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Un nido al sole
MeteoSvizzera-Blog | 12 luglio 2025

Gli strumenti di misura devono affrontare ogni tipo di sfida: da problemi tecnici, a intemperie come grandine e fulmini… o, a volte, a un ignaro passerotto in cerca di casa.

Strumentazione SwissMetnet e SACRaM presso la sede regionale di MeteoSvizzera a sud delle Alpi
Strumentazione SwissMetnet e SACRaM presso la sede regionale di MeteoSvizzera a sud delle Alpi (MeteoSvizzera)
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La scorsa settimana abbiamo riscontrato un’anomalia nella misura della radiazione diretta sulla rete SACRaM (Swiss Alpine Climate Radiation Monitoring), da una prima analisi, lo strumento sembrava fornire misure  instabili.

Un controllo sul posto, da parte di chi si occupa della manutenzione di questa rete di misura, ha permesso di risolvere il problema, non senza qualche sorpresa.

Fig. 1: Dettaglio dello strumento che segue la posizione del sole, rete SACRaM
Fig. 1: Dettaglio dello strumento che segue la posizione del sole, rete SACRaM (CMReg Sud)

La radiazione diretta viene misurata da un piranometro di precisione posto sul fondo di una camera oscura, che si può notare a destra nell’immagine, un cilindro di circa 20cm con una apertura ridotta alla sommità. La luce solare diretta raggiunge quindi direttamente lo strumento posto sul fondo del cilindro senza influssi esterni.

Guardando nella camera oscura si intravedeva a fatica lo strumento, degli elementi estranei sul fondo suscitavano dei sospetti.

Fig. 2: La camera oscura, dal lato opposto al sole, una volta estratto lo strumento dal fondo.
Fig. 2: La camera oscura, dal lato opposto al sole, una volta estratto lo strumento dal fondo. (CMReg Sud)

Dopo aver aperto la camera ed estratto il sensore, la causa dell’anomalia appariva più chiara: del materiale copriva parzialmente l’apertura,compromettendo la qualità della misura.

Fig. 3: Materiale estraneo visibile dopo la rimozione del supporto dello strumento.
Fig. 3: Materiale estraneo visibile dopo la rimozione del supporto dello strumento. (CMReg Sud)

Tolto il supporto sintetico nero, che conteneva il sensore, la sorpresa era evidente: un piccolo uccello avevacostruito un nido nello strumento, ostruendo parzialmente la zona di misura. Sul fianco si scorgevano alcune uova.

Non avendo altra scelta, rimuovevamo il nido per evitare l’interruzione delle misurazioni. Lo collocavamo nella vegetazione vicina alla stazione, consapevoli che la covata fosse probabilmente compromessa.

Fig. 4: Il nido trovato sul fondo dello strumento.
Fig. 4: Il nido trovato sul fondo dello strumento. (CMReg Sud)

Forse qualche ornitologo esperto potrà dirci a chi abbiamo “rubato casa”, noi pensiamo si trattasse di un ignaro passerotto.

Durante la rimozione e pulizia ci siamo anche chiesti come riuscisse a entrare e uscire dalla camera quando lo strumento si trovava in posizione quasi verticale, nelle ore centrali della giornata. E se non facesse troppo caldo all’interno, visto il periodo di canicola. Non si può escludere che il nidofosse già stato abbandonato prima dell’intervento.

Fig. 5: Plot di controllo delle misure UVBdir
Fig. 5: Plot di controllo delle misure UVBdir (CMReg Sud)

Il degrado delle misure era iniziato alcune settimane prima. Difficile dire con esattezza quando il nido sia stato costruito. Dal 16 al 19 giugno si è verificato un problema meccanico nell’inseguimento della posizione del sole. Il guasto è stato risolto sul posto e, a quel momento, il nido non era ancora presente. In seguito, osservammo una deviazione anomala nelle ore centrali delle giornate più calde, verso la fine di giugno, che attribuivamo inizialmente al surriscaldamento. La costruzione del nido deve quindi essere iniziata dopo quel periodo. In un primo momento, la misura non risultava completamente compromessa, e l’anomalia si notava solo in giornate prive di nuvolosità.

Fig. 6: Il nido in una posizione più naturale, ma ormai probabilmente compromesso.
Fig. 6: Il nido in una posizione più naturale, ma ormai probabilmente compromesso. (CMreg Sud)

Come detto abbiamo tentato di riporre il nido in una collocazione più protetta e sicura, nella grande magnolia accanto alla stazione di misura, pur senza grandi speranze. Speriamo che il passerotto non si sia affezionato alla dimora mobile dei nostri strumenti, e riesca a trovare, in futuro, un luogo più adatto alla nidificazione.

A causa delle attuali ristrettezze finanziarie, il punto di misura SACRaM a sud delle Alpi è messo in discussione.  Chissà che un giorno non venga riconvertito, davvero, in un condominio per uccelli.