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L'estensione del ghiaccio marino artico si è molto ridotta nel mese di gennaio
MeteoSvizzera-Blog | 13 febbraio 2025

Nel mese di gennaio il ghiaccio marino artico si assottiglia e presenta un'estensione media molto ridotta. Ma quali sono le cause di questo fenomeno?

Lastroni di ghiaccio che galleggiano sul mare. (Fonte: Pixabay)
Lastroni di ghiaccio che galleggiano sul mare. (Fonte: Pixabay)
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Gennaio 2025: la seconda estensione più piccola del ghiaccio marino artico dall'inizio delle misure satellitari

Secondo un articolo pubblicato dal National Snow and Ice Data Center dell'Università del Colorado a Boulder (USA), il ghiaccio marino artico ha la seconda estensione più bassa per il mese di gennaio da quando sono cominciate le misure via satellite. Nel gennaio 2025, l'estensione media era di 13,13 milioni di chilometri quadrati Si tratta di 1,29 milioni di chilometri quadrati in meno rispetto all'estensione media degli anni dal 1981 al 2010. Tuttavia, nel gennaio 2025 l'estensione era ancora di 50.000 chilometri quadrati superiore al valore più basso mai registrato, registrato nel 2018.

Estensione media del ghiaccio marino nel gennaio 2025 rispetto all'estensione media di gennaio dal 1981 al 2010 (National Snow and Ice Data Center).
Estensione media del ghiaccio marino nel gennaio 2025 rispetto all'estensione media di gennaio dal 1981 al 2010 (National Snow and Ice Data Center). (https://nsidc.org/sea-ice-today/analyses/sea-ice-climbs-second-lowest-january)

Come mostra il grafico precedente, anche lungo la costa di Labrador e Terranova (Canada), nel Mare di Barents (tra le isole Svalbard e la costa russa), nel Mare di Okhotsk (tra la Siberia orientale, la Kamchatka e il Giappone) e nel Mare di Bering, l'estensione del ghiaccio marino a gennaio è stata notevolmente inferiore alla media pluriennale, in alcune zone il ghiaccio marino era addirittura completamente assente. La parte sud-orientale della baia di Hudson si è ghiacciata solo verso la fine di gennaio, cosa che di solito accade nel corso di dicembre.

Il grafico mostra l'estensione del ghiaccio marino artico fino al 2 febbraio 2025. Gli anni dal 2020 al 2025 sono rappresentati da linee colorate, la mediana dal 1981 al 2010 è in grigio, le aree ombreggiate in grigio rappresentano rispettivamente il 50% e l'80% delle misurazioni.
Il grafico mostra l'estensione del ghiaccio marino artico fino al 2 febbraio 2025. Gli anni dal 2020 al 2025 sono rappresentati da linee colorate, la mediana dal 1981 al 2010 è in grigio, le aree ombreggiate in grigio rappresentano rispettivamente il 50% e l'80% delle misurazioni. (Fonte: https://nsidc.org/sea-ice-today/analyses/sea-ice-climbs-second-lowest-january)

Una superficie più liscia

Il ghiaccio marino non solo ha un'estensione minore, ma presenta anche una superficie più liscia del solito. Dal 1993, i dipendenti dell'Istituto Alfred Wegener sorvolano l'Oceano Artico per determinare come cambia lo spessore del ghiaccio marino. Secondo il loro nuovo studio, le cosiddette creste di pressione (pressure ridge) stanno diminuendo sia in frequenza che in spessore; il ghiaccio marino è quindi più piatto del solito. Le creste di pressione si formano quando i banchi di ghiaccio vengono spinti l'uno contro l'altro.

Una nuova cresta di pressione si forma su una banchisa. Sullo sfondo si vede la nave rompighiaccio Polarstern, utilizzata nel contesto di ricerche scientifiche.
Una nuova cresta di pressione si forma su una banchisa. Sullo sfondo si vede la nave rompighiaccio Polarstern, utilizzata nel contesto di ricerche scientifiche. (Fonte: Alfred-Wegener-Institut, www.awi.de)

A seconda dell'età e dello spessore dei banchi di ghiaccio, la parte visibile, cioè quella che si trova sopra la superficie dell'acqua, delle creste di pressione, le cosiddette vele, è solitamente alta da 1 a 2 metri. La parte sommersa, chiamata chiglia, può raggiungere una profondità di 30 metri. Da un lato, le creste di ghiaccio pressato rappresentano un ostacolo per le navi, dall'altro offrono importanti habitat per alghe, zooplancton e piccoli crostacei. Anche animali marini più grandi, come le foche, utilizzano le aree protette intorno alle creste di ghiaccio pressato. Inoltre, le creste di ghiaccio pressato influenzano in modo significativo il bilancio energetico del pack.

Sviluppo di una nuova cresta di pressione
Sviluppo di una nuova cresta di pressione (Fonte: Alfred Wegener Institut, www.awi.de)

Le creste di pressione sono diminuite sia in altezza che in frequenza. La diminuzione è particolarmente drammatica dove il ghiaccio è in genere più vecchio. In queste regioni l'altezza delle creste di pressione è diminuita di circa il 5-10% per decennio, mentre la frequenza è diminuita del 12-15% per decennio. Una possibile spiegazione è fornita dallo studio di Krumpen et. al. (2025).


Solitamente il ghiaccio marino che è sopravvissuto a diverse estati presenta molte creste di pressione. Ma quando il ghiaccio si scioglie, viene sostituito da ghiaccio nuovo e quindi liscio nell'inverno successivo. Di conseguenza, l'altezza media e la frequenza delle creste di pressione diminuiscono.

Grafico che illustra le creste di pressione nel ghiaccio e la loro interazione con l'ambiente.
Grafico che illustra le creste di pressione nel ghiaccio e la loro interazione con l'ambiente. (Fonte: https://www.sonnenseite.com/de/wissenschaft/deutlicher-rueckgang-von-presseisruecken-in-der-arktis/)

Alcuni punti chiave rappresentati nello schema soprastante
  • le creste di pressione si formano quando le placche di ghiaccio che galleggiano sul mare si scontrano, sovrapponendosi.
  • Di regola ghiaccio marino più vecchio presenta in maggiore numero di creste di pressione.
  • queste formazioni di ghiaccio forniscono un importante spazio vitale per diversi organismi, ma allo stesso tempo sono un'ostacolo per il traffico marittimo.
  • a causa del trend dello scioglimento del ghiaccio marino più vecchio, la frequenza di creste di pressione "longeve" è diminuita; queste si formano comunque in gran numero ogni anno con la a seguito dello sviluppo di nuovo ghiaccio marino, si sciolgono però durante l'estate e non sopravvivono l'anno di durata