Meteo-France ha potenziato il proprio sistema di osservazione in mare con l'installazione di boe ancorate nel Mediterraneo. In totale, tra giugno 2023 e marzo 2025 sono state installate cinque boe supplementari nelle acque della Corsica. Tutte consentono di monitorare i fenomeni meteorologici intensi prima che raggiungano la terraferma (temporali, forti piogge, venti violenti...) e di migliorare la capacità di anticipare le condizioni meteorologiche avverse che colpiscono l'isola.
Come MeteoSvizzera, per elaborare le proprie previsioni, anche Meteo-France si avvale sia di modelli e strumenti di previsione numerica del tempo, sia di osservazioni. Queste ultime sono rare in mare. I satelliti sono in grado di stimare la velocità del vento sul mare ma passano sopra lo stesso punto solo a intervalli di diverse ore. Anche i radar meteorologici forniscono informazioni sulle precipitazioni e sul vento, ma a un'altezza maggiore rispetto alla superficie del mare. Le boe ancorate consentono di disporre di più misurazioni a livello del mare, in particolare del vento. Parallelamente anche alcune imbarcazioni effettuano misurazioni meteorologiche, ma in numero troppo esiguo.
L'installazione di cinque boe nel Mediterraneo mira quindi a migliorare la copertura delle osservazioni di superficie in mare in questa regione e a migliorare il monitoraggio meteorologico e le previsioni immediate. In caso di eventi meteorologici pericolosi, come un temporale o episodi di forti precipitazioni mediterranee, i dati trasmessi dalle boe saranno fondamentali qualora gli scenari meteorologici divergano sull'intensità e la localizzazione del fenomeno. I dati trasmessi in tempo reale consentiranno di confermare o escludere uno scenario e di ricalibrare il monitoraggio dell'episodio sulla base di osservazioni comprovate.
Ad esempio, la prima boa installata nel giugno 2023 al largo di Ajaccio ha fornito informazioni importanti durante i violenti temporali che hanno interessato il Mediterraneo il 27 e 28 agosto 2023. Lo scenario previsto dai meteorologi indicava che il temporale avrebbe attraversato il sud della Corsica con raffiche violente sull'isola. I dati trasmessi dalla boa durante l'avanzata del temporale hanno permesso di confermare la traiettoria e l'intensità. Per la Corsica era stato emesso un allarme arancione per temporali.

La seconda boa è stata installata al largo di Porto Vecchio, tra la Corsica e l'Italia, nel giugno 2024. La terza boa è stata installata nel novembre 2024 tra la Spagna e la Corsica per anticipare i fenomeni meteorologici che arrivano sulla Corsica da ovest. La quarta e la quinta boa sono state installate nel dicembre 2024 e nel marzo 2025, una al largo di Calvi e l'altra a ovest della Sardegna.
La boa ancorata è uno strumento di misurazione meteorologica con struttura galleggiante, installato in mare aperto. È dotata di due stazioni meteorologiche indipendenti alimentate da pannelli solari. La sua struttura è costituita da un galleggiante giallo, una chiglia in acciaio e un albero su cui sono fissati i sensori. La boa misura fino a 7 metri di altezza (di cui metà immersa) e la sua catena di ancoraggio può raggiungere i 6 km di profondità in mare.
La boa ancorata consente di misurare e trasmettere in tempo reale il vento, la temperatura dell'aria, la pressione atmosferica e l'umidità dell'aria, ma anche parametri oceanografici (come l'altezza o la frequenza delle onde, la temperatura, la salinità del mare). Queste misurazioni vengono rilevate da sensori. I dati vengono trasmessi in tempo reale e alimentano i vari modelli numerici utili ai meteorologi di Meteo-France.

Questo secondo tipo di boa apporta alcune innovazioni rispetto al modello precedente, installato lo scorso anno, tra cui:

Le misurazioni meteorologiche fra mare e monti spaziano quindi dal lavoro, a quota zero, di Meteo France, alla più alta stazione di misura di MeteoSvizzera sullo Jungfraujoch, a 3571 metri di quota.
Altri enti arrivano però più in alto nelle Alpi, come alla Capanna Margherita nella regione del Monte Rosa, dove troviamo la stazioni di misura di Arpa Piemonte a ben 4560 metri di quota.
Grazie a queste reti complementari, oggi possiamo monitorare eventi estremi con maggiore precisione, migliorando la sicurezza e l’affidabilità delle previsioni, dal mare aperto alle vette alpine.
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