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Rapporto dell’OMM sul clima mondiale del 2024
MeteoSvizzera-Blog | 24 marzo 2025

Ogni anno l'Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) pubblica un rapporto sullo stato attuale del clima mondiale. I servizi meteorologici nazionali forniscono il loro contributo a questo rapporto. Anche MeteoSvizzera fornisce ogni anno un rapporto all'OMM con analisi sull'attuale andamento climatico in Svizzera.

Berge mit Gletscher und eisfeien Gletschervorfeldern.
Il progressivo riscaldamento lascia tracce ben visibili nei ghiacciai alpini. Vista sul massiccio del Bernina con il ghiacciaio del Tschierva, che si è notevolmente ritirato. Foto: CrowdSourcing App MCH
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Concentrazioni di gas serra nell'atmosfera terrestre ai massimi storici

Le concentrazioni dei tre principali gas serra nell'atmosfera - anidride carbonica, metano e protossido di azoto - hanno raggiunto nel 2023 i valori più alti nelle serie di misurazioni. I dati globali consolidati sono disponibili fino al 2023. Le misurazioni effettuate in diverse località mostrano che le concentrazioni dei tre gas serra hanno continuato ad aumentare anche nel 2024.

L'attuale concentrazione atmosferica di anidride carbonica (CO2) ha raggiunto un livello che non si registrava da almeno due milioni di anni. Anche le concentrazioni di metano e protossido di azoto hanno raggiunto il livello più alto da almeno 800.000 anni.

Nel 2023 la concentrazione di CO2, pari a 420 ppm (parti per milione), ha raggiunto il 151% del livello preindustriale (anno 1750). Nel 2023 il metano è salito al 265% e il protossido di azoto al 125% del livello preindustriale.

Tra il 1° gennaio 2023 e il 31 dicembre 2023, la concentrazione di CO2 è aumentata di 2,8 ppm, la quarta variazione più grande in un anno dall'inizio delle moderne misurazioni di CO2 negli anni '50. L'aumento della concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera causato dall'uomo è il principale fattore del cambiamento climatico. La CO2 è responsabile di circa il 66% dell'impulso di radiazione di tutti i gas serra a lunga durata dal 1750 e di circa il 79% negli ultimi dieci anni.

Grafico che rappresenta l'aumento della concentrazione di CO2 nell'atmosfera dal 1984 al 2023
Fig. 1: Media annuale della concentrazione atmosferica globale media di anidride carbonica dal 1984 al 2023 in ppm (parti per milione). I dati provengono dal World Data Centre for Greenhouse Gases (WDCGG).

Nel 2024 caldo record a livello globale

Nel 2024 la temperatura globale media annuale in prossimità della superficie era di 1,55 °C superiore alla media preindustriale del 1850-1900. Il 2024 è stato l'anno più caldo mai registrato in 175 anni. Nel secondo anno più caldo, il 2023, la temperatura globale media annua in prossimità della superficie era di 1,45 °C superiore alla media preindustriale del 1850-1900. Gli ultimi dieci anni, dal 2015 al 2024, sono stati i dieci anni più caldi mai registrati. L'analisi si basa su una sintesi di sei serie di dati sulla temperatura globale. Ci sono lievi differenze tra le serie di dati sulla temperatura, ma mostrano in gran parte le stesse variazioni durante il periodo in cui si sovrappongono. All'inizio delle misurazioni le differenze sono maggiori, il che porta a piccole differenze nella valutazione dei cambiamenti a lungo termine (circa 0,1 °C).

Grafico a linea che rappresenta l'aumento delle temperature a livello globale dal 1850 al 2024.
Fig. 2: Anomalie annuali della temperatura media globale, rappresentata come deviazione dalla media preindustriale del periodo 1850-1900. I dati provengono da sei set di dati indicati nella legenda.

La temperatura media globale nel 2024 è stata influenzata da un evento El Niño che ha raggiunto il suo picco all'inizio dell'anno. In ogni mese tra giugno 2023 e dicembre 2024, le temperature medie mensili hanno superato le temperature misurate prima del 2023.

