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In montagna la primavera inizia sempre prima
MeteoSvizzera-Blog | 26 maggio 2025

Come comunica l'Istituto per lo Studio della Neve e delle Valanghe SLF di Davos, le piante dei prati e dei pascoli alpini germogliano sempre prima. Ciò influisce sulla biodiversità, sull'agricoltura e sull'equilibrio ecologico delle montagne.

Pascolo di alta montagna con neve in fusione.
Scioglimento della neve in montagna: una volta che la neve è sparita e il terreno è sufficientemente caldo, spuntano le prime piante. Foto: Michael Zehnder / SLF.
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Un recente studio dell'Istituto per lo Studio della Neve e delle Valanghe SLF di Davos, guidato dal ricercatore Michael Zehnder, costituisce un importante contributo per capire le conseguenze del cambiamento climatico oltre il limite del bosco. Lo studio  ha dimostrato che non appena la neve scompare dagli alpeggi, le piante spuntano dal terreno in media sei giorni prima rispetto a 25 anni fa.

Il motivo è ovviamente il notevole aumento delle temperature a cui stiamo assistendo. "In media, la temperatura ambientale dopo la scomparsa del manto nevoso è di quasi due gradi più calda rispetto a 25 anni fa, a causa del cambiamento climatico", spiega Zehnder. "Questo rapido riscaldamento ha accelerato l'inizio della crescita delle piante, accorciando così il tempo che intercorre tra la fine della fusione delle nevi e il ritorno al verde dei prati". Come illustrato in un comunicato dell'SLF, questo anticipo ha conseguenze non solo per il mondo vegetale, ma anche per l'economia e la società. Infatti, la primavera in montagna, molto apprezzata dagli escursionisti, viene anticipata. "In futuro anche le attività alpine potrebbero iniziare prima", afferma Zehnder.

Anche la biodiversità nelle Alpi cambierà. Questo perché non tutte le piante iniziano a crescere subito dopo la fusione della neve. Alcune seguono un orologio interno e germogliano solo quando i giorni sono abbastanza lunghi, mentre altre hanno bisogno soprattutto di caldo, spiega Zehnder.  "Il cambiamento climatico sta rimodellando gli ecosistemi montani", afferma Zehnder.

Vacche in montagna su pascoli verdi.
Primavera anticipata in montagna: se l'erba cresce prima, anche le mucche possono salire prima in montagna. (Michael Zehnder / SLF.)

Per il suo lavoro il team ha utilizzato 40 stazioni meteorologiche dell'Intercantonal Measurement and Information System IMIS, la rete di stazioni automatiche dell'SLF. Ognuna di esse è dotata di un sensore a ultrasuoni  in grado di misurare non solo l'altezza della neve in inverno, ma anche l'altezza delle piante e della vegetazione in estate. Un modello computerizzato, addestrato utilizzando  l'apprendimento automatico (ML) con una grande quantità di dati, riconosce se sotto il sensore c'è neve o se stanno già crescendo le piante.

In totale, lo studio ha analizzato i dati dal 1998 al 2023. Per registrare la vegetazione presente sotto le stazioni è stato necessario recarsi personalmente alle stazioni, che si trovano a un'altitudine compresa tra i 1700 e i 2700 metri. Infatti, dai dati rilevati dalle stazioni IMIS i ricercatori non sono in grado di riconoscere quali piante stiano crescendo sotto i sensori.

Stazione IMIS presso l'ALP Pianetsch nella Hinterrheintal, sopra Nufenen a 2147 metri sul livello del mare. (Michael Zehnder / SLF)