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Aria fredda in arrivo sull'Europa centrale

Sulla base delle traiettorie a ritroso calcolate dai modelli di previsione, è possibile ricostruire l'origine delle masse d'aria che giungono in un determinato luogo in un determinato giorno. Nel nostro caso, l'afflusso di aria fredda settimana prossima è chiaramente riconoscibile nella mappa sottostante, in cui si vede come l'aria in arrivo a Zurigo martedì 18.11.2025 provenga direttamente dalle zone polari.

Origine della massa d'aria che martedì alle 12 UTC = 13:00 CET si troverà sopra Zurigo.
Origine della massa d'aria che martedì alle 12 UTC = 13:00 CET si troverà sopra Zurigo. (MeteoSvizzera)

Le traiettorie blu, verde e nere indicano la provenienza delle masse d'aria presenti martedì a 850 hPa (circa 1500 m), 700 hPa (circa 3000 m) e 500 hPa (circa 5500 m) nella zona di Zurigo, mentre la traiettoria rossa illustra la provenienza dell'aria che fluisce negli strati più bassi dell'atmosfera verso il versante nord delle Alpi.

Nelle nostre attuali previsioni meteorologiche scriviamo che la prossima settimana il limite delle nevicate scenderà. Questo fa inevitabilmente aumentare il battito cardiaco di tutti gli appassionati di neve e inverno. A ragione? Per evitare possibili interpretazioni errate delle previsioni meteorologiche, vale la pena dare un'occhiata ai termini utilizzati dal nostro servizio di previsioni.

Limite dello zero termico, limite delle nevicate e limite della neve

  • Il limite dello zero termico definisce la quota alla quale la temperatura dell'aria è pari a zero gradi.
  • Il limite delle nevicate si trova normalmente un po' al di sotto del limite di zero gradi. Si tratta della quota alla quale nell'aria sono presenti per metà gocce di pioggia e per l'altra metà fiocchi di neve.
  • Il limite della neve corrisponde alla quota al di sopra della quale la neve è presente al suolo.

In teoria è tutto a prima vista semplice, ma purtroppo in realtà non lo è, per diversi motivi, fra i quali:

  • Già la quota dello zero termico è soggetta a variazioni temporali e spaziali;
  • Il limite delle nevicate dipende fortemente dall'intensità delle precipitazioni rispettivamente dall'umidità dell'aria circostante;
  • Il limite delle nevicate subisce variazioni maggiori in una valle stretta rispetto alla pianura, in quanto il volume di aria da raffreddare è minore;
  • Il limite della neve dipende anche dalla temperatura del suolo. A inizio autunno il terreno è ancora relativamente caldo e dunque anche se le precipitazioni cadono sotto forma di neve, si possono sciogliere a contatto con il suolo.
  • Il limite della neve dipende dall'esposizione alla radiazione solare. Questo fenomeno è particolarmente evidente in primavera: mentre sui pendii esposti al sole la neve si scioglie, sui pendii ombreggiati rivolti a nord la neve rimane più a lungo e in quantità maggiore.

Bisogna dunque tenere a mente i vari fattori che entrano in gioco e che fanno sì che al suolo la neve non necessariamente si trova alla medesima quota del limite delle nevicate indicata ad esempio nei nostri bollettini.

Una giornata perfetta sopra il limite della neve sul Giglistock. Foto: Daniel Gerstgrasser.
Una giornata perfetta sopra il limite della neve sul Giglistock. Foto: Daniel Gerstgrasser.