Indicatore chiave per l'obiettivo di temperatura a lungo termine

La temperatura media globale è la base per l'obiettivo di temperatura a lungo termine dell'Accordo di Parigi. L'Accordo di Parigi del 2015 mira a limitare il riscaldamento globale medio ben al di sotto dei 2 °C rispetto all'era preindustriale, con un aumento massimo della temperatura di 1,5 °C. L'accordo di Parigi si riferisce ai cambiamenti a lungo termine (media di 30 anni) e non ai singoli anni. Un singolo anno con una temperatura media globale annuale superiore di oltre 1,5 °C alla media degli anni 1850-1900 non significa quindi che i valori di riscaldamento dell'accordo di Parigi siano stati superati.

Analisi regionale delle temperature

Nel 2024 la maggior parte delle aree terrestri è risultata più calda rispetto alla media pluriennale 1991-2020, con zone limitate con temperature inferiori alla media intorno all'Islanda, parti dell'Antartide e la punta meridionale del Sud America. Temperature medie annuali record o quasi record sono state osservate in gran parte dei tropici dell'America meridionale e centrale, a est fino al Pacifico occidentale. Anche altre aree terrestri al di fuori dei tropici hanno registrato temperature annuali eccezionalmente elevate, tra cui l'America settentrionale orientale, il Nord Africa e l'Europa, nonché l'Asia meridionale e orientale.

Le temperature della superficie del mare hanno raggiunto livelli record nell'Atlantico tropicale e settentrionale, nell'Oceano Indiano tropicale, in alcune parti del Pacifico occidentale e in alcune parti dell'Oceano Antartico. Nonostante le condizioni di El Niño all'inizio dell'anno, sulla costa occidentale del Sud America sono stati registrati valori medi annuali inferiori alla media, mentre più a ovest lungo l'equatore sono state osservate, come previsto, temperature superiori alla media.

Anomalia delle temperature a livello globale, cartina del 2024
Fig. 3: Deviazione della temperatura media annuale rispetto alla media 1991-2020. I valori mostrati sono la mediana di sei serie di dati sulla temperatura globale.

Analisi regionale delle precipitazioni

Nel 2024, vaste aree con precipitazioni nettamente inferiori alla media si sono riscontrate in particolare nell'Africa centrale e meridionale e nell'America centrale e meridionale, dalle pianure amazzoniche alle Ande settentrionali fino alla costa settentrionale del Pacifico.

Nel 2024, vaste aree con precipitazioni nettamente superiori alla media si sono localizzate in particolare nell'Africa settentrionale, in alcune parti dell'Asia nord-orientale, orientale e centrale e nell'arcipelago canadese.

Cartina delle anomalie di precipitazione nel 2024
Fig. 4: Distribuzione globale delle precipitazioni totali nel 2024, rappresentata in % della media 1991-2020. Le aree marroni rappresentano regioni toccate da precipitazioni insolitamente scarse, quelle verdi regioni toccate da precipitazioni insolitamente abbondanti. Dati GPCC.

Il livello del mare sale più velocemente

Nel 2024 il livello medio globale del mare ha raggiunto il suo massimo dall'inizio delle registrazioni satellitari nel 1993. Il tasso di innalzamento globale del livello del mare negli ultimi dieci anni (2015-2024) è stato più del doppio rispetto al primo decennio di registrazioni satellitari (1993-2002). Tra il 1993 e il 2002, il livello del mare è aumentato in media di 2,1 mm all'anno a livello globale. Tra il 2015 e il 2024, il valore è stato in media di 4,7 mm all'anno.

Il riscaldamento degli oceani fa sì che l'acqua si espanda e il livello del mare aumenti in media a livello globale. Anche lo scioglimento dei ghiacci terrestri contribuisce al sui innalzamento. Poiché il riscaldamento degli oceani continuerà per secoli anche se le emissioni di gas serra dovessero cessare immediatamente, il livello del mare continuerà ad aumentare ancora per molto tempo.

Le variazioni del livello del mare hanno effetti di vasta portata sulle zone costiere. Tra questi vanno menzionati in particolare la perdita di ecosistemi costieri, la salinizzazione delle acque sotterranee in prossimità delle coste e maggiori rischi di inondazioni e danni alle infrastrutture costiere.

Grafico lineare che mostra la variazione del livello del mare medio globale.
Fig. 5: Variazione del livello del mare medio globale tra il 1993 e il 2024. L'area ombreggiata mostra l'incertezza. Dati di AVISO CNES.

