Mediata su tutto il versante sudalpino, la temperatura media di novembre è risultata pari alla media 1991-2020. Le anomalie delle singole stazioni di misura sono state tutte comprese fra -0,5 e +0,5 °C, ad eccezione di Piotta (-0,6 °C), Poschiavo (-0,7 °C) e Grono (-1,0 °C).
Nel clima odierno a sud delle Alpi il mese di novembre è di 2,2 °C più caldo rispetto al clima del trentennio preindustriale 1871-1900.

La prima metà del mese di novembre è stata caratterizzata dalla presenza dell’alta pressione con temperature generalmente superiori alla media pluriennale. Solamente nei primi due giorni del mese e nuovamente a partire dal giorno 15, alcune perturbazioni atlantiche hanno convogliato verso le Alpi masse d’aria umide producendo qualche precipitazione, ma in un contesto termico sempre mite. Non così a partire dal giorno 18, quando masse d’aria fredda hanno raggiunto la regione alpina da nord e a tratti anche da est. Nonostante alle basse quote il freddo sia stato mitigato dalla temporanea presenza del favonio, in questo periodo le temperature media giornaliere sono risultate per lo più inferiori alla media del periodo di riferimento, raggiungendo anomalie negative comprese fra 4 e più di 7 gradi tra il 20 e il 24 novembre. La circolazione dominante completamente diversa della prima metà del mese rispetto a quella della seconda metà è chiaramente visibile nella figura 3, che mostra l’anomalia media del geopotenziale a 500 hPa. Mentre fra l’inizio del mese e il giorno 17 i valori di pressione in quota sono stati mediamente superiori alla media a causa delle frequenti condizioni di alta pressione, in seguito l’anomalia mostra valori molto negativi legati alla presenza delle zone di bassa pressione sul Norditalia con afflusso di aria fredda da nord sulle Alpi.

In novembre a sud delle Alpi le precipitazioni si sono manifestate solamente il giorno 2 e fra il 15 e il 16, seppur con accumuli modesti, non più di 30-40 mm anche nelle zone più toccate dalle piogge. A parte i pochi millimetri caduti inoltre fra il 24 e il 25 novembre, il resto dei giorni è risultato asciutto. La somma mensile delle precipitazioni è così risultata inferiore alla media 1991-2020 su tutte le regioni, con le anomalie negative più marcate nella zona della Valle Maggia. Su questa regione è infatti stata misurata meno del 30 % della precipitazione normalmente attesa. Ad esempio, le stazioni di Camedo e Mosogno hanno registrato solo il 20 % della somma mensile media 1991-2020, Cevio il 28 %. Anche l’Alto Ticino ha visto un mese piuttosto asciutto, con il 40 – 50 % della precipitazione media pluriennale. Il deficit meno marcato è stato invece osservato fra il Bellinzonese e le vallate grigionesi meridionali, con il 60-75 % della media.
Così come nel precedente mese di ottobre, anche in novembre a sud delle Alpi la durata del soleggiamento è risultata ben superiore alla media del periodo di riferimento 1991-2020, con valori compresi fra il 130 e il 140 % della media pluriennale, sebbene non da primato. Per le stazioni di Acquarossa / Comprovasco, Stabio e Poschiavo / Robbia si è trattato dell’ottavo mese di novembre più soleggiato a partire dall’inizio delle misure, avvenuto rispettivamente nel 1976, 1981 e 1979. Per San Bernardino (inizio misure nel 1969) si è trattato del nono mese di novembre più soleggiato, per Magadino / Cadenazzo e Cimetta (inizio misure nel 1979 e nel 1982) del decimo. Con 140,1 ore di sole, per Lugano si è trattato del venticinquesimo mese di novembre più soleggiato dal 1885.
