Le persone che si alzano presto lo sanno bene: le prime ore del mattino sono le più belle della giornata, almeno meteorologicamente parlando, e regalano spesso fenomeni che appunto prediligono frequentare orari attorno all'alba. Chi ieri si trovava nel posto giusto, ha potuto osservare, oltre a un'alba incantevole, anche affascinanti fenomeni meteorologici.
Le onde non si formano solo sul mare o sui laghi, ma anche nell'aria. Ieri mattina in sala previsioni a Ginevra, cercando di valutare l'estensione e il limite superiore della nebbia mattutina attraverso le numerose webcam di cui abbiamo la fortuna di disporre nelle nostre regioni, ci siamo imbattuti in particolari quanto non frequenti forme nuvolose; ondulazioni che decoravano sul loro margine superiore le nebbie che avvolgevano l'Altopiano. Queste effimere strutture ondulate sono chiamate onde di Kelvin-Helmholtz e sono un bell'esempio del fatto che l'aria è un fluido e che per certi aspetti si comporta come l'acqua. Quando due strati d'aria sovrapposti si muovono a velocità diverse, lungo la superficie che separa i due strati d’aria si possono creare delle turbolenze che, in presenza di sufficiente umidità, possono dare vita a queste nubi particolari. Secondo la categorizzazione delle nuvole definita dall’Organizzazione meteorologica mondiale OMM, questa speciale e rara forma di nuvola è indicata con il termine "fluctus".

Il taglio di vento (wind shear) di ieri è il risultato di un aumento della velocità del vento da sud-ovest con l'altitudine, molto marcato intorno ai 1000 m secondo i rilevamenti dei radiosondaggi di Payerne: da un vento quasi nullo in prossimità del suolo, si registravano circa 30 km/h a partire dai 1000 m. Questo aumento era dovuto all'avvicinarsi di una perturbazione da sud-ovest.

Queste nuvole sono piuttosto rare e generalmente visibili solo per breve tempo. Se ne osservate qualcuna, saremmo lieti se condivideste una foto con noi sulla nostra applicazione MeteoSwiss tramite la funzione "Segnalazioni meteo".