabilire il quantitativo complessivo di ozono. Per contrastare gli effetti di disturbo si misurano e si combinano tre diverse coppie di lunghezza d’onda. Gli spettrofotometri Dobson usati da MeteoSvizzera sono oggi completamente automatizzati e gestiti da un computer (si veda l’immagine qui sotto). La serie di misura pluriennale di Arosa/Davos, iniziata nel lontano 1926, è basata su questo tipo di strumento.
Lo spettrofotometro Brewer misura l’intensità assoluta della radiazione solare in quattro lunghezze d’onda, comprese tra 310 e 320 nm. La quantità di ozono viene ricavata tramite la somma ponderata di queste quattro misurazioni indipendenti. Questo apparecchio funziona in modo automatico ed è molto affidabile; è utilizzato da oltre 35 anni dapprima ad Arosa e ora a Davos.
In condizioni di assenza di nuvole, gli spettrofotometri Dobson e Brewer sono in grado, durante le misurazioni effettuate all’alba o al tramonto, di fornire i profili della distribuzione dell'ozono con la quota. La variazione del rapporto tra l'intensità di due lunghezze d'onda (una fortemente e una debolmente assorbita dall'ozono) in funzione della posizione del Sole consente di determinare profili di ozono dal suolo fino a 50 km di quota con una risoluzione di 5-10 km (metodo dell'inversione). La serie di misura dei profili di ozono determinata con questo metodo è iniziata ad Arosa nel 1956, è la più lunga al mondo e ora prosegue a Davos.
Il radiometro a microonde SOMORA (Stratospheric Ozone Monitoring Radiometer) misura i profili di ozono tramite telerilevamento. Può essere utilizzato per determinare la concentrazione di ozono nella stratosfera e nella bassa mesosfera con una risoluzione verticale di 8-15 chilometri e una risoluzione temporale di 60 minuti. Questo strumento è stato originariamente sviluppato dall'Istituto di Fisica Applicata dell'Università di Berna ed è in uso a Payerne senza interruzioni dal mese di gennaio 2000. MeteoSvizzera mette questi dati di misura a disposizione del “Network for the Detection of Atmospheric Composition Change (NDACC)”, che ha il compito di monitorare la composizione dell'atmosfera come pure i suoi cambiamenti.
La distribuzione verticale dell’ozono nella stratosfera e nella bassa mesosfera viene ricavata tramite analisi della linea spettrale di emissione della molecola di ozono alla frequenza di 142.17 GHz. L’intensità di questa linea è proporzionale alla concentrazione di ozono, mentre la larghezza spettrale dipende dalla pressione dell’aria, fornendo così un’indicazione anche sulla quota a cui si riferisce la misura. La quantità di ozono è espressa come rapporto del numero di molecole di ozono rispetto al numero di tutte le molecole presenti nel volume d’aria. Rappresentando i 24 profili giornalieri sull’asse del tempo si ottiene una lunga serie temporale che mette in evidenza le fluttuazioni annuali della concentrazione di ozono a diverse quote.
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