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Ultimo fine settimana dell’anno particolarmente mite

Dopo un lungo periodo nuvoloso e la modesta nevicata di Natale in montagna, grazie a un anticiclone particolarmente robusto negli ultimi giorni è tornato il sole e le temperature massime hanno subito un netto rialzo.
Alle basse quote del Sud delle Alpi sabato 27 dicembre sono stati misurati circa 10 gradi, valori raggiunti anche a media montagna come testimoniano i 10 gradi registrati su Cimetta e il Generoso.

Nella giornata di domenica l’alta pressione si è rafforzata ulteriormente favorendo un ulteriore riscaldamento della massa d’aria. A basse quote sono stati misurati valori massimi fino a 12 gradi. Valori simili sono stati misurati anche a media quota, tra cui spiccano i 12.7 gradi registrati a Cimetta (1661 m), gli 11.7 misurati sul Generoso (1600 m), e gli 11.4 gradi registrati a Robiei a 1898 m. Questo valore è il terzo valore più elevato mai registrato a dicembre dall’inizio delle misurazioni negli anni ’80. Il valore più elevato fu registrato il 12 dicembre 1994.

Montagna con una spolverata di neve.
Quello che resta della spolverata di neve del giorno di Natale sul versante solatìo della cima della Trosa sopra Locarno. (Segnalazioni App MeteoSvizzera)

Gli effetti di una temporanea tendenza favonica

Gli 11.4 gradi registrati a Robiei sono stati favoriti da una tendenza favonica che ha interessato le vallate sudalpine in particolare nella mattina di domenica 28 dicembre. Degni di nota sono anche i 17.2 gradi registrati a Mesocco (832 m), i 12.4 gradi registrati a Rossa in Calanca (1076 m) e i 13.0 gradi registrati a Vicosoprano (1089 m). Sul Matro, a 2171 m di quota, sono stati raggiunti 7.6 gradi, mentre l’isoterma di zero gradi si trovava oltre i 3000 metri.

Paese di car`, montagne sullo sfondo.
Carì con il Pizzo Molare sullo sfondo (a sinistra). Sui versanti esposti al sole le temperature hanno favorito la fusione della spolverata di neve di Natale. (https://cari.swiss/cam/)

Quanto durerà ancora questo “caldo dicembrino"?

L’apice di questo periodo particolarmente mite è stato raggiunto proprio nella giornata di domenica. Già lunedì l’anticiclone responsabile di questa serie di giornate stabili inizierà lunedì a indebolirsi. Di conseguenza, le temperature caleranno di circa 3 gradi a tutte le quote.

Martedì una massa di aria fredda di origine polare proveniente dalla Scandinavia si sposterà verso l’Europa centro-orientale dando origine sul versante sudalpino a una situazione favonica. A basse quote le temperature massime si spingeranno nuovamente oltre i 10 gradi, in montagna si avvertirà un calo delle temperature di alcuni gradi accompagnata da un forte vento da nord che farà percepire il freddo in modo ancora più marcato. A 2000 metri sono previsti in giornata -2 gradi.

A partire da martedì sera il favonio cesserà e al suo posto interverrà una corrente da est che farà affluire aria sensibilmente più fredda a tutte le quote. Alle basse quote le temperature massime non andranno oltre i 6 gradi e l’isoterma di zero gradi si attesterà poco sopra i 1000 metri.

Carta meteorologica
Mappa a 850 hPa (circa 1500 metri). Tra una zona di alta pressione centrata a sud dell’Islanda e una depressione sull’Europa orientale aria sensibilmente più fredda raggiungerà nella notte su mercoledì 31 dicembre anche il versante sudalpino. (MeteoSvizzera)

Quando arriverà la neve?

A partire da venerdì 2 gennaio aria meno fredda ma solo moderatamente umida affluirà in direzione della regione alpina. Fino a sabato il tempo resterà malgrado nuvolosità estesa ancora asciutto. A partire da domenica 4 gennaio potrebbe arrivare anche qualche precipitazione, gli accumuli sono però al momento della pubblicazione di questo blog ancora molto incerti.