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Fase critica delle precipitazioni
MeteoSvizzera-Blog | 04 giugno 2025

In una settimana già caratterizzata da numerosi eventi piovosi, entriamo in una fase più critica. In sostenute correnti da sudovest una linea convettiva si instaurerà sul Ticino centrale, con intensità di precipitazioni localmente sostenute. Un’allerta di grado 3 e 2 è stata emanata per queste regioni.

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Situazione generale

Al margine di una zona di bassa pressione sull’Europa nordoccidentale, correnti in quota da sudovest convogliano aria umida e instabile verso la Svizzera. Fra mercoledì pomeriggio e giovedì mattina, con l’avvicinamento del fronte freddo alla Svizzera nordalpina, la fase più attiva della perturbazione attraverserà il nostro Paese. Con l’intensificazione delle correnti meridionali, a sud delle Alpi lo sbarramento iniziato alcuni giorni fa vedrà la sua fase più intensa.

Evoluzione più probabile

Tra mercoledì pomeriggio e giovedì mattina specialmente nelle regioni del Ticino centrale e meridionale sono attesi dagli 80 ai 120 mm di precipitazione, con locali punte fino a 150 mm.  Le regioni lungo le Alpi resteranno probabilmente al margine dell’evento, ma vedranno comunque accumuli totali sull’ordine dei 50 - 100 mm. La maggior parte di queste precipitazioni potrebbe cadere nell’arco di 6 - 9 ore.

Per dettagli aggiornati vogliate consultare il portale sui pericoli naturali in Svizzera

Incertezza

Le informazioni a nostra disposizione identificano l’epicentro delle precipitazioni in una fascia compresa tra il Luganese e il Ticino centrale, dove sono attese le precipitazioni più intense, ma non è escluso che esse si possano estendere anche alle regioni limitrofe.

Anche l’intensità dei temporali è ancora incerta: localmente con il passaggio di forti celle sono possibili accumuli orari dell’ordine dei 20 - 40 mm.

Fig. 1: Da modello ICON-CH1-EPS i suoi 11 membri di calcolo, in basso a sinistra il run operativo.
Fig. 1: Da modello ICON-CH1-EPS i suoi 11 membri di calcolo, in basso a sinistra il run operativo. (MeteoSvizzera)

Il modello di calcolo ICON, posiziona geograficamente la linea convettiva in modo relativamente coordinato fra i suoi membri, la localizzazione sembra quindi avere una discreta affidabilità. Per quel che riguarda il perdurare e rispettivamente le intensità delle precipitazioni vi è invece ancora un largo margine di incertezza. Questo può essere meglio compreso confrontando gli accumuli su 24 ore dei vari membri di calcolo, vedi sopra.

Fig. 2: Media fra i vari membri di calcolo di ICON CH1 degli accumuli su 24 ore.
Fig. 2: Media fra i vari membri di calcolo di ICON CH1 degli accumuli su 24 ore. (MeteoSvizzera)

Vista l’incertezza fra i vari membri, rispetto agli accumuli totali, prendiamo in considerazione il valore mediano, vedi sopra. Come possiamo notare i quantitativi restano ingenti. Un’allerta di grado 3, rispettivamente di grado 2 a seconda delle soglie di allerta regionali, è quindi giustificata.

Fig. 3: Accumuli su 6 ore nella fase più intensa dell’evento, previsti da ICON CH1
Fig. 3: Accumuli su 6 ore nella fase più intensa dell’evento, previsti da ICON CH1 (MeteoSvizzera)

Particolare attenzione sarà da dare alle intensità orarie durante l’evento. Sembra infatti che lungo la linea di instabilità, compresa fra il Locarnese e San Bernardino, si potranno verificare ingenti accumuli orari, con valori compresi fra 20 e 40 mm/h. Il modello ICON prevede sul periodo di 6 ore e di maggiore intensità degli accumuli di 70-100 mm, vedi sopra. Saranno probabilmente queste intensità a dare qualche problema di deflusso in zone critiche.

L’incertezza della localizzazione precisa ha fatto sì che l’allerta di grado 3 sia stata emanata anche su regioni limitrofe alla proposta modellistica. Locarnese, Valle Maggia e Verzasca hanno invece soglie di allerta maggiori, per queste regioni la situazione è quindi coperta da un grado 2.

Non ci resta di aspettare conferme, domani mattina valuteremo la situazione aggiornandola se necessario.

Intensità delle precipitazioni in rialzo?

Gli ultimi eventi di precipitazioni hanno segnato intensità orarie in rialzo rispetto al passato, ma la climatologia delle misure orarie risale solo al 1980, difficile quindi confermare questa tendenza.

Se le intensità orarie delle precipitazioni sembrano essere in rialzo, la frequenza di giornate con abbondanti precipitazioni è invece in calo.

Fig. 4: Frequenza delle precipitazioni intense nel periodo 1901-2024 nel Sopraceneri con soglia ≥120 mm/giorno, rappresentata come somma mobile su 10 anni. Il semestre estivo comprende i mesi da aprile a settembre (AMJJAS), il semestre invernale i mesi da gennaio a marzo e da ottobre a dicembre (JFMOND).
Fig. 4: Frequenza delle precipitazioni intense nel periodo 1901-2024 nel Sopraceneri con soglia ≥120 mm/giorno, rappresentata come somma mobile su 10 anni. Il semestre estivo comprende i mesi da aprile a settembre (AMJJAS), il semestre invernale i mesi da gennaio a marzo e da ottobre a dicembre (JFMOND). (MeteoSvizzera)

Nel Sopraceneri e Moesano sono disponibili 13 lunghe serie di misurazioni risalenti al 1901. Sono stati valutati gli eventi con una somma delle precipitazioni giornaliere pari o superiore a 120 mm in almeno una di queste stazioni di misurazione.

L'analisi mostra che nel semestre estivo (da aprile a settembre) la frequenza delle precipitazioni intense (≥ 120 mm/giorno) nel Sopraceneri e Moesano negli ultimi 10-15 anni è stata notevolmente inferiore rispetto al precedente periodo  di riferimento (1981-2010). Rispetto all'intera serie di misurazioni effettuate dal 1901, negli ultimi 10 anni la frequenza delle precipitazioni intense nel semestre estivo si conferma molto bassa.

Infine, quando ci abbandonerà questo tempo instabile?

Dopo l’evento descritto ci vorrà ancora un po’ di pazienza, ma i rovesci si faranno progressivamente più radi e la prossima settimana si prospetta estiva ed asciutta.

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