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La 38a Giornata internazionale per la conservazione dello strato di ozono, il 16 settembre 2025, segna l'anniversario della firma del Protocollo di Montreal del 1987 relativo alle sostanze che impoveriscono lo strato di ozono. Questo trattato, sottoscritto da tutti i paesi del mondo, è considerato uno degli accordi internazionali di maggior successo. Esso regola la produzione e l'uso delle sostanze che impoveriscono lo strato di ozono (SAO, ODS in inglese) come i clorofluorocarburi (CFC) e altre sostanze inizialmente utilizzate come loro sostituti. Grazie alle misure adottate a livello globale, in attuazione del Protocollo e dei suoi emendamenti e adeguamenti, le concentrazioni atmosferiche di SAO sono in calo e lo strato di ozono stratosferico, che protegge la vita sulla Terra dai dannosi raggi ultravioletti del sole, mostra chiari segni di recupero.

Le emissioni globali di sostanze che impoveriscono lo strato di ozono sono diminuite di molto dal 1986 al 2021.
Consumo annuo di sostanze che impoveriscono lo strato di ozono, misurato in tonnellate ODP. Le “tonnellate ODP” indicano un’unità di misura che esprime il potenziale di impoverimento dell’ozono, tenendo conto della capacità relativa delle diverse sostanze (SAO) di distruggere l’ozono stratosferico. (UN Environment Programme (2023) OurWorldInData.org/ozone-layer)

Lo slogan della Giornata internazionale per la protezione dello strato di ozono 2025 è “dalla scienza all'azione globale”. Un messaggio che celebra i risultati del Protocollo, frutto di una cooperazione costante e duratura tra la comunità scientifica, l'industria e i governi.

L’anno 2025 segna anche il 40° anniversario dellaConvenzione di Vienna per la protezione dello strato di ozono, che richiede studi scientifici e rapporti sullo stato dello strato di ozono, e della pubblicazione, nel 1985, dello storico articolo di Farman, Gardiner & Shanklin (Nature, vol. 315, 16 maggio 1985) che rivelò una forte diminuzione della colonna media di ozono sopra l'Antartide durante il mese di ottobre a partire dalla metà degli anni Settanta.

Ozonmessungen Halley Bay: Rückgang seit 1960er Jahren sichtbar.
Monatliche Durchschnittswerte der gesamten Ozonsäule in der Antarktis im Oktober (oben) und im Februar (unten). (Nature, Band 315, 16. Mai 1985.)

È importante notare che all'epoca nessun processo conosciuto poteva spiegare l'esistenza di questo “buco nell'ozono”. Queste osservazioni hanno quindi dato origine a numerosi sforzi di ricerca negli anni successivi, tra cui campagne di misurazione, studi di laboratorio e attività di modellistica, tutti volti a identificare i processi responsabili.

La scoperta del buco nell'ozono nel 1985 evidenzia la capacità dell'atmosfera (e del sistema terrestre in generale) di “sorprendere” la comunità scientifica. Questa scoperta ci ricorda l'importanza di disporre di osservazioni a lungo termine dei parametri chiave del sistema terrestre, utilizzando sistemi di misurazione affidabili, precisi e robusti, basati su osservazioni complementari provenienti da strumenti al suolo, aerei, a bordo di palloni sonda e satelliti. La continuità di queste misurazioni, insieme alla ricerca di laboratorio e alla modellistica, è essenziale sia per interpretare queste osservazioni sia per evitare nuove sorprese e prevenire rischi per il benessere umano e per la vita sulla Terra.

È particolarmente opportuno ricordare la sorprendente scoperta del buco nell'ozono, vista l'attuale minaccia che grava sul finanziamento dei sistemi di osservazione (satellitari, terrestri e con palloni sonda), nonché sulla ricerca scientifica necessaria per monitorare il ripristino dello strato di ozono.

In Svizzera, più precisamente presso il PMOD/WRC di Davos, MeteoSvizzera misura ininterrottamente la colonna totale di ozono dal 1926. Queste misurazioni vengono effettuate mediante spettrofotometria Dobson e costituiscono la più lunga serie temporale al mondo. La lunga durata di questa serie sarà celebrata sabato 25 luglio 2026 a Davos, con un simposio e un evento aperto al pubblico.

Testo tradotto e adattato dall’IO3C (International Ozone Commission) in occasione della Giornata internazionale per la protezione dello strato di ozono.

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