Sulla regione del Basodino le precipitazioni della stagione invernale 2024/25 non hanno superato l’80 % circa della precipitazione media stagionale, mentre in primavera esse hanno raggiunto quantitativi in linea con la media pluriennale. L’estate è iniziata con un mese di giugno molto caldo, addirittura il secondo più caldo dall’inizio delle misure nel 1864, e precipitazioni ancora una volta vicine alla media del periodo di riferimento 1991-2020. Luglio 2025, invece, è stato un po’ più fresco della media (-0,3 °C) e molto piovoso. In seguito, anche agosto è stato ricco di precipitazioni, tornando a fare registrare un’anomalia positiva di temperatura (fra l’altro la stazione che ha registrato lo scarto più marcato è stata proprio quella di Robiei in Alta Valle Maggia, alle pendici del Basodino, con +1,7 °C). I primi giorni di settembre 2025 sono invece trascorsi all’insegna del tempo fresco e piovoso.
Come riportato sul portale della rete di monitoraggio dei ghiacciai svizzeri (GLAMOS), sul ghiacciaio del Basodino l’accumulo di neve della stagione invernale 2024/25 è stato di 150 cm abbondanti (in acqua equivalente), valore in linea con la media pluriennale; la perdita di massa della stagione estiva 2025 è stata invece di circa 300 cm. Di conseguenza, all’inizio di settembre – le misure sono state effettuate il giorno 6 - il bilancio di massa annuale era pari a -150 cm. Il bilancio stimato dal modello per la fine di settembre 2025, necessario per confrontare fra loro le misure dei vari ghiacciai, è invece di -170 cm. L’anno scorso il bilancio fu di -50 cm circa, mentre il 2022 e il 2023 avevano fatto registrare i valori annuali negativi più marcati, con -200 cm o più di ghiaccio perso. L'andamento del bilancio di massa del Basodino nel corso degli ultimi decenni rivela una situazione di grave squilibrio, con annate spesso disastrose per il ghiacciaio a causa di inverni con precipitazioni scarse ed estati particolarmente calde.
La figura sottostante mostra la variazione spaziale del bilancio annuale sul ghiacciaio: fra il 2024 e il 2025 sulla parte bassa sono scomparsi due metri abbondanti di ghiaccio, sulla parte più alta circa mezzo metro.
L’andamento giornaliero del bilancio di massa rivela valori sempre più bassi rispetto alla media degli anni 2010-2020, tranne nel mese di ottobre 2024. Come mostra bene il grafico sottostante, il quantitativo di neve (in acqua equivalente) guadagnato tra ottobre 2024 e fine maggio 2025, pari a circa un metro e mezzo, è sparito rapidamente fra giugno e metà luglio 2025. Nella seconda parte dell’estate e fino alla fine di settembre 2025, è scomparso un altro metro e mezzo di spessore.
Nell'ambito del programma standard di osservazione del Glacier Monitoring Switzerland (GLAMOS), nel mese di settembre 2025 sono stati visitati 23 ghiacciai per effettuare le misurazioni di fine estate relative alla fusione del ghiaccio. Lo scopo è determinare il bilancio di massa annuale dell'intero ghiacciaio e prolungare così le serie di osservazioni pluridecennali che sono fondamentali per comprendere gli effetti dei cambiamenti climatici sui ghiacciai. Il bilancio di massa annuale si riferisce alla massa totale aggiunta o sottratta a ciascun ghiacciaio nel corso di un anno e corrisponde alla differenza tra l'accumulo di neve invernale e la fusione estiva di neve, firn e ghiaccio.
Sui ghiacciai oggetto di rilevamento, distribuiti in tutte le regioni svizzere, sono in corso programmi di misurazione a lungo termine (in alcuni casi superiori a cento anni). I rilevamenti sono stati intensificati con l'aggiunta di ulteriori siti di monitoraggio circa 10-20 anni fa, anche con misurazioni più dettagliate dell'equivalente in acqua della neve sui ghiacciai alla fine della stagione invernale per dedurre il bilancio di massa stagionale.
Su ogni ghiacciaio, una rete composta da 4 a 16 punti di misurazione consente di stimare il bilancio di massa annuale dell'intero ghiacciaio. Paline di alluminio o di plastica vengono conficcate nel ghiaccio e forniscono una misura locale accurata dello strato di ghiaccio che in quel punto specifico si fonde o si accumula su periodi di tempo di circa un anno. Per compensare i movimenti locali del ghiaccio, durante il rilevamento di fine estate questi pali vengono nuovamente posizionati nel punto originale. Successivamente, tutte le misurazioni puntuali dell'ablazione o accumulo vengono convertite in equivalente acqua ed estrapolate spazialmente alla scala dell'intero ghiacciaio utilizzando un approccio basato su un modello numerico che tiene conto in modo ottimale della variabilità spaziale e delle disomogeneità nel campionamento. Inoltre, questo approccio risolve il bilancio di massa giornaliero dell'intero ghiacciaio e consente quindi di omogeneizzare i risultati in periodi di tempo comuni e quindi comparabili, ad esempio l'anno idrologico (dal 1° ottobre al 30 settembre).
Combinando la variazione estrapolata della massa glaciale con una valutazione completa del volume dei ghiacciai in Svizzera, è possibile prolungare fino ad oggi la serie del volume di ghiaccio su scala di singoli ghiacciai, dei bacini idrografici e dell'intera Svizzera. I risultati indicano che alla fine del 2025 i ghiacciai svizzeri avranno un volume di ghiaccio pari a circa 45,1 chilometri cubi. Si tratta di 30 chilometri cubi in meno rispetto al 2000. Attualmente la superficie dei ghiacciai svizzeri è stimata in 755 chilometri quadrati che corrispondono al 30% in meno rispetto al 2000.