Variazioni delle superfici di ghiaccio marino

Dopo l'espansione invernale, gran parte del ghiaccio marino polare si scioglie durante il riscaldamento estivo. I minimi annuali del ghiaccio marino vengono tipicamente registrati in ogni emisfero alla fine dell'estate o all'inizio dell'autunno (settembre nell'emisfero settentrionale, febbraio nell'emisfero meridionale). Nel 2024, l'estensione del ghiaccio marino in Antartide e nell'Artico è stata inferiore alla media del periodo 1991-2020 durante l'intero ciclo annuale.

L'11 settembre 2024, nell'Artico, la superficie minima del ghiaccio marino era di 4,28 milioni di km2. Si tratta del settimo valore più basso nella lista delle superfici minime del ghiaccio marino artico dall'inizio delle misurazioni nel 1979.

In Antartide, la superficie del ghiaccio marino ha raggiunto la sua estensione minima il 20 febbraio con 1,99 milioni di km2. Questo è il secondo posto nella lista delle superfici di ghiaccio marino antartico più piccole e il terzo anno consecutivo in cui l'estensione minima del ghiaccio marino antartico è scesa sotto i 2 milioni di km2.

Fig. 6: Anomalie mensili dell'estensione del ghiaccio marino nell'Artico (in alto) e nell'Antartico (in basso). Viene indicata la differenza rispetto alla media 1991-2020 in milioni di chilometri quadrati dal 1979 al 2024. Dati NSIDC e OSI SAF.
Fig. 6: Anomalie mensili dell'estensione del ghiaccio marino nell'Artico (in alto) e nell'Antartico (in basso). Viene indicata la differenza rispetto alla media 1991-2020 in milioni di chilometri quadrati dal 1979 al 2024. Dati NSIDC e OSI SAF.

I cambiamenti a lungo termine nell'estensione del ghiaccio marino artico possono essere osservati durante l'intero ciclo stagionale. La tendenza al ribasso dell'estensione minima del ghiaccio marino artico dal 1979 al 2024 è di circa il 14% della media 1991-2020 per decennio, il che corrisponde a una perdita di ghiaccio marino di 77.000 km2 all'anno.

In Antartide, l'estensione massima del ghiaccio marino fino al 2015 ha mostrato una tendenza a lungo termine leggermente positiva. Tuttavia, a seguito delle recenti annate con ridotte estensioni, questo non è più il caso. Dopo che la superficie del ghiaccio marino in Antartide è stata eccezionalmente bassa negli ultimi tre anni, resta da vedere se si sia verificato un cambiamento di regime nella formazione e nella scomparsa stagionale.

Possibili cause dei record di temperatura

I record di temperatura globale vicino alla superficie nel 2023 e 2024 si sono verificati in un contesto di aumento dei gas serra causati dall'uomo.È tuttavia possibile che questi record siano stati influenzati anche da una serie di fattori aggiuntivi:

  • un aumento più rapido del previsto dell'attività solare (più calore)
  • effetti della limitazione del tenore di zolfo nei combustibili per uso marittimo, entrata in vigore nel gennaio 2020 (meno aerosol di zolfo, che hanno un effetto di raffreddamento)
  • Eruzione del vulcano Hunga Tonga Hunga Ha'apai (HTHH) nel gennaio 2022 (maggiore effetto serra dovuto al vapore acqueo nella stratosfera, ma anche effetto di raffreddamento dovuto agli aerosol di zolfo nella troposfera)
  • Diminuzione decadica delle emissioni di aerosol in Asia orientale (meno aerosol di raffreddamento)

In sintesi, si può affermare che probabilmente diversi fattori hanno contribuito all'entità delle recenti anomalie della temperatura globale, con un'influenza collettiva di circa 0,1 °C. Va tuttavia sottolineato che si tratta di una stima preliminare che dovrà essere perfezionata nel corso di studi più approfonditi.

Maggiori informazioni

Oltre agli argomenti qui trattati, il rapporto WMO contiene ulteriori analisi interessanti, ad esempio sul bilancio termico degli oceani, sulla loro acidificazione, sul bilancio di massa dei ghiacciai, sull'oscillazione El Niño nel Pacifico o su diversi eventi meteorologici estremi con conseguenze di vasta portata.

Rapporto WMO State of the Global Climate 2024